La dura reazione di coach Steve Kerr alla sentenza sul caso Breonna Taylor

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La sentenza del gran giurì sul caso dell’omicidio Breonna Taylor, che ha visto un solo agente incriminato per “condotta pericolosa”, ha generato furiose reazioni nel mondo NBA, con molti giocatori che si sono espressi a riguardo sull’ingiustizia secondo loro commessa.

Il commento più duro però è arrivato forse da Steve Kerr, politicamente e socialmente molto attivo negli ultimi mesi al fianco del movimento Black Lives Matter e anche del candidato democratico alle presidenziali, Joe Biden. Il coach dei Golden State Warriors, che da lunedì è tornato in palestra coi suoi giocatori per il camp volontario a San Francisco, ha criticato la decisione presa:

Ho sentito la notizia proprio alla fine dell’allenamento. È davvero demoralizzante. È scoraggiante. Continuo a pensare alla generazione di tutti i ragazzi americani, di tutti i colori. È così che vogliamo crescerli? È questo il Paese in cui vogliamo vivere? C’è davvero troppa violenza. Troppe sparatorie. In così tante forme, sia che si parli di sparatorie a scuola, di vigilates improvvisati o di brutalità della polizia, di violenza tra vicini. C’è davvero troppa violenza, ed è demoralizzante quando non ce ne prendiamo la responsabilità oppure non troviamo nessuno che ne sia responsabile. La cosa demoralizzante è che abbiamo un movimento molto potente al momento [il Black Lives Matter, ndr]. Abbiamo tante persone a cui importa del nostro Paese, che vogliono un cambiamento e che credono nella giustizia sociale per le comunità di neri, eppure ancora non ci siamo. È un cammino ripido, ma intanto continua questa storia di razzismo nella nostra Nazione, continua sotto questa forma, sottoforma delle sanzioni che lo Stato decide riguardo le violenze, ed è devastante.

Francesco Manzi

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