Olimpiadi, Italia-Nigeria, le pagelle: Melli cuore di capitano, Mannion decisivo, delude Gallinari

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L’Italbasket vince, soffrendo e non poco, contro la Nigeria 80-71 e strappa il pass per i quarti di finale, di seguito le pagelle del match.

SPISSU NE

MANNION 7: male al tiro (3/11) ma lotta a rimbalzo (4) e rimette l’inerzia nelle nostre mani all’inizio del quarto periodo sui due lati del campo. Il mezzo voto in più è per la tripla che chiude il match.

TONUT 6,5: in penetrazione è inarrestabile, anche contro i più atletici africani, a tratti è la nostra migliore opzione offensiva.

GALLINARI 4: inesistente in attacco, dannoso in difesa. Chissà Abass cosa sta pensando in questi momenti…

MELLI 8: lotta come un leone in difesa e a rimbalzo, piazza canestri importanti. L’essenza del capitano su due lati del campo.

FONTECCHIO 6,5: oggi meno bene rispetto alle prime due gare, ma ci mette il cuore ed il coraggio, si prende le responsabilità che gli spettano. +19 di plus-minus.

TESSITORI 6: un paio di incertezze in attacco ed in difesa, ma quel gioco da 3 punti ci ha fatto alzare tutti dal divano.

RICCI 6,5: due triple fondamentali in due momenti molto difficili per noi, si batte in difesa e si guadagna tutti i minuti che Sacchetti gli concede.

MORASCHINI 5,5: oggi malino nei 12 minuti in campo, verranno giornate migliori.

VITALI 6,5: si conquista ampio spazio nelle rotazioni grazie all’intensità che mette in campo, soprattutto in difesa. Chiude con 0 punti e 0/5 al tiro, ma prende 6 rimbalzi.

POLONARA 7: finalmente vediamo sprazzi dell’Achille Polonara degli ultimi mesi, che era un po’ mancato nelle prime 2 gare. L’unico azzurro costante al tiro, segna una tripla fondamentale nel finale.

PAJOLA 6,5: molto bene quando deve difendere, meno bene se deve creare in attacco. Un paio di assist fondamentali.

Coach SACCHETTI 6,5: male quando i nostri si intestardiscono a cercare la palla in post, bene quando la stessa gira sul perimetro. Ha il coraggio di dare fiducia a chi gioca meglio e a chi ci mette più voglia, non tenendo delle rotazioni fisse ma interpretando il momento dei giocatori: non è una cosa da tutti tenere seduta la propria star quando gioca male.

 

Foto: FIBA

Francesco Manelli

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