Liga Endesa, 20° giornata: Navarro, Real e Rio Natura da record, a Saragozza il big match contro Valencia.

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Rio Natura Monbus – FIATC Joventut 89 – 72

Il Rio Natura si impone sullo Joventut centrando la quinta vittoria consecutiva, record della franchigia. La cattiva notizia per i galiziani è l’infortunio del veterano Oriol Junyent.

La partita parte subito nel segno dei lunghi di entrambe le squadre: allo one man show del solito Muscala risponde un propositivo Savané per gli ospiti. Al termine del primo quarto i galiziani sono davanti 21-19. Nel secondo tempo il match continua ad essere molto equilibrato, con le due squadre che trovano la via del canestro con continuità. Verso la fine del quarto, i galiziani sembrano averne di più e concludono sul punteggio di 40-33.

È al rientro dagli spogliatoi che si decide il match, con una prestazione sontuosa dell’ala del Rio Natura Alberto Corbacho, capace di segnare quattro triple quasi consecutive nell’arco di pochi minuti, contribuendo così a creare un divario importante tra i due team (72-48 al minuto 30). L’ultimo periodo è ordinaria amministrazione, fa notizia (purtroppo) solamente l’infortunio del centro dei galiziani Junyent in seguito ad un movimento scoordinato. La partita termina 89-72 e il Rio Natura continua a sperare nei playoff dopo aver allungato il proprio record di vittorie consecutive.

MVP: Alberto Corbacho = Dopo essere stato messo in ombra dalle ottime prestazioni dei più giovani Pumperla e Scott, il veterano spagnolo si riprende la gloria del pubblico di casa segnando 24 punti.

Rio Natura: Luz (12), Pumprla (4), Corbacho (24), Delas (2), Muscala (15), Junyent (13), Berzins (1), Dewar (11), Xanthopoulos, Scott (4), Stobart (3), Sanz (n.e.).

Joventut: Vives (1), Ventura (12), Joseph (5), Shurna (4), Savane (19), Miralles (8), Kirksay, Suárez, Barrera (3), Cochran (11), Llovet (9).

Baloncesto Fuenlabrada – Cajasol 75 – 84

Il Cajasol sconfigge Fuenlabrada, le cui speranze di rimonta si spengono a 30 secondi dal termine.

Già dai primi minuti del match si intuisce quale sarà l’andamento dell’incontro: i padroni di casa non possono nulla contro lo strapotere fisico della coppia di lunghi ospite Balvin-Mata, che con ripetute e violente schiacciate mette letteralemente in ginocchio la difesa di Fuenlabrada. L’attacco di Fuenlabrada è inesistente e il quarto si conlude sul punteggio di 7-23. I seguenti due periodi vedono le due squadre affrontarsi in modo equilibrato. Coach Diez trova in Feldeine e il solito Panko le armi giuste per segnare, ma il cospicuo vantaggio accumulato nei primi dieci minuti non impensierisce il team di Siviglia, in grado di tenere la partita sotto controllo.

Controllo che sfugge, tuttavia, nell’ultimo periodo quando Panko e Feldeine guidano una rimonta che porta i ragazzi di coach Jesus al -3 a 40’’ dalla fine. Nell’azione successiva, una tripla fondamentale di Scott Bamforth infila la retina, spegnendo di fatto le speranze di rimonta del team di casa a 27 secondi dal termine. Finisce 75-84 in favore degli ospiti, che ottengono un successo importante in chiave playoff. Fuenlabrada paga un inizio disastroso.

MVP: Tomas Satoransky = Il play ceco dirige bene la squadra sia in transizione che contro la difesa schierata, inoltre contribuisce alla causa andalusa con 16 punti.

Fuenlabrada: Pérez , Paunic, Panko (20), Vega, Diagné (2), Feldeine (25), Arnold (6), Cabezas (15), Vargas, Montañez (7), Smits (n.e.), Moungoro (n.e.).

Cajasol: Satoransky (16), Banforth (9), Sastre (6), Landry (16), Balvin (5), Mata (5), Franch (12), Porzingis (6), Hernangómez (9), Burjanadze, Radicevic (n.e.).

Gran CanariaHerbalife Gran Canaria – Tuenti Movil Estudiantes 76 – 62

Gran Canaria non lascia scampo al Tuenti Movil, che rimane in partita solamente per un quarto.

Partita molto equilibrata nei primi dieci minuti, con le due squadre che si attaccano a viso scoperto, segnando con continuità. Nel secondo periodo, tuttavia, un parziale di 16-2 in cui i pio-pio esprimono la loro miglior pallacanestro spezza in due la partita, segnandone già l’esito finale. I padroni di casa difendono con enorme solidità e capitalizzano al meglio le occasioni in contropiede, non lasciando via di scampo al Tuenti Movil. Alla pausa lunga, il punteggio è di 55-44.

Nei seguenti 20’ continua l’eccellente lavoro difensivo dei padroni di casa, che limitano gli avversari rispettivamente a 15 e 14 punti negli ultimi due quarti. Gran Canaria si aggiudica così la comoda vittoria su un Tuenti Movil che non riesce ad uscire dalla zona rossa della classifica.

MVP: Ben Hansbrough = Il fratello dell’ala dei Toronto Raptors mette nuovamente in luce le sue capacità, dimostrandosi, insieme a Newley, la punta di diamante dell’attacco di coach Pedro Martinez.

Gran Canaria: Oliver, Hansbrough (15), Newley (15), Báez (9), Tavares (13), Bellas (2), O’Leary (10), Beirán (6), Borovnjak (2), Rey (4), Alvarado (n.e.), Santana (n.e.).

Tuenti Movil: Van Lacke (6), Miso (9), Rabaseda, Ivanov (15), Slokar (7) , Colom (3), Rubio (5), Kuric (11), Fernández (6), Guerra, Banic (n.e.).

Caja Laboral – CB Valladolid 84 – 67

Torna al successo il team di coach Scariolo, che affonda un Valladolid mai pericoloso. Solo tribuna per il neo-acquisto Lamar Odom e il nostro Peppe Poeta.

Parte subito forte il Laboral Kutxka, alla ricerca di un successo che manca da 34 giorni tra campionato e coppe. Guidati da un Tibor Pleiss dominante e dal rientrante Huertel, i baschi si portano sul 25-14 alla prima sirena. Nel secondo quarto la pallacanestro corale del team di Scariolo mette in difficoltà i castigliani, a cui non basta una discreta produzione in attacco per arginare le amnesie difensive (50-35 alla pausa lunga).

Il terzo periodo coincide con il miglior momento degli ospiti, che limitano l’attacco avversario nel (vano) tentativo di riportarsi in partita. Il distacco rimane troppo ampio: 65-51 dopo 30’ di gioco. Nell’ultimo periodo il Caja Laboral, ormai sicuro della vittoria, regala al proprio pubblico delle giocate spettacolari, imbastendo più volte degli alley-oop che scaldano i tifosi presenti alla Fernando Buesa Arena.

MVP: Tibor Pleiss = In una partita in cui Nocioni fa il giocatore “normale”, ci pensa il giovane centro tedesco a guidare l’attacco basco, approfittando di un reparto lunghi ospite incapace di contrastarlo. Sedici punti e undici rimbalzi per lui.

Caja Laboral: Hodge (n.e.), Heurtel (9), Causeur (12), San Emeterio (7), Nocioni (10), Pleiss (16), Jelinek (7), Mainoldi (6), Diop (2), Van Oostrum (5).

CB Valladolid: Suka-Umu (n.e.), Izquierdo (n.e.), Martínez (2), Rowe, Johnson (14), Vilhjálmsson (6), Haritopoulos (10), Pozas (11), Cvetinovic (5), Drenovac, Sinanovic (6), Andjusic (13).

Alex Mumbrù, tripla doppia sfiorata.
Alex Mumbrù, tripla doppia sfiorata.

Bilbao Basket – Gipuzkoa Basket 78 – 68

Il Bilbao Basket si aggiudica il derby basco senza troppi sforzi e si riavvicina alla zona playoff. Il Gipuzkoa perde per la sesta volta nelle ultime sei gare.

Il primo quarto rispetta il pronostico ampiamente scontato dell’incontro, terminando sul punteggio di 24-14. Decisiva, per i padroni di casa, la produzione dall’arco dei 6.75 metri, mentre il Gipuzkoa tenta di reagire nel pitturato con i canestri di David Doblas. Nel secondo quarto lasciano l’incontro per infortunio Raul Lopez per i padroni di casa e proprio Doblas per gli ospiti. Orfani di due giocatori chiave, le due squadre trovano ugualmente la via del canestro, ma Bilbao sembra averne di più (43-24 all’intervallo).

Al rientro in campo continuano a produrre gli esterni dei padroni di casa, mentre gli ospiti scivolano sempre più sul fondo. Mumbrù, Grimau e Kavaliauskas portano la squadra di coach Pueyo avanti di 16 lunghezze (68-52). Nell’ultimo periodo i padroni di casa si limitano a controllare la partita consentendo agli avversari di accorciare le distanze con i canestri di Jason Robinson, l’unico a salvarsi nella misera prestazione del club di San Sebastian.

MVP: Alex Mumbrù = L’eterno spagnolo regala un’altra ottima e completa prestazione al suo team, sfiorando la tripla doppia con 11 punti, 8 rimbalzi e 7 assist.

Bilbao: Sanchez (n.e.), Samb (n.e.), López (4), Vrkic (2), Mumbrú (11), Hervelle (5), Kavaliauskas (10), Grimau (17), Bertans (12), Pilepic (12), Markota (3), Gabriel (2).

Gipuzkoa: Assalit (n.e.), Neto (n.e.), Huskic (n.e.), Salgado (10), Winchester (11), Robinson (24), Ramsdell (8), Doblas (4), Cortaberria (3), Olaizola (2), Hanley (6), Motos.

CAI Zaragoza – Valencia Basket 95 – 89

Con una prova convincente Saragozza si aggiudica il big-match di giornata e batte un Valencia Basket che paga una condizione inferiore a quella degli avversari.

La partita parte subito nel segno della Georgia, con Shermadini e Sanikidze a dominare il pitturato in entrambe le fasi del gioco. Saragozza chiude così il primo quarto in vantaggio, mentre il Valencia Basket, per inseguire, deve affidarsi alle conclusioni di un ispiratissimo Pau Ribas (22-14 alla prima sirena). Nei secondi dieci minuti, il coach degli aragonesi Josè Luis Abòs viene espulso a causa di un contestatissimo secondo fallo tecnico. Approfittando del momento di appannamento dei padroni di casa, il team di Perasovic pareggia l’incontro sul 28-28.  Nel finale del periodo, tuttavia è ancora Saragozza a portarsi davanti: 46-38 alla pausa lunga.

Al rientro dagli spogliatoi, un Pau Ribas indomabile riporta sotto i suoi, ultimando il sorpasso al minuto 28 (61-62). All’inizio dell’ultimo quarto, tuttavia, il pubblico di casa assiste alla reazione da grande squadra dei suoi beniamini: cinque triple consecutive danno vita ad un parziale di 15-2 che spezzerebbe le gambe a qualsiasi squadra. Valencia, però, come ha dimostrato più volte nell’arco della stagione, non è squadra da arrendersi facilemente e grazie alla produzione del trio Ribas-Lafayette-Doellman, si porta ad un possesso dal pareggio. La tripla dello stesso Lafayette diventa un airball forzato dall’ottima difesa degli aragonesi. Il CAI si aggiudica così una partita importante, che conferma il valore di una squadra in continua crescita. Valencia, invece, perde contatto dalla capolista Real ma mantiene comunque il secondo posto.

MVP: Sanikidze-Shermadini = Ancora una volta la coppia di lunghi georgiana si dimostra una delle migliori (se non la migliore) del campionato. Insieme producono 34 punti e catturano 12 rimbalzi, dominando il pitturato dall’inizio alla fine del match.

Zaragoza: Garcia (n.e.), Llompart (4), Stefansson (2), Rudez (18), Sanikidze (16), Shermadini (18), Jones (10), Roll (10), Pere Tomás (8), Tabu (6), Fontet (3).

Valencia: Martinez (n.e.), Abia (n.e.), Van Rossom (12), Pau Ribas (23), Sato (9), Dubljevic (5), Lavrinovic (6), Triguero (3), Doellman (15), Lafayette (16), Barton.

Nikola Mirotic, 11 punti per lui.
Nikola Mirotic, 11 punti per lui.

La Bruixa d’Or – Real Madrid 69 – 92

I Blancos conquistano senza difficoltà il ventesimo successo in altrettante partite, dominando dal primo all’ultimo minuto un incontro mai in discussione.

Il Real Madrid rispetta sin da subito il pronostico che lo vede altamente favorito sugli avversari de La Bruixa d’Or, che non possono nulla contro la classe madrilena. Alla prima sirena gli ospiti hanno già accumulato un ampio margine (10-24). Il secondo quarto è più equilibrato, con il team di Pablo Laso che si limita a controllare il vantaggio. I primi venti minuti di gioco terminano sul punteggio di 28-42.

Al rientro dagli spogliatoi, i padroni di casa giocano in modo distratto, ormai rassegnati davanti a un risultato scontato. Ne approfittano soprattutto Llull, Mirotic e Fernandez, che imbastiscono giocate spettacolari mostrando la loro classe indiscussa. Alla fine del terzo quarto il tabellone recita 45-70. L’ultimo quarto è puro garbage-time, in cui c’è spazio anche per il giovane talento spagnolo Alberto Martin, che trova i suoi primi punti nella Liga. Termina 69-92, con il Real che infligge a La Bruixa d’Or la terza sconfitta consecutiva.

MVP: Sergio Llull = In una partita facile, giocata sul velluto dall’intera squadra, si mette ancora una volta in mostra il giovane Sergio, top scorer dell’incotro con 18 punti.

La Bruixa d’Or: Creus (n.e.), Arteaga (n.e.), Hernández (8), Eriksson (10), Giannopoulos (7), Monroe (16), Larsen (3), Goodridge (4), Ljubicic (5), Arco , Kouguere (12), Asselin (4).

Real Madrid: Llull (18), Darden (6), Fernández (10), Mirotic (11), Bourousis (10), Rodríguez (11), Reyes (10), Sloughter (4), Díez (2) Mejri (6), Martín (4).

UCAM Murcia – Unicaja Malaga 76 – 78

Vittoria di misura dell’Unicaja, che infligge allo sfortunato team di coach Nicola l’ennesima sconfitta.

Il primo quarto è da subito equilibrato, con nessuna delle due squadre in grado di prendere il controllo del match. Ad un ottimo inizio di Suarez risponde la buona prestazione nel pitturato di Tillie per i padroni di casa, che concludono i primi 10’ addirittura in vantaggio per 17-15. Come nel primo periodo, anche nel secondo i due team si equivalgono, soprattutto per quanto concerne la produzione offensiva (34-35 alla pausa lunga).

Nel terzo quarto Murcia mostra tutta la sua voglia di fare risultato e scrollarsi di dosso la pesante striscia negativa: 20-11 il parziale nei dieci minuti e punteggio di 54-46 in favore dei padroni di casa alla sirena. Negli ultimi minuti di gioco, tuttavia, l’esperienza e il talento degli ospiti pagano. Innanzitutto, con un parziale di 11-1,  l’Unicaja rimonta la partita, poi, grazie alla freddezza dei suoi tiratori, mette il successo in cassaforte a poco meno di trenta secondi dal termine. Finisce 76-78 in favore del team di Joan Plaza. Murcia, stavolta, si rivela anche molto sfortunata.

MVP: Earl Calloway = Il play dell’Unicaja viene fuori nel momento che conta, segnado 11 dei suoi 13 punti nel quarto decisivo.

Murcia: Toledo (n.e.), Servera (n.e.), San Miguel (10), Berni Rodríguez (25), Mickeal (1), Ben Romdhane (6), Tillie (15), Wood (6), Sergio Sánchez, Kelati (11), Lima (2).

Unicaja: Granger (4), Toolson (7), Suárez (7), Caner-Medley (7), Vázquez (10), Domas Sabonis (2), Urtasun (5), Calloway (13), Kuzminskas (1), Zoran Dragic (18), Stimac (4).

Juan Carlos Navarro, sesto marcatore nella storia della Liga ACB.
Juan Carlos Navarro, sesto marcatore nella storia della Liga ACB.

Iberostar Tenerife – FC Barcelona 56 – 78

In una replica dei quarti di finale della Copa del Rey, il Barca demolisce l’Iberostar senza problemi.

Da quando è partito Blagota Sekulic, l’Iberostar è poca cosa e Xavi Pascual, consapevole di ciò, fa partire in quintetto il giovane Alex Abrines con il fine di fargli accumulare esperienza. La guardia spagnola risponde bene sul campo, segnando a raffica dall’arco dei tre punti e contribuendo al vantaggio dei suoi (15-20 alla prima sirena). Il secondo quarto è un monopolio blaugrana, che segnano con qualsiasi giocatore (al termine della partita, ogni giocatore convocato avrà segnato almeno un canestro). All’intervallo il punteggio è di 25-38 in favore degli ospiti.

Coach Pascual decide di far riposare i suoi titolari nel secondo tempo, considerata la facilità con cui anche le riserve riescono a dominare gli avversari (35-56 dopo 30’ di gioco). Nei minuti finali, fa notizia solamente l’importante traguardo di Juan Carlos Navarro, che con una tripla segnata diventa il sesto miglior marcatore della storia della Liga ACB. Supera, nell’occasione, Velimir Perasovic, coach dei rivali di Valencia. Per il resto, la partita ha poco da offrire e si conclude sul punteggio di 56-78.

MVP: Juan Carlos Navarro = Un premio più alla carriera che per la partita giocata (8 punti, 7 rimbalzi e 4 assist per lui). Lo spagnolo, giocatore fenomenale, entra sempre più nella storia di questo sport segnando il suo 7385° punto nel massimo campionato spagnolo (e sicuramente non sarà l’ultimo).

Iberostar: Niang (n.e.), Rodriguez (n.e.), Úriz (6), Richotti (10), Blanco (10), Sikma (7), Fajardo (2) , Gutiérrez (5), Biviá (5), Heras, Chagoyen (8), Rost (3).

Barcelona: Huertas (5), Abrines (14), Navarro (8), Lorbek (3), Tomic (2), Dorsey (5), Sada (2), Todorovic (3), Hezonja (7), Oleson (9), Nachbar (9), Pullen (11).

Niccolò Armandola

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