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NBA – James Harden e Dwight Howard provavano a “sabotarsi” a vicenda a Houston

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Negli anni James Harden è stato spesso additato come cattivo compagno di squadra per via dei trascorsi con le sue “spalle” in diverse stagioni agli Houston Rockets. Prima Dwight Howard, poi Chris Paul e infine Russell Westbrook: tutti e 3 non sono durati molto. In particolar modo di recente Zach Lowe di ESPN ha svelato cosa ci fosse alla base dell’astio tra Harden e Howard, compagni per 3 stagioni.

Dopo il primo anno insieme, i due iniziarono a “sabotarsi” a vicenda. C’era il sospetto che l’ex Magic e Lakers portasse dei blocchi molto leggeri per mettere in difficoltà il compagno. Da parte sua Harden arrivò a chiedere allo staff di essere fatto partire dalla panchina, così da non dover giocare con Howard ma poterlo fare con Clint Capela. La situazione mise in difficoltà lo stesso centro svizzero, ancora giovanissimo e ritrovatosi nel mezzo di una faida interna tra le due stelle. Nel 2016, subito dopo la partenza di Howard, James Harden dichiarò che non c’erano stati problemi evidenti tra i due, nessuno scontro, ma semplicemente le cose “non avevano funzionato”.

A questo punto la versione di Harden è molto vicina alla verità. Non ci sono mai stati scontri espliciti tra lui ed Howard, ma entrambi hanno mantenuto un atteggiamento passivo-aggressivo nei confronti dell’altro. Quei Rockets riuscirono anche ad arrivare alle Finali di Conference nel 2015, perdendo poi contro Golden State.

 

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Francesco Manzi

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