Nella settimana in cui LeBron James ha sorpassato Wilt Chamberlain nella classifica dei migliori marcatori all-time, i Los Angeles Lakers hanno mandato diversi segnali incoraggianti ai propri tifosi. I gialloviola hanno vinto tutte le ultime quattro partite giocate e 6 delle ultime 7, perdendo solo contro Toronto. Gli stessi Raptors che non hanno attraversato una settimana particolarmente felice, iniziata con la sconfitta ai danni dei Pelicans, terminata con quelle ai danni di Pistons e Celtics. Nonostante ciò la squadra di coach Nurse mantiene, per ora, la vetta della Eastern Conference. Buone notizie anche per i Rockets che, tralasciando la telenovela messa in scena dalla dirigenza e Anthony, hanno risposto a dovere sul campo vincendo abbastanza agevolmente contro Pacers, Nuggets e Warriors.
588. Joel Embiid ha giocato più minuti di tutti, 588 in 17 partite (quasi 35 di media). Un segnale anche più incoraggiante dei 27.4 punti di media (465 totali, primo in NBA) segnati fino ad ora considerando i suoi trascorsi. A testimoniare il grandissimo inizio di stagione del centro dei 76ers c’è il primo posto per punti, rimbalzi, assist, rubate e stoppate sommate. Vediamo ora come riuscirà ad adattarsi all’arrivo di Jimmy Butler e se questo influirà sulle sue statistiche.
38.000+. LeBron James non ha soltanto superato Chamberlain ed agguantato il 5° posto nella classifica dei marcatori All-time, ma ha anche superato Michael Jordan per punti totali segnati tra regular season e playoff. Proprio Michael Jordan occupa il 4° posto nella suddetta classifica e non è da escludere il sorpasso da parte di LeBron già nel corso di questa stagione.
10.000+. Lou Williams sta attraversando un ottimo periodo ricco di giocate decisive nei minuti finali di diversi match. Il miglior sesto uomo della scorsa stagione ha superato quota 10.000 punti segnati uscendo dalla panchina, meglio di lui solo Jamal Crawford (10.792) e Dell Curry (11.147)
3. Un altro giocatore che ha iniziato con le marce alte questa stagione è senza dubbio Brook Lopez. Il centro dei Bucks si è perfettamente integrato nel sistema di Budenholzer e viaggia a 3 triple segnate a partita. Questo risultato ha dell’incredibile se pensiamo che dal suo ingresso in NBA (2008) alla fine della stagione 15/16 ne segnò 3 in totale. Curioso anche il fatto che nella storia NBA solo due volte un centro ha segnato 7 o più triple in un solo match, in entrambi i casi è stato lui.
23-20. Dopo la sconfitta rimediata ai danni dei Rockets (e che sconfitta!), i Warriors in era Kerr sono a quota 23-20 nei match non giocati da Stephen Curry. Nelle 301 partite disputate con il #30 in campo sono arrivate ben 254 vittorie.
20.3. Josh Richardson è un giocatore fondamentale negli equilibri dei Miami Heat di Erik Spoelstra e questo non lo scopriamo di certo oggi. Per ora, Richardson ha un differenziale di +20.3 (il più alto di tutta la Eastern Conference), ossia quando è in campo la squadra ha un NetRating di +6.7, quando riposa tale valore scende a -13.6.