Italiani d’America: il Mago e Gesù, chi non muore si rivede

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L’ultima settimana di Nba, quella di avvicinamento all’All Star Game, è stata densa di eventi per il basket italiano. Andiamoci però con i piedi di piombo: non c’è stato nulla di troppo eclatante, sono semplicemente successe delle cose che, tempo addietro, avremmo dato come scontate e banali, forse anche deludenti. La stagione ha invece raccontato finora qualcosa di molto diverso rispetto alle nostre originarie aspettative, perciò ecco un clamore rumoroso per due presenze di Datome nei più classici garbage time e per la prima doppia cifra stagionale di Bargnani, evento sicuramente più degno di nota.

Procediamo però con calma, prendendo in considerazione anche gli altri due nostri rappresentanti oltreoceano, Danilo Gallinari e Marco Belinelli. Per il primo c’è stata solo un’occasione per mettersi in evidenza, dal momento che i suoi Nuggets erano stati impegnati la settimana precedente in un tour de force di 4 match. Di fronte c’erano però gli Oklahoma City Thunder di un ispiratissimo (tanto per cambiare) Kevin Durant, capace di battere Denver quasi da solo con i suoi 40 punti. Il Gallo invece, con appena 14 minuti a disposizione, si è dovuto accontentare di 3 punti con 1/6 dal campo. Percentuali ancora molto basse e continuità di rendimento ancora in fase di ricerca. La possibilità di allenarsi maggiormente in questi giorni di pausa gli potrà giovare per una chiusura di stagione in crescendo.

Chi invece si trova in un percorso di crescita continuo, è Marco Belinelli, ripresentatosi in ottima forma dopo lo stop per infortunio muscolare all’adduttore. In vista della gara di stasera all’All Star Game, dove dovrà difendere il suo titolo da campione del tiro da 3 punti, l’ex guardia della Fortitudo è riuscito a ritagliarsi un piccolo posto in un’altra importante fetta di storia dei San Antonio Spurs. Lunedì infatti, nella vittoria dei texani contro Indiana, è stato il suo jumper a due secondi dalla sirena finale a permettere a Gregg Popovich di festeggiare la sua millesima vittoria in Nba, tutte sulla stessa panchina. Ancora una volta il nostro Beli, autore di 12 punti nel match, ha dimostrato di avere un’ottima dimestichezza con i grandi eventi. Mercoledì invece, nel primo incrocio italiano della stagione, contro i Detroit Pistons di Datome, è stato di nuovo capace di raggiungere la doppia cifra con ben 10 punti.

Speriamo che i problemi fisici di Bargnani sia siano definitivamente placati.
Speriamo che i problemi fisici di Bargnani sia siano definitivamente placati.

Da un opposto all’altro: il discorso ci porta, con una logica stringente, ad affrontare la questione-Datome. Nella sopracitata sfida, l’ex capitano della Virtus Roma ha calcato il parquet nei circa due minuti finali, a punteggio ormai compromesso. Non gli sarà sembrato vero di poter scendere in campo per due partite consecutive: peccato però che, contro il suo compagno di Nazionale, non sia riuscito a trovare la retina. Missione che era stata invece completata contro gli Charlotte Hornets la sera precedente: 4 punti, 3 rimbalzi e 1 assist in poco più di tre minuti. Anche in questa occasione erano i minuti finali di una partita già segnata, stavolta in favore della sua squadra. Se Gigi però deve essere bravo a sfruttare il momento, non si può dire che non l’abbia fatto. Nonostante ciò, dubitiamo che Van Gundy possa concedergli opportunità migliori. Intanto le sue presenze nell’Nba 2014/2015 salgono a tre.

Appena davanti a lui, con ben 4 gettoni stagionali, c’è Andrea Bargnani. Le cause del poco utilizzo sono state in questo caso di natura fisica, non certamente tecnica, visto che Fisher lo avrebbe forse messo in campo con una gamba sola nello scempio più assoluto dei New York Knicks. Non gli sarà parso vero quando questa settimana l’infermeria gli ha comunicato che l’ex Toronto sarebbe stato di nuovo arruolabile. I risultati del suo rientro sono stati confortanti: 4 punti contro gli Heat e già 11, con 5 rimbalzi annessi, nella sconfitta contro gli Orlando Magic. Segnali che fanno ben sperare per un finale di stagione convincente. Dove però? Il suo nome è più volte emerso in relazione ad un probabile taglio della dirigenza. Al momento il primo indiziato sembra essere Stoudemire, dal momento che lo stesso Fisher, quando si presenta l’occasione, spende sempre parole buone per i prodotto della Stella Azzurra. Le ultime in ordine di tempo sono state: “Il potenziale di Bargnani mi eccita”. Speriamo che questo eccitamento possa divenire una sensazione comune a tutti gli italiani, visto che fra qualche mese ci sarebbe un prezioso Europeo da giocare. 

Bernardo Cianfrocca

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