Italiani d’America: c’è chi predica e c’è chi razzola

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Ormai occuparsi di “Italiani d’America” è diventato di gran lunga piacevole. Abbiamo trascorso mesi a domandarci se e quando i nostri rappresentanti d’oltreoceano sarebbero riusciti a riemergere, a tornare protagonisti con prestazioni e numeri convincenti. Da qualche settimana il vento sembra essere finalmente cambiato: Bargnani e Gallinari stanno cercando di salvare il salvabile nelle stagioni di New York e Denver, Belinelli ha ripreso a crescere assieme ai suoi Spurs e Gigi Datome è riuscito a trovare una maniera per risultare decisivo, sebbene i minuti sul parquet rimangano pochi anche a Boston.

Nella settimana appena trascorsa il capitano della Nazionale è sceso in campo solo nella disfatta contro Cleveland per mettere a referto, in pieno garbage time, ben 7 punti, tanto per dimostrare che lui sa ancora come trovare la retina avversaria. Non è però questa la notizia: nel match vinto sulla sirena contro Utah infatti, deciso da un buzzer beater di Tyler Zeller, quest’ultimo ha realizzato la giocata vincente su suggerimento del compagno italiano, che gli aveva consigliato di fare una finta prima del tiro, essendoci ancora del tempo a disposizione. Sia le telecamere che Zeller hanno messo in evidenza questo dettaglio, indice di quell’intelligenza e di quella classe cestistiche che Gigi ancora conserva intatte. Ovviamente non è mancata la solita esagerazione italica ed iperbolica sul gesto compiuto, tipica negli appassionati del Bel paese quando si parla di Datome. A volte bisognerebbe dare la dovuta importanza alle cose.

Per parlare di un caso completamente opposto esaminiamo la situazione di Andrea Bargnani, giocatore che, invece, per avere la piena approvazione dei suoi connazionali, dovrebbe compiere le imprese più eroiche possibili. Le sue cifre, eccezion fatta per il passaggio a vuoto contro Sacramento, continuano a far registrare una notevole impennata: 25 punti (con 12 rimbalzi) e 19 in un back to back che ha visto magicamente trionfare New York sia contro Detroit che contro Toronto. Le sue prestazioni confortano maggiormente se si pensa che sono risultate decisive per far vincere una squadra disastrata come i Knicks. Nell’ultima sfida, nuovamente persa secondo consuetudine, il “Mago” ha realizzato altri 25 punti contro Indiana. I suoi detrattori più ostinati affermano che certi numeri sono raggiunti solo perché il resto dei suoi compagni non è all’altezza della situazione. Non neghiamo che ciò lo aiuta a mettersi maggiormente in evidenza, ma a noi giova ritrovarlo in forma e in piena salute per l’estate. La speranza è che continui così.

Bella la vita per il nostro Beli...
Bella la vita per il nostro Beli…

Sulla stessa linea d’onda sta correndo Danilo Gallinari, tornato ad essere il giocatore più splendente dei Nuggets. Negli ultimi tempi l’ex Milano stava tornando a mietere cifre interessanti, ma l’esonero di Shaw sembra avergli dato ulteriore energia. Non solo a lui, ma a tutta la franchigia del Colorado, capace di vincere due match in seguito alla sua sacrosanta cacciata. Denver è ormai priva di qualsiasi aspettativa per il futuro, perciò la missione di Gallinari è ritrovare la condizione migliore, mantenere la continuità di tali prestazioni e salvare la dignità di quello che, poco meno di due anni fa, era un giocattolino bello, entusiasmante e promettente. Un giocattolo compromesso dall’infortunio del Gallo stesso e poi massacrato da Shaw. Potrà aggiustarsi una volta che il suo componente più importante ha ripreso a funzionare a dovere? Staremo a vedere. Nel frattempo godiamoci le sue cifre: 20 punti e 7 rimbalzi contro i Suns, 21 contro i Pelicans con annesso buzzer da centrocampo, 26 e 7 nella vittoria sui Bucks, 16, 5 e 3 assist nell’affermazione su Minnesota e 14 nell’ultima notte contro San Antonio.

Nulla di più lineare per introdurre il discorso di Marco Belinelli, diventato di colpo il giocatore italiano meno preso in considerazione. Nulla di personale o di cattivo, ma la guardia bolognese procede secondo i propri standard abituali, ossia senza strafare, ma portando il suo  prezioso mattoncino alla causa; 9 punti nel sopracitato derby contro il Gallo e 13 (con 3/6 dall’arco) nella netta vittoria contro i Kings. Ci vorrà anche il suo contributo per permettere a San Antonio di migliorare il proprio ranking in ottica playoff. D’altronde sarà forse l’unico a disputare la post season, perciò ci sarà tempo per tornare a parlare solamente di lui. Non sono comunque mancati ulteriori motivi di spunto: la sua copertina su GQ con tanto di ammalianti cheerleader a circondarlo è stata motivo di ammirazione fra i fan, giusto per rimarcare chi ha dettato legge nell’ultimo anno e mezzo. 

Bernardo Cianfrocca

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