La Pallacanestro Cantù sta vivendo giorni frenetici e altrettanto importanti: infatti i brianzoli hanno dovuto assorbire il colpo dell’addio inaspettato di Evgeny Pashutin, che pare però illegale perché da parte della società lombarda nessuno ha firmato il nulla osta, di conseguenza il suo tesseramento a Saratov sarebbe irregolare e questo comporterebbe ad una multa per i russi, oltre che una probabile squalifica per il coach.
Questa vicenda però, sotto certi punti di vista, potrebbe portare risvolti positivi, ovvero adesso Cantù deve accelerare il passaggio di proprietà perché, con il mercato bloccato, Nicola Brienza può allenare solo una partita in deroga come vice allenatore, ma entro venerdì prossimo si deve adeguare il suo status a head coach, cosa che nessuno può fare finché non si paga questo lodo di poco superiore ai 20mila euro, altrimenti la gara con Reggio Emilia – e le successiva – vorrebbero perse a tavolino.
Per quanto riguarda il fondo americano, una prima offerta è già arrivata a metà di questa settimana ma, secondo quanto appreso, è stata ritenuta troppo bassa da Dmitry Gerasimenko, il quale vorrebbe intascare circa 2 milioni di euro, vendendo sia la squadra sia il terreno del Pianella.
La trattativa è fluida e potrebbe/dovrebbe sbloccarsi già questo weekend o, al massimo, ad inizio settimana prossima, così da poter sistemare le scadenza del 18 febbraio e gli stipendi con tutta calma, oltre che il discorso Brienza.
Naturalmente, oltre agli americani, sta sempre più prendendo forma il consorzio di realtà locali che supporterà gli statunitensi, di cui non si sa ancora il nome e che verrà svelato solo a trattativa conclusa, sotto la guida di Tutti Insieme Cantù, azionariato popolare che detiene il 10% delle quote societarie biancoblu.
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