Olimpia Milano, semplicemente condannata a vincere

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OLIMPIA MILANO

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Roster

PM: Ricky Hickman, Mantas Kalnietis, Andrea Cinciarini (CAP)

G: Zoran Dragic, Krunoslav Simon, Simone Fontecchio, Andrea La Torre

AP: Alessandro Gentile, Awudu Abass, Bruno Cerella

AG: Rakim Sanders, Davide Pascolo, Milan Macvan

C: Miroslav Raduljica, Jamel McLean

Coach: Jasmin Repesa

 

La stella: Krunoslav Simon

simon milano

Definire una stella in un roster come questo è un’impresa al limite dell’impossibile. Potenzialmente tutti sono stelle, perchè in una squadra che ha 15 giocatori e infinite rotazioni, si possono trovare molteplici stelle. Possiamo parlare di Raduljica, del solito Gentile chiamato a mille conferme, di Sanders che qualsiasi competizione disputi poi la vince, oppure i play Hickman e Kalnietis; insomma, ovunque ti giri Milano ha risorse, ma forse l’elemento veramente in più, tenendo conto che ora ha anche un anno di esperienza alle spalle, è quel Krunoslav Simon determinante come pochi. E’ ormai un giocatore a 360°, ultima dimostrazione una supercoppa in cui ha dominato in maniera imbarazzante, mostrando anche di giocare con una semplicità quasi irriverente nei confronti degli avversari. Dopo un preolimpico perfetto e un’Olimpiade più che buona, la guardia croata con il numero 43 sarà veramente il faro di questa Olimpia, perchè in Italia ovviamente nessuno, ma difficilmente anche in Europa, ci si può permettere un sesto uomo del suo calibro. Non è solamente un killer da 3, è anche un grande passatore, sa lavorare a rimbalzo, motiva la squadra; insomma, in mezzo a tante stelle, LA vera stella è proprio lui.

 

Rotazioni pressoché infinite

Mai come quest’anno Milano potrà contare su rotazioni a più non posso, con praticamente 14 giocatori da far ruotare tra campionato ed Eurolega (più La Torre che magari qualche spezzone in campionato potrà ritagliarselo). Parliamo di una squadra che probabilmente schiererà il nuovo capitano Andrea Cinciarini come terzo playmaker, e Milan Macvan, titolare nella finale olimpica, come quinto lungo. In mezzo troviamo Hickman e Kalnietis, due play di esperienza infinita, e poi ci mettiamo sotto le plance il super vincente Sanders, Raduljica e Pascolo, oltre a McLean che è sempre utile alla causa. La solfa non cambia sugli esterni, perchè una coppia di guardie come Dragic e Simon dove la si può trovare? Gentile e Abass potranno dividersi il ruolo di ala piccola, col secondo chiamato a un’importante salto di qualità definitivo, che non sarà per nulla semplice. E qui finiscono in teoria i 12; e poi? Massi, Cerella e Fontecchio per allungare le rotazioni sugli esterni, per non farsi mancare nulla. Insomma, Milano avrà 60 partite di regular season tra campionato ed Eurolega e quindi le fatiche saranno molteplici, ma con un roster così, è veramente auspicabile che ogni gara qualcuno possa diventarne il protagonista e caricarsi la squadra.

 

Il mercato estivo

raduljica milanoIl primo grande ‘colpo’ di mercato di Milano, è stata la conferma di grandissima parte del roster dell’anno scorso, sinonimo finalmente di progetto e continuità. Fondamentali le conferme di Kalnietis e Sanders, arrivati a metà anno e diventati elementi imprescindibili per la squadra, mentre un attimo più complicato è stato il rinnovo di Simon, avvenuto però in totale accordo tra le parti, con il croato sempre più idolo del Forum. E dopo aver confermato buona parte della squadra sono arrivati gli acquisti; sul fronte italiano Milano è andata a prendere sinceramente il meglio che il mercato dei giovani italiani potesse offrire. Dada Pascolo da Trento, dopo una stagione superba, con la consacrazione a livello europeo, avrà l’occasione di disputare l’Eurolega e misurarsi con un livello ancora superiore. Da Cantù è arrivato invece il capitano biancoblu Abass, giocatore di grandissimo prospetto, cresciuto esponenzialmente nell’ultimo anno, e pronto a fare il grande passo con Milano, nonostante la strada sarà dura, ma alla sua portata. Infine Simone Fontecchio, dopo due ottime stagioni alla Virtus Bologna, è arrivato a Milano per crescere e dare il proprio contributo; sicuramente il minutaggio sarà molto ridotto rispetto a Bologna, in Eurolega sarà dura vederlo, ma sul palcoscenico nazionale sicuramente potrà far vedere le sue doti. Dopo il capitolo italiani si passa a quello stranieri, iniziato con la firma quasi in sordina di Zoran Dragic, giocatore totale, capace di giocare su tutti e 28 i metri del campo e risultare utile ovunque. L’ex Khimki porta inoltre una grandissima esperienza internazionale che per una squadra che vuole crescere in Europa è solamente un bene. In cabina di regia è arrivata la firma di Ricky Hickman, reduce da un anno travagliato a causa della rottura del tendine d’Achille. Per il play proveniente dal Fener, visto in Italia con Casale Monferrato e Pesaro, e soprattutto visto alzare l’Eurolega al Forum nel 2014 con il Maccabi, è un’occasione di rilancio, in un campionato che conosce dove sicuramente porterà la sua impronta. Dulcis in fundo il ruolo da sempre più difficile per Milano, ovvero quello del pivot, spot che negli ultimi anni ha visto parecchie meteore passare da Milano. Il nome basta per presentarsi: Miroslav Raduljica. Il centro serbo, che ha disputato un’Olimpiade mostruosa, cerca di tornare ad altissimi livelli europei dopo un paio di annate non pienamente positive. Sul valore del giocatore c’è poco da dire, perchè come lui ce ne sono pochi; la speranza è vedere concretamente che mostri sul campo ciò di cui è capace.

 

Le aspettative

macvan milano

Inutile nascondersi, in Italia questa squadra è obbligata a vincere tutto. Un primo successo, ovvero la Supercoppa Italiana, è già stato ottenuto in maniera nettissima, asfaltando Cremona e Avellino. Coppa Italia e Scudetto devono finire necessariamente in bacheca, perchè è veramente difficile trovare un motivo per cui questa squadra possa fallire questi obiettivi. Capitolo Europa: Giorgio Armani ha dichiarato che vuole vincere l’Eurolega, forse questo roster ancora non è all’altezza per arrivare a ciò, ma ovviamente leggendo i nomi che compongono il team è evidente come anche in Europa l’Olimpia voglia lasciare il segno. Rimanere fuori dalle prime 8 sarebbe deludente, nonostante il cammino sarà lunghissimo e tortuoso, quindi come obiettivo minimo sarebbe magari gradito a tutti una qualificazione ai quarti di finale. Poi, da li in avanti tutto può accadere ovviamente. Insomma, 3 anni fa con una squadra nettamente più scarsa di questa Milano arrivò a un soffio dalle Final4, quindi perchè non provare a sognare, e crederci, un po’?

 

Luca Consolati

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