Gianamarco Pozzecco non è banale e non lo sarà mai. Per fortuna.
In un pezzo su di The Owl Post, sito italiano che dà spazio ai campioni, l’ex stella di Varese ha parlato di alibi e del fatto che siamo sempre bravissimi a trovarne.
Ecco un piccolo estratto, qui trovate l’articolo completo:
Se c’è una cosa che mi fa davvero girare le balle è sentire i racconti nostalgici dei mancati fenomeni. I mancati campioni: quelli che tengono l’alibi sempre pronto nel caricatore così ci mettono di meno a sparare la cazzata.
– Io, io, io, io a diciassette anni avrei potuto, sarei riuscito, ce l’avrei fatta. –
– Ah se non fosse stato per quell’allenatore, per quel compagno, quel problema fisico, per quel governo o quel giorno di pioggia. –
Ce ne sono in ogni settore: sport, musica, cinema, dove vi pare.
In ogni ambiente a fidarsi del parere di chi non ha sfondato ci siamo persi decine e decine di Van Gogh, di Jim Morrison e di Pelè.
Ma io non ci credo (quasi) mai.
Nel basket poi giuro di averne sentite di tutti i colori sui fenomeni inespressi.
Il mio alibi preferito?
– Ero bravo eh, però a me piaceva la figa e mi piaceva troppo far festa.-
Ah perché a me no?
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