Kobe: “Ho fatto piangere dei giocatori, se piangi non voglio giocare con te ai Playoffs”

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Come al solito un Kobe Bryant schietto e, se vogliamo, anche duro quello che si è seduto con Jemele Hill nel weekend e si è fatto intervistare nella trasmissione BETX Genius Talks. Dopo aver confessato la propria idea, particolare, di amicizia, il Black Mamba è tornato a riflettere sulla propria carriera e sul rapporto, non sempre (anzi, forse mai) idilliaco con i suoi compagni.

Bryant ha raccontato un aneddoto, senza fare il nome del diretto interessato, che riassume bene il Kobe giocatore ed il Kobe uomo.

Ci sono alcuni giocatori che ho fatto piangere. Se riesco a farti piangere solo con del sarcasmo, allora non voglio giocare al tuo fianco nei Playoffs.

Semplice, il 24 dei Los Angeles Lakers ha poi raccontato…

Vediamo, c’era un mio compagno che era semplicemente molto scarso. Molto scarso. Non era Kwame [Brown, ndr]. Kwame non era scarso a tal punto, lo prendevo in giro. Non era Smush [Parker, ndr]. E’ un giocatore che non ricordereste se vi dicessi il suo nome. Non riesco nemmeno a pronunciarlo, era un ragazzo europeo. Però era davvero, davvero scarso. Gli dissi “Ehi, dovresti riconsiderare gli obiettivi della tua vita, forse questa non è la tua strada”. Venne fuori in questo modo, avevo venti e qualcosa anni, non so, ero molto giovane.

Francesco Manzi

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