CARPEGNA PROSCIUTTO PESARO
Massenat 6,5: quando attacca in 1 contro 1 fa tutto ciò che vuole, ma nel finale sparisce lasciando vano un buon bottino personale da 19 punti con 8 su 12 al tiro
Filloy 5: non fa mancare la sua garra, che però spesso si traduce in esagerazioni e frettolosità non necessarie
Cain 5,5: pian pianino la Fortitudo chiude un po’ di maglie sotto canestro, limitandone l’apporto
Robinson 4: oggi molta più scattanza che sostanza: 4 punti, 4 assist e un emblematico 1 su 10 dal campo
Tambone 5: mette in campo molta energia, ma si limita da solo coi falli
Filipovity 5,5: ormai scontata la doppia doppia a referto, ma non si può nemmeno parlare di di discrepanza tra cifre e prestazione prestazione, perché tra le prime risaltano anche l’1 su 5 da fuori e le 4 palle perse, condizionanti
Zanotti 6: fa il suo, non è proprietario di spalle su cui gravino grandi responsabilità
Delfino 6,5: all’inizio litiga coi ferri ma mostra lampi di classe d’altri tempi in cabina di regia, poi un paio di triple non bastano a far sì che i suoi si aggiudichino la volata finale. Comunque, continua a portarli benino le sue 38 primavere
Coach Repesa 6: altra battuta d’arresto per una Carpegna a corrente (troppo) alternata. Inutile dire che non tutto è da buttare, visto l’andamento nel complesso molto incoraggiante dei ragazzi marchigiani che comunque, stasera, hanno sempre cercato di reagire, riuscendoci fino alle ultime battute.
FORTITUDO LAVOROPIÙ BOLOGNA
Banks 6,5: dopo un primo tempo di ferri ha l’ottima pensata di rendersi utile coinvolgendo gli altri, come già altre volte ha mostrato di saper fare, chiudendo con 8 assist – quasi la metà del complessivo felsineo a questa voce statistica
Aradori 6: altra serata in cui fa fatica ad entrare in ritmo e in fiducia, complice un trattamento difensivo speciale, anche lui molto bravo a cercare i compagni (5 assist) per farsi perdonare le percentuali al tiro rivedibili (3 su 11)
Mancinelli 7: molto più fosforo di quanto non fosse lecito aspettarsi, magari tenuto in serbatoio per questa sfida nostalgica con Delfino? Recuperi, tripla ed entrata in terzo tempo, giocate intelligenti per i compagni dal post in 20 meritatissimi minuti sul parquet, uno dei migliori dei suoi nonostante un tabellino che possa suggerire altrimenti
Saunders 6+: sempre e solo in proprio, nel bene ma anche nel male: la qualità non manca e a volte salva i biancoblù da momenti di carestia, ma bisognerà che impari a dialogare con gli altri. Viene messo ai margini proprio quando è di maggior coralità che c’è bisogno
Fletcher 6: non riuscendo a dare contributi realizzativi consistenti, prova a reinventarsi “falegname” del gruppo e così, tra rimbalzi e recuperi, alla fine si salvicchia
Fantinelli 6: si nota soprattutto quando non c’è, perché sembra l’unico capace di dare fluidità all’attacco, ma è ancora limitato in termini di minutaggio da una condizione fisica non ottimale
Happ 6: un po’ più di concretezza rispetto ad altre uscite, ma la facilità degli altrui piccoli nel trovare il ferro una volta superata la prima linea resta preoccupante
Withers 6+: pessimo inizio, spaesato e quasi nervoso con falli anche sciocchi che lo tengono sempre ai margini. Prima di rientrare negli ultimi minuti però gli passano la borraccia di Michael Jordan: incisivo in difesa e mano che da fuori non trema (3 su 5 in tutto) quando riceve la palla del +6 a ridosso dell’ultimo minuto, e allora dai, volemose bene e basta
Totè 7,5: l’aria del pesarese? Il ricongiungimento con quel Dalmonte che lo conosce già piuttosto bene e che gli ha dato fiducia? Chi lo sa cos’è stato, ma il lungo classe ’97, ancora in Fortitudo più per l’infortunio di Cusin che non per le prestazioni fin qui sfornate, ne regala stasera una impeccabile: 15 punti con 6 su 7 dal campo e i canestri che la chiudono, in difesa cambia sistematicamente sugli esterni e spesso e volentieri ne esce bene. Chapeau, sperando sia solo la prima rondine che allude all’arrivo della primavera
Coach Dalmonte 7: all’esordio dopo il cambio di panchina la Effe scudata sembra, se non altro, mostrare più concentrazione e più compattezza mentale, ciò che serve per prendersi due punti in equilibrio fino all’ultimo minuto. E poi beh, la netta differenza tra prendere 70 o 100 punti. E, ultimo ma non ultimo, un bagno d’umiltà: il quintetto che la svolta e che si impone nella volata è quello più meritevole e vede in campo solo italiani e Fletcher, cioè in pratica l’intero organico delle seconde linee, coerentemente con le parole dello stesso coach in presentazione: conta il nome davanti alla maglia, non quello dietro del singolo giocatore.
Fonte foto: Fortitudo Pallacanestro Bologna 103 (Facebook)
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