Le pagelle di Gara 5: Sanders capo di una Milano scintillante, Reggio annaspa

Home Serie A Recap

Le pagelle di gara 5 tra Milano e Reggio Emilia, partita che ha visto gli uomini di Repesa guidare nel punteggio dal primo all’ultimo minuto, guadagnandosi così la possibilità, tra due giorni, di chiudere il discorso scudetto. Ecco le valutazioni delle due compagini, partendo dai vittoriosi padroni di casa:

sanders milano

OLIMPIA MILANO:

Cinciarini 5: il peggiore, quasi l’unico, fra i suoi. Sente molto questa serie e gioca con tanto nervosismo addosso, forzando a volte qualche giocata. Rivedibile

Kalnietis 7: maestoso ed elegante. Già in palla dai primi minuti, non esce mai dal match nonostante le tante rotazioni di Repesa. Tecnica, intelligenza e grande uso del corpo. Difficile chiedere di più ad un play.

Cerella 6,5: questo giocatore possiede una predisposizione unica nel farsi apprezzare. Sempre concentrato mentalmente, autore di difese asfissianti e, in questa serie, di gran lunga preciso al tiro,

Simon 7: lui non si limita a giocare la pallacanestro, la dipinge. È piacevole vederlo all’opera, è incantevole ammirarlo mentre si prepara per il tiro, è didattico vedere come riesce sempre a pensare e fare la cosa giusta. Mente e braccio.

Lafayette 6,5: un primo tempo da dimenticare, ma un terzo quarto sugli scudi, dove con ben tre bombe aiuta i suoi a respingere la rimonta coraggiosa dei reggiani. Gli è bastato poco per imprimere il suo marchio sul match.

Gentile 6,5: ha lo straordinario merito di iniziare alla grande e guidare l’allungo della sua truppa con prepotenza. Dopo la prima panchina però, non riesce a ripartire nel migliore dei modi. Ha ancora il difetto di non capire i momenti del match e, conseguentemente, di forzare quando non dovrebbe. Repesa lo sa e lo fa accomodare in panca per quasi tutto il secondo tempo.

della valle reggio emiliaSanders 7,5: è l’uomo determinante di questa squadra. Anche se per un po’ non si vede, riesce poi a ruggire e a incidere quando necessario, come nel terzo quarto. La sua forza fisica è brutale e dominante.

McLean 5,5: si è preso una serata di pausa, ma considerando lo stato di salute dei compagni, ha fatto la scelta giusta. Non c’è bisogno di strafare per lui, verrà utile in futuro.

Macvan 6,5: il bello e il brutto di Macvan si sono visti entrambi stasera, ma per sua fortuna ha prevalso il primo. Esce dalla panchina dando subito un buon impatto, trovando il canestro col tiro da fuori e con i soliti mirabili movimenti col piede perno in post. Peccato per la poca esplosività per la quale, più di qualche volta, si lascia cancellare dagli avversari. Figure che, probabilmente, eviterebbe volentieri.

Batiste 6,5: finalmente si rivede il gigante dell’Uruguay, che finora stava soffrendo molto in questa finale. Torna ad essere predatore del pitturato, soprattutto in attacco, dove si fa rispettare specialmente nei primi minuti.

ALLENATORE, Jasmin Repesa 7,5: merita solo applausi. Prepara la partita nel migliore dei modi sia tatticamente che psicologicamente, gestendo poi le rotazioni con grande saggezza e intelligenza. Non si fa prendere dal panico quando la Grissin Bon tenta lo scossone nella ripresa, ma ora deve cercare di chiuderla già al PalaBigi.

REGGIO EMILIA:

De Nicolao 6: travolto come tutti i compagni nei primi minuti, nel secondo tempo è uno dei principali fautori del tentativo di rimonta ospite. Segna in vari modi e gestisce bene la palla, ma la situazione era ormai troppo compromessa.

Needham 4: non è affatto il suo momento ed è un peccato, visto che con l’infortunio di Gentile serviva e servirebbe maggior qualità del play americano, che viene adoperato poco, forza un po’ troppo e litiga con i ferri nemici.

Aradori 6,5: il migliore dei suoi. Sempre spavaldo, coraggioso e a testa alta, mai arrendevole. I piccoli problemi fisici che lo affliggono lo costringono a un minutaggio un po’ ristretto, ma fa tanto anche con meno tempo del necessario a disposizione.

Della Valle 6: per carità, ha una capacità di accendersi all’improvviso invidiabile, ma servirebbe più continuità nell’arco della sfida stessa. Regala spettacolo in un frangente del tero periodo, ma la difesa di Milano riesce a farlo tornare al suo posto.

Silins 4,5: qualcuno gli dica che la finale é iniziata e che sta già per finire. Il lettone non è mai in ritmo, quando prova a mettersi in proprio il risultato è sempre un fallimento e allora Menetti lo panchina abbastanza.

Kaukenas 5: stasera il lituano stecca vistosamente. E comprensibilmente. La personalità e la voglia non mancano mai, ma i ritmi su cui l’Olimpia ha indirizzato la gara sono stati troppo elevati per lui. Punge poco in attacco e soffre dall’altra parte del campo.

Polonara 6: ha un atletismo micidiale. Cattura rimbalzi che è un piacere, stoppa e vola sui tap in, ma manca completamente nel tiro da fuori e dunque finisce con l’essere un’arma monocorde. Troppo poco per poter far male alla distanza.

Lavrinovic 6: si carica la squadra sulle spalle nel secondo tempo, trovando canestri di ottima fattura e brillante pregevolezza, ma si ritrova con l’essere troppo solo. Nel secondo tempo la squadra c’è, ma stavolta è lui a crollare alla distanza e a non assecondare i desideri di ribaltone.

Veeremenko 4,5: Fa più falli che punti e rimbalzi. La cosa è grave, soprattutto in virtù del fatto che nelle partite precedenti non è mai stato iscritto nel registro dei più incisivi. Urge una sterzata rapida.

ALLENATORE, Massimiliano Menetti 5: si fa cogliere impreparato dall’imprinting iniziale dei milanesi e riesce a porre rimedio alla falla solo nell’intervallo. Troppo tardi, Milano ha un vantaggio troppo grande per sprecarlo. Deve cercare di andare oltre il fattore campo, perché in 3 gare al Forum ha sempre inseguito e raramente è stato in partita.

 

 

 

 

 

 

 

Bernardo Cianfrocca

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.