I 10 giocatori NBA che sono entrati più volte dalla panchina

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Giocatori che spesso non rubano l’occhio ma che danno un contributo fondamentale. Il cosiddetto “sesto uomo”, quell’elemento che guida il secondo quintetto e molte volte spezza le partite. In una lega che è sempre più alla ricerca di specialisti, ci sono dei giocatori che hanno costruito una carriera in questo modo.

Ecco i 10 giocatori NBA che hanno collezionato più presenze partendo dalla panchina.

1. Lou Williams – 1088/1212 (3x Sixth Man of the Year)

1123 presenze nella sua lunghissima carriera NBA e ben 1001 gare non iniziate dalla palla a due. Finora, in 21 stagioni, ha totalizzato quasi 14 punti di media a partita, andando oltre la doppia cifra per 18 annate consecutive. Gli infortuni stanno iniziando a condizionarlo nella sua seconda esperienza ad Atlanta ma resta una garanzia per quanto riguardo capacità di realizzare e creare con la palla fra le mani in uscita dalla panchina.

2. Dell Curry – 1035/1134 (1x Sixth Man of the Year)

Il papà di Steph e Seth ha giocato per ben 16 stagioni in NBA. Per lui una carriera iniziata a Utah, per poi passare a Cleveland e restare per 10 anni a Charlotte, prima di chiudere con Milwaukee e un trienno a Toronto. Tiratore mortifero che ha evidentemente trasmesso il “gene” ai figli

3. Steve Kerr – 1005/1038

Prima di diventare un allenatore straordinario, Kerr ha fatto la fortuna dei Chicago Bulls prima e dei San Antonio Spurs poi, portandosi a casa ben cinque titoli NBA. Successi ai quali ha contribuito portando fosforo e precisione al tiro da fuori partendo dalla panchina. Cifre non appariscenti, mai in doppia cifra di media ma personalità e affidabilità preziosissime per arrivare fino in fondo per cinque volte.

4. Jamal Crawford – 967/1401 (3x Sixth Man of the Year)

Un altro giocatore di una incredibile longevità, in campo fino a 40 anni. Unico, insieme a Williams, a vincere per tre volte il premio di sesto premio dell’anno, conquistandolo una volta ad Atlanta come il collega e per due anni a Los Angeles, sponda Clippers. Ha vissuto in NBA tutti i primi 20 anni del nuovo millennio, ha chiuso sempre in doppia cifra di media tranne che nella stagione da rookie. Sfortunatissima la conclusione della sua carriera con un grave infortunio alla prima partita della nuova esperienza a Brooklyn.

5. Antoine Carr – 915/1094

Primo dei lunghi in questa speciale classifica, ha garantito tanta solidità nei secondi quintetti di sei squadre NBA con le esperienze più lunghe ad Atlanta, San Antonio e Utah. Visto anche all’Olimpia Milano nella sua prima esperienza da pro, ha vissuto i momenti più alti della sua carriera con gli Spurs dove ha collezionato la maggior parte delle presenze in quintetto e si è concesso anche una stagione con 20 di media.

6. Kyle Korver – 905/1377

A proposito di specialisti. Tiratore incredibile che ha chiuso la carriera con il 43% dall’arco, non è più in alto in questa classifica perché ha giocato da titolare pressoché fisso nelle quattro stagioni con gli Atlanta Hawks, durante le quali si è guadagnato anche una convocazione per l’All Star Game.

7. Jon Barry – 846/883

14 stagioni in NBA con sei squadre diverse, anche lui chiamato ad aprire il campo con il tiro dall’arco in uscita dalla panchina senza mai arrivare alla doppia cifra di media. 5,7 punti di media nella sua carriera, al termine della quale è diventato un apprezzato opinionista televisivo.

8. Joe Kleine – 800/1015

Il classico centro chiamato a “fare legna” per dare fiato ai titolari. Nelle sue 15 stagioni in NBA ha portato portato sostanza in sette squadre diverse, compresi i Chicago Bulls della “last dance” con cui ha vinto il titolo del 1998. La maggior parte delle sue apparizioni nello starting five risalgono alle prima stagioni della carriera, con i Sacramento Kings. Dopodiché anche lui è diventato uno specialista in rimbalzi e intimidazione in uscita dalla panchina.

9. Leandro Barbosa – 852/969 (1x Sixth Man of the Year)

Rimasto nella mente degli appassionati per le tante annate nei Phoenix Suns di Mike D’Antoni, una delle squadre più divertenti nella storia della NBA moderna. Un team caratterizzato da rotazioni molto ampie nel quale ha sempre avuto un ruolo importante, vincendo il titolo di sesto uomo dell’anno nel 2007. Ha chiuso sei delle sue 14 stagioni NBA in doppia cifra di media, fermandosi a 9.5 in un’altra annata. La sua esperienza è stata utile agli Warriors per il titolo 2016, prima di chiudere l’esperienza statunitense con un romantico ritorno in Arizona.

10. Nick Collison – 822/1001

Chiude la top ten un lungo che ha trascorso tutta la carriera nella stessa squadra che nel frattempo ha cambiato nome, diventando Oklahoma City Thunder dalle ceneri dei Seattle Supersonics. In 14 stagioni ha viaggiato a quasi 6 punti di media, sfiorando in paio di annate la doppia cifra per allacciata di scarpe, quando ha collezionato la maggior parte delle sue apparizioni nello starting five. OKC ha ritirato la #4 e l’ha incluso nello staff tecnico dopo il ritiro.

Gli altri

Fra i giocatori con più presenze da subentranti ma fuori dalla Top Ten spicca la presenza di diversi giocatori dei San Antonio Spurs e dei Dallas Mavericks del nuovo millennio. Due squadre che hanno fatto le loro fortune grazie alla panchina, specialmente in post season, da dove si sono alzati i veri Jason Terry (11° con 791), JJ Barea, Patty Mills, Manu Ginobili e Matt Bonner.

 

Alessandra Fanella

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