Uno dei casi più discussi dell’ultima giornata di campionato è stata l’esclusione di Austin Freeman dalla gara fra Upea Capo d’Orlando e Acea Roma.
Facciamo chiarezza su questa vicenda, denunciata dal ds Sindoni anche a SI Basket. Ogni giocatore straniero dopo due partite di campionato deve ricevere la Licenza A dalla Fiba per poter giocare la terza gara; questo documento è una semplice attestazione della regolarità delle generalità dei cestisti. La federazione internazionale però ha riscontrato delle anomalie sui due passaporti di Freeman, dato che il luogo di nascita riportato su quello statunitense sarebbe diverso da quello scritto sul documento somalo. La Fiba comunque ha chiesto chiarimenti alla Fip, che non avrebbe però comunicato la cosa all’Orlandina. I dirigenti siciliani dunque, allertati direttamente da Fiba Europe nella giornata di sabato, hanno reperito il certificato di nascita del giocatore ma questo poteva essere inviato solo tramite la Fip. L’Upea quindi ha mandato il certificato alla Federazione italiana, ma questa non lo ha inviato a quella europea causa chiusura degli uffici, dunque Freeman è dovuto rimanere a guardare nella gara poi persa contro Roma.
Ciò che lamenta Sindoni è negligenza da parte della Fip nel comunicare le richieste di accertamenti di Fiba Europe, in quanto inviare il documento con giorni di anticipo non sarebbe stato sicuramente un problema. Al ds siciliano inoltre non è andata giù nemmeno la causa ultime dello stop di Freeman: la chiusura degli uffici, ritenuta un cavillo burocratico.
Freeman comunque sarà regolarmente in campo domenica a Cremona per la quarta giornata di campionato, dato che la Licenza A gli è stata rilasciata nella giornata di oggi, come comunicata dalla stessa Upea.
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