Termina oggi il nostro viaggio all’interno del college basket: l’ultima conference che andiamo ad analizzare è la SEC, la Southeastern Conference.
Profondo sud degli Stati Uniti, lontano dalle grandi città, e dove, forse proprio per questo, il mondo dello sport collegiale è al centro di tantissime attenzioni. Oggi vedremo le squadre della SEC, la conference “regina” del college football, ma che anche nel basket offre sfide di alto livello e rivalità ricche di fascino.
LE FAVORITE
Kentucky Wildcats: Più che di favorite bisognerebbe parlare di una favorita; questi sono gli Wildcats, da tutti ritenuti come la squadra più forte della nazione e posta al numero uno nel ranking pre-stagionale. Coach Calipari ha tra le mani una quantità di talento spaventosa: proporrà un quintetto formato dalla coppia play-guardia Andrew ed Aaron Harrison, l’ala Marcus Lee, il 4 Karl Towns (freshman, chiamata sicura fra le prime 5 al prossimo draft) ed il centro Dakari Johnson; potendosi permettere di far partire dalla panchina Willie Cauley-Stein ed Alex Poythress, due giocatori che in qualsiasi altra università sarebbero i leader della squadra; a loro si aggiungono due freshman di grande potenziale come Tyler Ulis e Trey Liles. Un roster così non c’è l’ha nessuno (nei mock draft 7 giocatori sono stati inseriti come probabili scelte NBA, se ciò accadesse sarebbe un record senza precedenti), nella SEC non sembra possano avere avversari e nel resto degli States sono poche le squadre che li possono impensierire; hanno tutti gli attributi per dominare la stagione.
Florida Gators: Hanno dovuto salutare l’asse play-pivot fra Scottie Wilbekin e Patrick Young, che l’anno scorso li ha portati alle Final Four dopo essere stati per molto tempo la numero uno del ranking, ma i Gators rimangono comunque la più credibile antagonista di Kentucky; il ruolo di play sarà preso dal sophomore Kasey Hill, quello di centro da Chris Walker(anche lui al secondo anno), da segnalare poi il talento offensivo di Michael Frazier III e la solidità in difesa di Jon Horford, il fratello di Al. Per il resto sono forse un poco inesperti, con dei buoni freshmen, che però potrebbero passare un anno di adattamento in cui non giocheranno molto. Quasi impossibile ripetere la stagione passata, ma rimangono un team che resterà all’interno del ranking e che sarà una certezza nella SEC.
Arkansas Razorbacks: Dopo i fasti degli anni ’90 (anche un titolo nazionale nel ’94) questo programma è ritornato nella mediocrità e veleggia ormai da una quindicina d’anni intorno al 50 percento di vittorie, ma quest’anno qualcosa potrebbe cambiare; possono permettersi il centro Bobby Portis, 18.2 punti e 10 rimbalzi nel suo anno da freshman, che sarà coadiuvato dalla guardia tiratrice Rashad Madden e dal play Jabrill Durham; a loro si aggiungono dei buoni freshmen, fra cui spicca il play Anton Beard. L’ultima apparizione al torneo NCAA è datata 2008, quest’anno il digiuno potrebbe interrompersi.
Georgia Bulldogs: “Il tutto è meglio della somma delle singoli parti”, questa frase si potrebbe applicare alla perfezione ai Bulldogs; obiettivamente non hanno grandi quantità di talento, non sembrano esserci giocatori, fatta forse eccezione per Charles Mann, che potranno fare una carriera da professionisti, ma a tutti sono chiesti minuti e responsabilità e in genere coach Fox usa praticamente tutti gli uomini in panchina; il loro basket è duro, molto fisico, magari non troppo spettacolare ma comunque in grado di riuscire a regalare delle belle soddisfazioni ai loro tifosi.
LE OUTSIDERS
Una squadra che pare dotata di talento e potrebbe stupire sono gli LSU Tigers; l’università della Louisiana ha saputo recrutare ottimi freshman, fra cui spiccano il play Josh Gray ed il centro Elbert Robinson, a loro si aggiunge il 4 Jordan Mickey, buon prospetto per l’NBA. Dovrebbero passare un anno di transizione gli Ole Miss Rebels, il roster è stato profondamente modificato e i nuovi arrivati dovranno acquisire esperienza per il 2015, quando andranno a giocare in una nuova arena. A coach Bruce Pearl è stato affidato il compito di risollevare gli Auburn Tigers, di certo non sarà una passeggiata ma tanti transfer da altre università e l’ala K.T Harrell potrebbero facilitare l’impresa. Quella passata è stata per gli Alabama Crimson Tide la peggior stagione degli ultimi 40 anni, quest’anno andrà sicuramente meglio con una squadra giovanissima, composta da tanti sophomore e freshmen. I Missouri Tigers stanno affrontando uno dei periodi più difficili nella loro storia recente, la squadra dello scorso anno è stata smantellata, con alcuni giocatori letteralmente cacciati dall’università; se ne è andato anche l’allenatore, Frank Haith, in polemica con alcuni membri dello staff, le premesse non sono certe le migliori. L’anno scorso i Tennessee Volunteers sono arrivati fino alle Sweet 16, ma di quella squadra non resta più nessuno, 4 membri del quintetto hanno terminato il loro percorso universitario e Bruce Pearl è andato sulla panchina di Auburn, per loro si preannuncia una stagione difficile.
LE ALTRE
I Vanderbilt Commodores giocheranno anche in una delle arene più belle e caratteristiche d’America, il Memorial Gymnasium (le panchine sono posizionate a fianco dei canestri!!), ma anche in questa stagione non sembra che la squadra sia granchè. I South Carolina Gamecocks hanno un ottimo giocatore come Sindarius Thornwell, il resto della squadra non è però all’altezza. La sfortuna sembra essersi accanita contro i Texas A&M Aggies, infatti per le regole sui transfer da un’università ad un’altra non potranno utilizzare Danuel House, guardia/ala di enorme talento, che però potrà giocare solo nella prossima stagione. Al numero 1 nel ranking del college football ci sono i Mississippi State Bulldogs, nel basket purtroppo la situazione è all’opposto, probabilmente sono loro la peggior squadra della conference.
Il nostro viaggio tra le università degli States termina qui, dobbiamo aspettare ancora una decina di giorni e poi sarà finalmente College Time.
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