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Larry Bird, Julius Erving e Andre Iguodala avevano provato a convincere i giocatori a disputare un All-Star Game competitivo

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L’All-Star Game 2024 non sembra essere piaciuto proprio a nessuno, nonostante i rating televisivi nel mercato americano siano cresciuti rispetto al disastro del 2023. La partita è stata come al solito priva di difese e competitività, ma forse addirittura più del solito. Eppure la NBA ha provato in tutti i modi a convincere i giocatori a scendere in campo seriamente o almeno a regalare uno spettacolo dignitoso ai fans.

Secondo Vincent Goodwill di Yahoo!Sports, Andre Iguodala, Larry Bird e Julius Erving avrebbero fatto visita ai giocatori negli spogliatoi prima dell’All-Star Game. Obiettivo: sottolineare l’importanza di rendere la partita un minimo competitiva. Eppure le parole delle due leggende NBA e di Iguodala, Direttore Esecutivo della NBPA, non sono servite a nulla.

Dopo la partita Jalen Brunson ha dichiarato che gli All-Star della Eastern Conference si erano posti l’obiettivo (raggiunto) di scollinare per la prima volta nella storia i 200 punti. Non esattamente l’emblema della competitività. Anthony Edwards invece ha candidamente ammesso di trovare comunque l’All-Star Game divertente e di pensare che nessuno ci vada per competere realmente.

Francesco Manzi

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