NBA Rookie Ladder: Saric spicca il volo e corre dritto verso il premio di rookie dell’anno

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Dario Saric rookie dell’anno 2016/2017? Sì, diciamo che le probabilità sono piuttosto alte, diciamo pure che se Joel Embiid avesse giocato una ventina di partite in più il premio sarebbe andato a lui, diciamo che Ingram, Labissiere, Zubac, Murray, Chriss e Hield sono andati con l’interruttore che saltava spesso e sovente, diciamo che mancava Simmons ed il quadro è completo: il croato, il giocatore con maggiore bagaglio tecnico di partenza e con maggiore esperienza, si andrà probabilmente a prendere, leggermente disturbato da Malcom Brogdon, il premio di rookie dell’anno.

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Ahhh, come la passa Saric…

Analizzato il giocatore da un punto di vista qualitativo nelle scorse settimane, proviamo oggi a concentrarci sui numeri del croato ma anche di tutti gli altri pretendenti e di coloro i quali, a causa delle poche partite giocate, non possono rientrare nella corsa, ma avrebbero comunque meritato:

Saric ha mostrato un’attitudine al gioco offensivo considerevole, soprattutto da quando Embiid è rimasto infortunato: il classe ’94 si è preso il gioco offensivo dei 76ers in mano ed è riuscito a raggiungere delle medie proiettate sui 36′ di 17.5 punti, 9 rimbalzi e 3 assist;
Brogdon, il playmaker tutto fisico e tutto cervello è la grande scommessa vinta da Jasone alla guida dei Bucks che stanno sorprendentemente ottenendo un posto ai PO ad Est. Per il 24enne sui 36′ sono: 14 punti, 4 rimbalzi e 5 assist, ottimi considerando un avvio in sordina;
Hield, un giocatore particolare: se scattasse la scintilla potremmo trovarci davanti un grande scorer, da quando è arrivato ai Kings ha maggiori responsabilità, ma questo non ha fatto altro che esaltare le sue caratteristiche di super shooter;
Murray ha invece leggermente rallentato rispetto ai mesi centrali della regular season che lo avevano visto protagonista con prestazioni da puro giocatore di rotazione, le medie sui 36′ sono comunque di praticamente 17 punti a partita;
Ingram è e rimane il giocatore dal maggiore potenziale, soprattutto da un punto di vista offensivo, infortuni permettendo potrà essere un go to guy di quelli veri;
Chriss è invece l’altletone: rimbalzi, stoppate ad alta quota e schiacciate alla Stoudemire che fanno sognare i tifosi dei Suns, sui 36′ potrebbero avere in media 16 punti e 7 rimbalzi;

Ora veniamo agli esclusi:
Embiid: numeri da capogiro, ma un minutaggio scarso e sole 31 partite disputate;
Labissiere: la partenza di Cousins ha liberato il cigno nero di Kentucky, punti da isolamenti, rimbalzi e presenza offensiva;
Ferrell: la guardia di Cuban con grande energia e punti nelle mani;
Zubac: classe 97′ sta mostrando potenziale da role-player;

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Stefano Muratorio

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