Le pagelle di Trento-Milano: la difesa dell’Aquila e il duo Williams-Browne mettono KO un’opaca Olimpia

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Vera e propria impresa della Dolomiti Enerigia Trentino che dopo 8 sconfitte consecutive torna al successo mandando al tappeto la corazzata Olimpia Milano, punteggio finale di 61-60 per la compagine di coach Molin. In una partita ruvida e di certo non bellissima condita da un numero elevatissimo di palle perse (14 Trento, 16 Milano) e dalle percentuali al tiro non brillantissime, a fare la differenza è la maggiore lucidità messa in campo dai trentini nei minuti finali. Game winner di Martin, visto pochissimo in tutti i 40 minuti, si smezzano il premio di MVP Williams e Browne.

DOLOMITI ENERGIA TRENTINO

MARTIN 7: 28 minuti di difesa a dir poco perfetta, marca chiunque e lo fa in un modo eccelso, in attacco non si vede praticamente mai ma il suo appoggio nei secondi finali vale la vittoria per l’Aquila.

JOVANOVIC NE

PASCOLO NE

CONTI SV

BROWNE 7.5: fa impazzire la difesa dell’A|X con numeri da campetto e bombe da distanze siderali, chiude con 20 punti e 7 assist.

FORRAY 6.5: cuore, grinta ed energia, come sempre il capitano trentino mette il suo mattoncino quando dall’altra parte c’è l’Olimpia Milano, soprattutto in difesa.

SANDERS 6: partita tutto sommato positiva, non trova spesso la via del canestro (1/6 dal campo) se non dalla lunetta. Chiude con 7 punti in 24 minuti di gioco.

MEZZANOTTE SV

MORGAN 6: sparacchia da oltre l’arco (1/6) ma le sue uscite dai blocchi creano sempre e comunque qualcosa per i compagni, Moraschini non riesce mai a tenerlo.

WILLIAMS 7.5: partita totale del centro bianconero, chiude con una doppia doppia da 15 punti e 12 rimbalzi stravincendo il duello con Tarczewski.

LADURNER 5: gara negativa per lui.

MAYE 5.5: partita condizionata dai falli, ad inizio terzo quarto si deve accomodare in panchina dopo la 4^ sanzione di serata, rientra nei minuti finali per aiutare i suoi in difesa e a rimbalzo.

MOLIN 8: l’abbiamo già detto, vittoria incredibile dell’Aquila, inattesa e meritatissima, guadagnata con la fatica, il sudore e una difesa al limite della perfezione.

AX ARMANI EXCHANGE MILANO

PUNTER 6.5: con Rodriguez è l’unico tra le fila biancorosse a trovare con una certa frequenza la via del canestro, ma sbaglia la tripla da 8 metri che probabilmente avrebbe consegnato la vittoria ai suoi. Chiude con 14 punti.

MICOV 5: entra sul parquet e ruba subito un pallone per lanciarsi in contropiede, poi fatica in tutti i minuti successivi.

MORASCHINI 5: più minuti del solito (17), fatica soprattutto in difesa nel contenere Morgan e in attacco non fa quasi mai nulla di buono.

ROLL 5: un passo indietro dopo l’ottima prestazione di Kaunas, il californiano si prende 4 tiri da oltre l’arco mandandone a bersaglio solo 1. All’Olimpia serve ben altro in partite dove l’attacco non gira.

RODRIGUEZ 6: parta male, carbura col passare dei minuti trovando ritmo per sè e per i compagni (4 assist), tiene a galla l’Olimpia nel momento peggiore a suon di triple ma nel possesso finale commette un pasticcio cercando il fallo e lanciando in aria il pallone. Chiude con 18 punti e 5/16 dal campo.

TARCZEWSKI 4.5: altra partita negativa del prodotto di Arizona, soffre terribilmente il duello con Williams e non riesce mai a rendersi utile. Unica nota positiva la difesa sui cambi difensivi.

BILIGHA 6: qualche ingenuità di troppo tra stoppate in ritardo e infrazioni di passi, ma nel complesso partita discreta del n°19.

CINCIARINI SV

SHIELDS 5: l’ex di serata sente la pressione, 9 punti in 31 minuti e una fatica enorme per l’americano con passaporto danese. Stanchezza o emozione? Probabilmente un bel mix di entrambe le cose.

BROOKS SV

DATOME 5: continua il momento non brillantissimo dell’ex Fenerbahce che anche a questo giro stecca con le percentuali al tiro (1/5).

WOJCIECHOWSKI NE

MESSINA 5: passo falso per l’Olimpia che inaspettatamente cade sul parquet di Trento confezionando una partita di certo non brillante. La sconfitta arriva dopo un doppio turno di Eurolega a dir poco provante, potrebbe anche starci da questo punto di vista, forse avrebbe aiutato un minutaggio più spalmato fra tutti i 12 uomini a roster?

 

Matteo Gualandris

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