Memphis Grizzlies
Ottavi ad Ovest nel 2013-14
La stella: Marc Gasol
Dopo una stagione non brillantissima a causa di numerosi problemi fisici, Marc Gasol dovrà farsi trovare pronto, tornando ad essere il “defensive player of the year” di due stagioni fa, ma soprattutto dimostrando altrettanta efficienza in attacco. Che a Memphis sappiano difendere non lo scopriamo oggi, ma è la fase offensiva che ha limitato la squadra negli ultimi anni. La scarsa circolazione e i pochi punti nelle mani degli esterni sono stati un grosso problema nel recente passato ed ancora una volta la dirigenza non è riuscita a rispondere adeguatamente visto che la situazione salariale è molto complessa. Sarà necessario dunque un Marc Gasol offensivamente ancora più coinvolto rispetto al passato, solo così i Grizzlies possono sfruttare al meglio il loro punto più forte: un playmaker aggiunto di 215cm.
L’arma in più: Mike Conley
Legandoci al discorso fatto in precedenza, l’unico esterno nel roster dei Grizzlies in grado di essere un alternativa al gioco interno dei due lunghi è Mike Conley, un playmaker molto ordinato che, consapevole delle difficoltà dei suoi compagni di reparto, ha deciso di prendersi più responsabilità durante la scorsa stagione tirando 2.3 volte di media in più rispetto al suo precedente career high e segnando oltre 17 punti (ovviamente, career high), nonostante il minutaggio sia calato. Come già sottolineato, se i Grizzlies vogliono crescere devono migliorare in attacco e gran parte di questo miglioramento passa dal perimetro e quindi dalle mani di Mike Conley, sarà lui l’ago della bilancia.
Il mercato: nessun movimento di rilievo, basterà Vince Carter per far meglio?
La situazione salariale dei Memphis Grizzlies non permette di operare in modo decisivo sul mercato. Anche quest’anno non c’è stato nessun movimento di rilievo, ma alcune aggiunte al roster che potrebbero rivelarsi importanti sul lungo periodo. Con la speranza di poter contare su un maggior impatto degli esterni, la dirigenza ha aggiunto Vince Carter, ottimo sesto uomo(dovrebbe continuare ad essere Prince il titolare) che ha però ben 37 anni, e Earl Clark, ala versatile in grado di giocare da 4, da non sottovalutare in quanto permetterà a Joerger di sviluppare un tipo di gioco alternativo a quello delle “Twin Tower”, mai sperimentato in precedenza. Sempre nel tentativo di dar maggior consistenza all’attacco perimetrale è stato scelto con la chiamata #21 Jordan Adams, guardia molto interessante, ma non ancora pronta per avere un determinato impatto.
Aspettative: i solito Grizzlies, raggiungere i PO non sarà facile, ma da aprile in poi daranno fastidio a chiunque
La squadra non è nuova, ormai li conosciamo. Con la concorrenza della Western Conference non sarà facile arrivare tra le prime 8, ma come già successo lo scorso anno, una volta raggiunto l’obiettivo faranno tremare chiunque (vedi OKC). Esperienza, carisma, intelligenza e difesa permettono ogni anno a Z-Bo e compagni di avere le carte in regola per arrivare fino in fondo, ma il roster non è lunghissimo, l’attacco è quel che è e l’età avanzata di alcuni giocatori si farà sentire durante la lunga e faticosa stagione NBA.