Dino Meneghin, storica bandiera del basket italiano ed ex presidente della Fip è stato intervistato da La Gazzetta del Sud, principalmente riguardo Capo d’Orlando. Nella cittadina siciliana il grande Dino non è molto amato, visto che quando l’Orlandina venne esclusa dalla Serie A e lui subentrò a Maifredi come guida della Federazione, non fece sconti alla società di Sindoni per tentare di salvarla.
Ecco i punti salienti dell’intervista.
Siena. Quanto successo alla Mens Sana deve essere un esempio dei controlli e della stabilità economica imposti dal professionismo, essere in Serie A comporta un lavoro duro, in cui la programmazione del budget è prioritaria.
Capo d’Orlando. Ha perso sul filo di lana e il ripescaggio è giusto secondo le regole, ora bisogna che si faccia trovare pronta per il prossimo campionato.
Pozzecco. L’anno scorso ha fatto un grande lavoro e mi ha sorpreso, perché pensavo avrebbe incontrato più difficoltà, comunque il risultato è anche merito della società. Ora dovrà lavorare altrettanto bene perché intorno a lui c’è molto entusiasmo, da tifosi di Varese spero che faccia bene.
Prossima stagione. Sarà un campionato veramente italiano, con tutta l’Italia coinvolta da Trento a Capo d’Orlando, l’interesse si allarga a tutto il territorio nazionale, non solo alle squadre del Nord. Milano resta la favorita ma bisogna vedere come completerà la squadra, Venezia con Recalcati farà bene, metto anche Sassari tra le favorite. Comunque è ancora presto per fare pronostici perché le squadre sono incomplete.
I rapporti tesi con Capo d’Orlando e l’invito a vedere una partita non raccolto da due anni. Mettiamo in chiaro una cosa: ci sono delle regole da rispettare, affinché tutto funzioni non devono esserci favoritismi altrimenti sarebbe il caos. Se Sindoni mi inviterà ne riparleremo più avanti, compatibilmente ai miei impegni anche all’estero.
