Non si può più sbagliare: è arrivato il momento per questi Utah Jazz

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Utah Jazz

 

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Roster

PM: George Hill, Dante Exum, Raul Neto
G: Rodney Hood, Alec Burks, Shelvin Mack
AP: Gordon Hayward, Joe Johnson, Joe Ingles
AG: Derrick Favors, Boris Diaw, Jeff Whitey,
C: Rudy Gobert, Trey Lyles, Henry Sims

 

La Stella

Gordon Hayward

Arrivato alla terza stagione consecutiva come miglior marcatore della squadra, Gordon Hayward è ormai il padrone di casa in questa franchigia. Nella passata stagione ha migliorato ancora una volta le sue statistiche, chiudendo con 19.7 punti, 5 rimbalzi e 3.7 assist di media in 80 partite giocate: autentico trascinatore sul campo da gioco, guida i compagni di squadra sia in attacco che in difesa con l’esempio, mettendosi in gioco partita dopo partita. Non ci si aspettava un crescita del genere, ma i segnali lasciano presagire che non ci sono motivi per i quali anche quest’anno non aumenti le sue cifre. Potrebbe essere la volta buona: Hayward in sei anni fino ad oggi ha disputato i playoff solamente nella stagione 2011/2012 e i risultati non furono proprio entusiasmanti: 4-0 secco da parte dei San Antonio Spurs, con il numero 20 fermato a 7.3 punti, 2.8 rimbalzi e 3 assist in 30 minuti di media, tirando con percentuali terrificanti (18,3% dal campo e 8,2% da tre). La voglia di rivalsa è tanta e molto della stagione dei Jazz dipenderà soprattutto dal suo rendimento.

 

Un ritorno non del tutto indifferente

Dopo un intero anno di stop finalmente è arrivato il momento: Dante Exum farà ritorno sul campo a partire dall’inizio di questa stagione. Il playmaker australiano si era infortunato nel corso di un’amichevole con la sua nazionale: dopo essere atterrato male sul ginocchio sinistro si scoprì che si era rotto il legamento del crociato. Tutto questo accadde al termine della sua stagione da rookie, nella quale le aspettative erano tante: scelto con la pick numero 5 al draft del 2014 chiuse con appena 4.8 punti e 2.4 assist in 22 minuti di media a partita. Principalmente incontrò due difficoltà: l’arrivo da un campionato estero e la giovane età. Quest’anno avrà tutto il tempo per inserirsi nelle rotazioni della squadra, considerando che può giocare sia playmaker (sarà la riserva di George Hill) che guardia, ma coach Snyder si aspetta un contributo anche da parte sua.

Le mosse estive

diaw wineDopo quasi due stagioni di assoluto nulla sul fronte arrivi, la dirigenza dei Jazz ha deciso di arricchire il roster con dei veterani che apportino il giusto mix di talento e soprattutto esperienza per l’ultimo, decisivo, passo. Come prima cosa si sono assicurati un playmaker di livello: George Hill dopo 5 stagioni in maglia Pacers è stato scambiato in una trade a tre, dove Utah ha sostanzialmente perso la scelta numero 12 al draft. Per quanto riguarda i free agent, per allungare la panchina è arrivato Joe Johnson, che ha firmato un biennale da 22 milioni di dollari complessivi. Ultimo ma non meno importante Boris Diaw: il giocatore francese ha raggiunto coach Snyder in cambio di una seconda scelta. Per quanto riguarda le partenze, dopo 3 anni di esperimenti la dirigenza ha deciso di non voler più puntare su Trey Burke, sul quale c’erano diverse aspettative e che ha deluso un po’ tutti. Non ha avuto la possibilità di mettersi in mostra invece Tibor Pleiss, che sembrava finalmente pronto ad approdare oltreoceano.

Cosa aspettarsi?

Quest’anno è arrivato il momento della verità: il progetto di ricostruzione dei Jazz è arrivato al termine e necessita risultati. Come già detto gli innesti del mercato estivo sono arrivati per portare quel pizzico di esperienza che l’anno scorso è mancata e per questa stagione restare fuori dai playoff sarebbe una cocente delusione per tutti. Naturalmente non ci si aspetta di vedere Utah lottare con le contender, ma un primo turno di post-season non dovrebbe toglierglielo nessuno.

Pronostico: 45 W (+5 W rispetto l’anno precedente)

Giovanni Aiello

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