Fortitudo, il presidente Pavani: “Ora cerchiamo di salvarci ma a giugno a queste condizioni difficile andare avanti”

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Nel corso della conferenza di presentazione delle maglie celebrative per il prossimo derby di Bologna che saranno battute all’asta a favore dell’Ail (Associazione per la lotta alle leucemie), il presidente della Fortitudo Christian Pavani ha parlato del momento e dell’immediato futuro societario.

“Dico che questo è il momento di smetterla con le parole e con le chiacchiere, perchè bisogna onorare la maglia, si gioca e si lotta e poi a giugno tireremo le somme. Se volete il titolo ci può stare dire che Pavani e il suo staff sono molto delusi, perchè abbiamo vinto poco e perso molto, ma non voglio pensare a venerdì come una ultima spiaggia, anche perchè in questo momento il dramma è sanitario, non sportivo. Pur ripetendo che era giusto ripartire con lo sport anche per dare svago a chi non he ha. Ai miei “privilegiati” dico basta con le chiacchiere, che le prossime e non solo quella di venerdì saranno partite chiave, e poi a giugno penseremo a come ricominciare. Oggi la preoccupazione più grossa non è solo il salvarsi, il non retrocedere, ma come uscire dalla pandemia, con soci che stanno facendo sforzi enormi. E’ chiaro che ci sta giocando tutto male, ora questa squadra che dopo Varese sembrava salva non lo è più, punto, e deve dimostrare di che pasta è fatta. E’ un gruppo che deve dimostrare di valere di più, con giocatori che possono migliorare il proprio rendimento. Ma quando sei ultimo si deve ammettere che qualcosa è stato sbagliato, bisogna ammettere i propri errori e su questo io non mi sono mai tirato indietro. In estate pensavamo di aver costruito una squadra molto più forte, inutile negarlo, ma parlare dopo è facile, il difficile è costruire: ci sono annate che girano male, ma cerchiamo di stare uniti come lo siamo in società e, senza scuse, ognuno dia di più.

“Continuare a giocare? A logica direi che sarebbe giusto fermarsi. Nessuno pensava di arrivare a fine marzo senza pubblico, eravamo convinti del 25-30% all’inizio, mai avremmo pensato di arrivare fino in fondo in questo modo. Adesso aspettiamo e vediamo cosa succede, serve un cambio di passo di tutto il movimento. Il 5 maggio il campionato finisce, speriamo bene per noi, ma siamo a due stagioni sportive di pandemia.”

E alla fine della stagione? “Dopo due stagioni senza pubblico, è difficile pensare di andare avanti per un club come il nostro se non interverranno cambiamenti importanti. In questi anni abbiamo sempre ripianato le perdite, ma è anche giusto che ci sia un turnover. Ne riparleremo a giugno con i soci. Lo scorso dicembre noi e la Virtus abbiamo sottoposto alla Legabasket un piano di riforme per affrontare l’emergenza, altre società hanno fatto proposte anche diverse, qualcosa è stato discusso a livello di Assemblea ma il processo decisionale è troppo lento. Siamo a marzo e le idee non sono ancora chiare. Invece bisogna accelerare e fare interventi molto profondi. Siamo fermi e rischiano tutti di saltare, lo sapete. Deve cambiare il mondo della pallacanestro, con idee di un progetto nuovo per cercare di continuare l’avventura. Ma con queste condizioni è difficile pensare che questo gruppo di soci possa andare avanti.

Redazione BasketUniverso

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