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Philadelphia prova il colpaccio e sogna Damian Lillard

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Concluse le Olimpiadi di Tokyo si può tornare a volgere lo sguardo oltreoceano in attesa dell’inizio della nuova stagione NBA.

I Philadelphia 76ers, dopo la deludente eliminazione ai playoff, sono pronti ad affrontare l’enorme elefante nella stanza, ovvero la permanenza a roster di Ben Simmons. Il giocatore è ai ferri corti con la squadra, tanto che lo staff tecnico non riesce a mettersi in contatto con lui da quando è terminata la stagione.

Negli ultimi giorni è emerso come il general manager dei 76ers Elton Brand sarebbe interessato a Damian Lillard. Il giocatore di Portland sembra a sua volta scontento di come si sono mossi i Blazers per costruire una squadra competitiva dopo le delusioni degli ultimi anni. Fatta eccezione per il rinnovo di Norman Powell, a Portland per il momento sono arrivati Tony Snell, Cody Zeller e Ben McLemore.

Secondo Derek Bodner di “TheAthletic“, i 76ers avrebbero messo gli occhi su Lillard non appena Philadelphia è stata eliminata ai playoff per mano degli Atlanta Hawks al secondo turno.

Lillard non ha ancora espresso la richiesta di essere scambiato, ma non è un mistero che la situazione in casa Blazers sia ancora piuttosto delicata. Philadelphia, per poter imbastire una trade del genere a livello economico, dovrebbe rinunciare almeno a un giocatore tra Ben Simmons (31 milioni di stipendio) e Tobias Harris (36 milioni), perché Lillard a partire da questa nuova stagione andrà a guadagnare 43 milioni di dollari.
L’obiettivo di Brand sarebbe quello di liberarsi di Simmons, che risulta anche più appetibile di Harris.

La situazione più probabile è quella che vede coinvolta un’altra squadra, che farebbe da cuscinetto e permetterebbe di far quadrare i conti.

Giovanni Aiello

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