Preview NBA: Spurs alla ricerca della rivincita

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San Antonio Spurs

Secondi a Ovest nel 2012-13

Sconfitti in gara-7 delle Finals

SASpurs

Roster:

Tony Parker; Gary Neal; Patty Mills; Cory Joseph; Nando De Colo / Danny Green; Manu Ginobili; Marco Belinelli / Kawhi Leonard; Sam Young; Corey Maggette;/ Tim Duncan; Matt Bonner; Boris Diaw; Jeff Pendergraph / Tiago Splitter; Aron Baynes;

 

big3

La Stella: Tim Duncan

La stella o le stelle? Più passa il tempo e più per gli Spurs non c’è un stella più splendente rispetto alle altre. Anzi, negli ultimi tempi sembra che il vero punto di forza degli Spurs sia il supporting cast, capace di vincere partite anche quando Pop ha tenuto a riposo i Big Three. Detto ciò il contributo di Duncan è quello che agli Spurs non potrebbe mancare: la sua leadership, la sua conoscenza del gioco e del sistema, la sua capacità di essere decisivo e la sua presenza difensiva, fondamentale nei quintetti piccoli. A TD l’importante compito di guidare i suoi all’ultimo assalto, all’eta di 37 anni non sarà facile, ma ha già dimostrato di essere ancor la miglior ala grande della lega durante gli ultimi playoff e sicuramente non avrà problemi a confermarsi quest’anno.

L’arma in più: Kawhi Leonard

Arrivato a San Antonio con la scelta #15, Leonard, è entrato silenziosamente nella lega. Crescendo al fianco di senatori del gioco come Ginobili e Duncan, Kawhi, ha capito immediatamente cosa serviva per impressionare Coach Popovich e tutti gli appassionati NBA. Giocate semplici ma incisive, impegno e lavoro in difesa, tiro dagli angoli e una comprensione sopraffina del gioco sono le abilità che hanno fatto innamorare lo Staff. Per lui la dirigenza ha in mente un futuro roseo e ricco, dovrà continuare a dimostrare che potrà appartenere all’elitè della lega, lavoro già iniziato durante gli ultimi playoff durante i quali ha difeso LeBron James ai limiti dell’umano. In attesa di un futuro non troppo lontano in cui avrà la squadra nelle sue mani, dovrà “limitarsi” anche quest’anno a mettersi a disposizione dei Big Three, avendo un ruolo secondario a primo impatto, ma indispensabile.

Il Coach: Gregg Popovich

Che dire! Per Pop non basterebbero le parole. Un sistema ormai radicato nella mente dei suoi 3 interpreti principali, un gioco ormai conosciuto da tutti basato sulle spaziature, sul duro lavoro e sul pick’n’roll. Ciò che però ha preoccupato negli ultimi tempi i tifosi delle altre 29 franchigie è che non si tratta solo di Manu, Parker e Duncan ma con un sistema del genere il pericolo si estende anche a “personaggi secondari” come Danny Green e Gary Neal (vedi playoff 2013), come il sopracitato Kawhi Leonard, Boris Diaw e Tiago Splitter, tutti pezzi importanti fortemente voluti, stimolati e migliorati da uno dei coach migliori della lega. Alla luce degli ultimi playoff si tenterà per almeno un altro anno ad arrivare al titolo con questo nucleo, permettendo intanto la crescita di Splitter (che non a caso è stato firmato con un contratto redditizio) e di Leonard che, presto, verrà blindato.

beliIl mercato: Marco Belinelli in un ambiente favorevole

Vista la situazione salariale in casa Spurs è difficile muoversi sul mercato della free agency. Negli ultimi anni sono arrivati solo colpi secondari che però si sono rivelato poi fondamentali. Noi tutti speriamo che questo sia anche il destino di Marco Belinelli arrivato alla corte di Pop con grandi motivazioni dopo una discreta stagione in maglia Bulls. Molti tiratori prima di lui ci sono riusciti e Marco ha tutte le carte in regola per farlo anche perchè il sistema sembra facilmente applicabile alle sue caratteristiche. Che sia lui il prossimo a sorprenderci con le prestazioni al tiro da 3 tipiche delle guardie degli Spurs?

Aspettative: tornare in finale e prendersi la rivincita sugli Heat

Quest’anno, ancor più dello scorso, gli Spurs sono considerati una contender. Dopo gli ottimi playoff disputati e persi a causa di un tiro di Ray Allen nel finale di Gara-6, gli Spurs hanno un certo desiderio di vendetta contro Miami. Come spesso negli ultimi anni, conquistare la vetta della Western Conference appare un compito difficile in quanto conteso da molte squadre, ma nessuno credo abbia più dubbi sulla pericolosità dei ragazzi di Pop nei playoffs quando l’atmosfera è più rarefatta e il livello sale. Che sia un repeat delle ultime finali? Di sicuro l’idea non dispiacerebbe a Duncan, Parker e il resto della ciurma.

Luca Diamante

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