NBA Free Agents Analysis – Paul Pierce

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hi-res-184716621-paul-pierce-of-the-brooklyn-nets-looks-on-during-a_crop_650x440Statistiche ultimo anno: 13.5 punti, 4.6 rimbalzi, 2.4 assist, 1.1 rubate, 0.4 bloccate, 45.1% dal campo, 37.3 % da tre.

Contratto ultimo anno: 15’333’334 $

Tipo Free Agency: Unrestricted Free Agent

Non è più il The Truth di un tempo, quello dei Big Three di Boston, ma Paul Pierce, storico capitano dei biancoverdi passato in estate ai Brooklin Nets, può ancora essere un affare per molte squadre. All’alba dei 37 anni, il numero 34 porta in dote fiumi di esperienza e una classe mai tramontata. Quest anno Pierce ha dimostrato di essere ancora un titolare di tutto rispetto, per quanto motivi per lo più anagrafici non gli permettano di giocare tutti i 48 minuti. Pierce inoltre, ha soprattutto provato agli scettici di poter essere ancora decisivo nei momenti chiave delle partite; chiedere a Toronto per conferme.

Opzione principale: Brooklyn Nets

Il futuro di Paul Pierce sembra strettamente legato a quello del suo amico di vecchia data, Kevin Garnett. KG è più vecchio di poco più di un anno, ma se è vero che con la maglia di Boston era stato decisivo anche negli ultimi anni della sua carriera, in quel di Brooklin è sembrato ormai l’ombra di se stesso, complice anche qualche infortunio di troppo. Il numero due dei Nets non ha ancora comunicato la sua decisione riguardo il proprio futuro, ma, contro ogni aspettativa, l’ex-Celtics e Timberwolves sembrerebbe intenzionato a giocare ancora una stagione, per provare al mondo di non essere definitivamente “cotto”. Se quest’opzione dovesse verificarsi, Paul Pierce non abbandonerebbe mai KG e rifirmetebbe con Brooklyn a cifre più basse, consapevole di non valere più i 15 milioni che percepisce attualmente.

Le altre Opzioni:

Se Garnett però dovesse ritirarsi, ecco aprirsi tre differenti scenari, tutti – a loro modo – clamorosi:

  • Il ritorno a Boston: il legame tra Pierce e la città di Boston non è cosa nuova. The Truth è il capitano; è il secondo giocatore per punti segnati nella storia della franchigia, davanti a un mostro sacro come Larry Bird; ha vestito la maglia dei Celtics per 15 stagioni; ha lasciato, è vero, ma non per scelta sua, e non senza provare dolore. Già qualche mese fa si era palesata la pazza idea di Danny Ainge, GM biancoverde: firmare il capitano per portare un veterano navigato all’interno del roster, che facccia da chioccia ai giovanissimi talenti. Per il bene di Boston, la sua seconda casa, Pierce sarebbe disposto a firmare a cifre vicine addirittura al minimo salariale.
  • Il ritiro: sembra una bestemmia, ma è una seria opzione. È vero, pochi giorni fa Pierce ha dichiarato di avere ancora uno o due anni al massimo per giocare ai livelli NBA, ma la decisione di seguire le orme del suo amico Garnett, nel caso questi si ritirasse, potrebbe anche diventare una scioccante realtà. 
  • L’approdo ai Los Angeles Clippers: Pierce ha vissuto a Boston per una vita, ma è originariamente di Los Angeles. Da buon Celtic, la rivalità con i Lakers è sentitissima e il suo sangue è intrinso di odio verso i giallo-viola. Quindi perchè non fare la follia e tornare a casa, vestendo la maglia della seconda squadra di Los Angeles? Ipotesi plausibile: sulla panchina dei Clippers siede un certo Doc Rivers, con cui Pierce ha vinto il titolo nel 2008. I rapporti tra i due sono rimasti ottimi e non è un segreto la passione di Doc per i roster con l’asso nella manica: l’esperto veterano in uscita dalla panchina.

Conclusione

Dai punti precedentemente elencati si capisce come il destino di Pierce dipenda interamente dalla decisione di Garnett di continuare o meno a giocare a pallacanestro. La scelta di KG, però, per quanto non sia ancora ufficiale, è ormai quasi certa: il numero due dei Nets non si ritirerà assolutamente. Il suo primo anno a Brooklyn è stato a dir poco fallimentare, e Kevin non è uno che lascia nei momenti difficili. Nelle prossime settimane arrivera l’ufficialità del suo ritorno, e potete stare certi che a breve seguirà quella di Pierce, amico e compagno fedele. Li rivedremo entrambi a Brooklyn.

Niccolò Armandola

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