Marcus Smart: in morte del fratello Giovanni

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Flower Mound, Texas. Maggio 2003.

Un ragazzo siede su una panchina in uno dei tanti parchi nella contea di Denton. L’aria è calda, l’estate sembra essere arrivata presto quell’anno. Il ragazzo ha 33 anni e il suo nome è Tood. Doveva chiamarsi Ted, come il padre, ma prima che nascesse quest’ultimo ha lasciato la mamma da sola per tanti anni.

La “e” è scappata via, al suo posto due “o”, grandi come gli occhi del ragazzo. Fa tanto caldo, quasi non si respira, ma lui tiene stretto a sé il fratello di nove anni, il bambino di solito irrequieto quel giorno siede sulle gambe del fratello maggiore senza dire una parola, senza muovere un muscolo. Il suo nome è Marcus, ha il collo taurino e la mani grandi, grandi come gli occhi del fratello.

“Perché piangi?”, chiede Marcus.

“Ho una brutta malattia, il dottore dice che devo lottare tanto per guarire”.

“Però guarirai no? Starai bene no? “.

NCAA Basketball: Big 12 Tournament-Oklahoma State vs Baylor

Le lacrime intervengono sempre quando il tuo cuore non è in grado di mentire.

Un dì, s’io non andrò sempre fuggendo
Di gente in gente; mi vedri seduto
Su la tua pietra, o fratel mio, gemendo
Il fior de’ tuoi gentili anni caduto

Flower Mound, Texas. Maggio 2004.

Tood Smart smette di combattere esattamente un anno dopo quel giorno sulla panchina. Come l’anno prima, a Denton fa caldissimo. Nessuno se ne accorge. L’afa ingloba tutta la città. Nessuno se ne accorge. Marcus non ha perso solo un fratello, ha smarrito per sempre anche suo padre e il suo migliore amico.

Tood per il piccolo rappresentava tutte le cose che sono importanti nella vita. Una bocca con cui ridere, uno scoglio a cui aggrapparsi, una mano che gli indicasse la via giusta. La mamma cade in terra vittima di un malore, le ginocchia cedono, gli occhi gonfi di lacrime si sono chiusi. Stanchi di vedere, stanchi di versare lacrime. Marcus diventa grande in quell’esatto momento.

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“Mamma, ti prometto che non dovrai più lavorare, penserò io a te. Diventerò un giocatore NBA e penserò io a tutti e due per sempre.”

Le promesse di un bambino possono sollevare le montagne. Ora è lui quello scoglio. Per la madre e per se stesso

La madre or sol, suo dì tardo traendo,
Parla di me col tuo cenere muto:
Ma io deluse a voi le palme tendo;
E se da lunge i miei tetti saluto,

2014 NBA Draft

Barclays Center, Brooklyn. 26 giugno 2014.

La promessa di un bambino di dieci anni si materializza alla sesta chiamata del Draft. Marcus Smart è la nuova point guard dei Boston Celtics. In piedi davanti alla sedia apre la giacca. Il nome di suo fratello è inciso all’altezza del cuore.

Il mare, anche se in burrasca, non è in grado di spostare gli scogli. Mai.

Gabriele Manieri
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