Top Teams:
1_ ITALIA. Non si tratta di essere patriottici o meno, la nostra Nazionale è stata senza ombra di dubbio tra le migliori della prima fase: unica squadra capace di vincere cinque partite su cinque in tutto l’Europeo, in più partendo non certo con un ruolo di favorita. Assimilate le assenze di Danilo Gallinari e Andrea Bargnani, non certo due giocatori qualunque in orbita azzurra, l’Italia ha dovuto fronteggiare i forfait anche di Daniel Hackett, Achille Polonara ed Angelo Gigli. Nonostante le scelte obbligate per coach Pianigiani, costretto a convocare anche Daniele Magro, dato da tutti tra gli esclusi all’inizio della spedizione, gli Azzurri sono stati capaci di battere, in ordine, Russia, Turchia, Finlandia, Grecia e Svezia, soffrendo di fatto soltanto negli ultimi due incontri. La compagine azzurra è approdata alla seconda fase come miglior squadra del nuovo Gruppo F, partendo avvantaggiata rispetto alle altre cinque squadre con 4 punti già conquistati prima di mettere piede in campo. E tutto non grazie al talento, di cui, esclusi forse Marco Belinelli e Luigi Datome, questa Nazionale è quasi priva, ma grazie al duro lavoro e alla forza di volontà.
2_ FINLANDIA. E chi se lo aspettava? La Finlandia alla seconda fase! E non faticando troppo, ma perdendo l’unica partita contro l’Italia, facendo meglio addirittura della strafavorita Grecia, il tutto senza grandi stelle nel proprio roster e l’infortunio di Hanno Möttölä, che si è rotto il crociato e ha saltato parte del primo turno (ovviamente non ci sarà per il resto della competizione). Nessuno, compresi noi di BasketUniverso che l’avevamo classificata ultima nella nostra Preview del Gruppo D, avrebbe scommesso su una Finlandia così in forma. La stessa Nazionale scandinava, guidata dall’ex Bologna Petteri Koponen, se si esclude l’Europeo del 1967, non aveva mai superato la prima fase. Si merita certamente il secondo posto nel nostro podio come squadra-sorpresa della competizione fin qui, ora sotto con il secondo turno che li vedrà iniziare con 3 punti già acquisiti.
3_ UCRAINA. Sul gradino più basso del podio sale l’Ucraina, un’altra squadra rivelazione della prima fase. Forse al secondo turno riscontrerà molte più difficoltà, ma sicuramente ha sorpreso tutti nel primo: quattro successi in cinque partite, con capitolazione soltanto contro la Francia. Molte vittorie sono state sofferte, sia contro il Belgio che contro la Germania le partite sono state decise negli ultimi minuti, motivo in più per premiare la tenacia di questa Nazionale. Guidati da Pooh Jeter e Sergii Gladyr gli ucraini sono stati capaci di posizionarsi secondi nel proprio girone e approdare al secondo turno con 3 punti già conquistati.
Flop Teams:
1_ ISRAELE. Se su Twitter ti chiami “@WinnerLeague” e poi chiudi l’Europeo con una sola vittoria all’attivo, allora c’è qualcosa che non va. Precisamente a Israele non è andato bene nulla: competizione compromessa già dopo due partite viste le sconfitte contro la sorpresa Ucraina e la sicuramente non irresistibile Gran Bretagna all’esordio, quest’ultima partita dopo averla avuta in mano fino alla fine e poi persa ai supplementari. Il leader della Nazionale Israeliana, Omri Casspi, ha deluso profondamente le aspettative. Il solo Lior Eliyahu non è bastato a trainare la squadra, anche perchè Ohayon non l’ha certo aiutato. Per questi motivi Israele si trova sul più alto gradino del podio delle delusioni, chiudendo con una vittoria di Pirro il proprio Europeo.
2_ TURCHIA. Visto il roster, comprendente giocatori del calibro di Omer Asik, Hedo Turkoglu, Ersan Ilyasova e Semih Erden, probabilmente i maggiori amanti del rischio avrebbero puntato qualche euro sul passaggio del turno da parte della Turchia. Purtroppo per loro però avrebbero perso tutto. Nulla ha funzionato per i turchi, vincenti soltanto contro la modesta partita e incapaci di vincere la partita per l’ultimo posto contro la Russia. La difesa è stata gravemente insufficiente e anche offensivamente i giocatori citati sopra hanno fatto ben poco. Per Turkoglu, che già nell’ultima stagione NBA aveva dimostrato di essere sulla via del tramonto, ha deluso in entrambe le metà campo, e anche Omer Asik, che invece con Houston aveva fatto bene, non ha spostato gli equilibri di una derelitta Turchia. Il risultato sono state la sconfitta all’esordio a sorpresa contro la Finlandia, che poi è diventata normalità nei giorni successivi, con i turchi costretti a piegare il capo anche contro Italia, Grecia e Russia.
3_ RUSSIA. Priva del proprio leader, offensivamente e difensivamente, Andrei Kirilenko, la Russia ha fatto la fine della Turchia. Si classifica al terzo posto nella graduatoria dei flop, e non al secondo, soltanto per l’ultima inutile vittoria contro la Turchia, che non le evita l’ultimo posto nel Gruppo D, e per un roster privato delle sue stelle. Non era però assente Alexey Shved, unico baluardo dell’Armata Rossa chiamato a caricarsi la squadra sulle spalle. Il giocatore dei Timberwolves ha però fallito, non per colpa sua ma per la pochezza dei propri compagni, così la Russia si è affermata come una delle maggiori delusioni di questo Eurobasket.
Top Players:
1_ TONY PARKER. Il playmaker dei San Antonio Spurs si conferma uno dei migliori giocatori europei anche in Slovenia: per lui 18.8 punti di media con 4.8 rimbalzi, il tutto con un quasi irreale 58% dal campo, frutto di un 69% da due punti, tantissimo per uno della sua stazza e per ora miglior percentuale del torneo, e 33% da tre punti. Dopo aver raggiunto le Finals NBA con gli Spurs, Parker potrebbe guidare la Francia ad una medaglia, i Bleus non hanno brillato nelle prime cinque partite, riuscendo comunque a vincerne quattro.
2_ NENAD KRSTIC. A vedere le immagini di questo Eurobasket probabilmente Oklahoma City Thunder e Boston Celtics si staranno mangiando le mani viste le rispettive situazioni nel reparto lunghi. Nenad Krstic ha dominato insieme alla Serbia il Gruppo B, chiudendo con medie di 16.8 punti, 5.8 rimbalzi e 2.0 assist, quarto in tutta la fase a gironi per percentuale al tiro con quasi il 53% dal campo. Krstic sarà chiamato a confermarsi nel Gruppo E ora, ma se lui e i suoi compagni continueranno così sarà difficile fermarli.
3_ BOJAN BOGDANOVIC. Era in lizza con numerosi altri giocatori per la terza posizione, ma ha pesato il fatto di aver passato il turno con la propria Croazia. Bogdanovic in questo è stato decisivo, sbagliando poco offensivamente nonostante una percentuale non brillantissima dalla lunga distanza. Nei momenti decisivi c’è stato, come nella vittoria tirata contro la Slovenia ottenuta per un solo punto. Il giocatore ha chiuso quel match con 24 punti e 7 rimbalzi, mandandola in ghiaccio nei secondi finali. Le sue medie lungo le prime cinque partite, persa solo la prima contro la Spagna, parlano di 17.0 punti e 5.0 rimbalzi con il 48% da due punti e il 28% da tre, ottavo miglior marcatore della competizione.
DA MENZIONARE: Jan Vesely, impressionante il suo miglioramento rispetto all’anno in NBA, per lui 17.0 punti e 11.2 rimbalzi di media, miglior rimbalzista della prima fase del torneo. Marco Belinelli, che ha giocato eccellente primo turno guidando insieme a Datome la nostra Nazionale. Infine Mirza Teletovic, a Brooklyn è praticamente l’ultimo uomo ma ha dimostrato di avere un tiro assurdo, inoltre è stato il secondo miglior marcatore della prima fase con 21.0 punti di media conditi da 7.2 rimbalzi.
Flop Players:
1_ HEDO TURKOGLU. Dopo una pessima stagione in NBA, costellata anche da una squalifica per doping, Hedo Turkoglu chiude la propria annata con un disastroso europeo. Non solo per l’eliminazione della Turchia di cui sarebbe dovuto essere il leader, ma anche per le prestazioni personali. Le medie del giocatore degli Orlando Magic sono state di 7.3 punti e 3.7 rimbalzi, ma il dato che più colpisce è il 18% dal campo frutto del 10% da due punti e il 33% da tre. Bocciatura categorica per il giocatore che aveva trascinato i Magic alle Finals NBA del 2009; sulla via del tramonto ormai da un po’, il turco conferma ancora una volta che il tempo passa per tutti.
2_ OMRI CASSPI. Come per Turkoglu, anche Omri Casspi era chiamato al ruolo di condottiero della propria Nazionale. Ed esattamente come la Turchia, anche Israele ha chiuso la competizione con una sola vittoria in cinque partite. Casspi non aveva altri compagni di squadra di livello NBA, vero, ma ha comunque deluso le aspettative di tutta una Nazione. Per il giocatore degli Houston Rockets, che non si è mai riconfermato dopo un’ottima stagione da rookie oltreoceano, sono stati 11.4 i punti a partita messi a segno, ma con il 33% dal campo (36% da due e 28% da tre). A Israele servava il suo tiro per lottare per la qualificazione, esso non è stato per nulla affidabile e così la squadra è crollata sotto i colpi degli avversari.
3_ MARCIN GORTAT. L’ultimo posto nel podio dei “cattivi” spetta di diritto a Marcin Gortat, punto di riferimento della Polonia che già all’esordio aveva sorpreso perdendo malamente contro la Georgia. Il centro polacco non è riuscito, anche complice il resto del roster, a rendere come ci ha abituati in NBA. Ben due volte su cinque non è stato capace di segnare più di 5 punti, facendo la voce grossa soltanto nell’ultima inutile partita contro la Slovenia., unica partita chiusa in doppia cifra per rimbalzi. Alla Polonia serviva il Gortat visto con i Phoenix Suns, ma quel giocatore di fatto non ha mai messo piede sul terreno di gioco.
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