Due squadre molto simili nel roster e nell’atteggiamento,due squadre che hanno tutte le carte in regola per poter raggiungere la promozione. Capo d’Orlando e Verona daranno vita ad una semifinale playoff sicuramente accesa e dal risultato incerto. Andiamo a conoscere meglio i protagonisti di questa serie che si prospetta molto affascinante.
I QUINTETTI:
I due giocatori di maggior impatto sono Mays e Smith visto che dalle loro mani passano la maggior parte dei possessi delle due squadre. Mays è un giocatore che quando si accende è molto difficile da marcare grazie alla sua imprevedibilità . Ha chiuso la stagione a 18 punti di media con il 65% da due e il 40% dalla linea dei 6,75,dimostrando che le frecce nel suo arco sono davvero tante. Smith è un playmaker con meno tiro dalla lunga distanza rispetto al folletto orlandino,ma è capace di esprimere un basket intenso ed aggressivo su entrambi i lati del campo. Le sue doti di “all-around” hanno prodotto una stagione da 15.5 punti,4.5 rimbalzi e 3.9 assist ed è sotto gli occhi di tutti come le sue prestazioni nel girone di ritorno abbiano influenzato non poco l’andamento della squadra. E’ certo che le performance durante la serie dei due colored saranno fondamentali per il risultato finale.
Lo spot di guardia è occupato da Portannese per i paladini e Taylor per i veronesi. Il primo ha disputato la stagione della consacrazione viaggiando a 11,3 punti,5 rimbalzi e 2,6 assist. E’ un giocatore da buone qualità atletiche,tanta grinta e un buon tiro piazzato da fuori. Taylor è una guardia molto versatile che non disdegna “sbattersi” nella metà campo difensiva. Come Smith aiuta a rimbalzo come dimostrano i suoi 5.5 rimbalzi a partita e in attacco garantisce 14.5 punti conditi anche da 3 assist di media.
Soragna e Boscagin sono i capitani delle squadre e anche le due ali piccole titolari. Entrambi sono dei leader silenziosi che però colpiscono sempre nel momento giusto della partita. Hanno viaggiato su cifre molto simili durante tutto l’anno (7.3 pt. Soragna, 9.4 Boscagin),ma il loro apporto alla squadra lo danno con tante piccole cose soprattutto a livello emotivo.
I “4” delle due squadre sono un altro punto fondamentale di questa serie. Sindoni e Pozzecco ha scommesso ad inizio anno su Dominique Archie e possiamo affermare che hanno vinto di gran lunga la scommessa. La sua stagione parla di 15.7 punti e 7.1 rimbalzi,ma ciò che non dicono le statistiche è quanto sia fondamentale nei meccanismi difensivi vista la sua capacità di poter difendere anche sui piccoli. Craig Callahan è ormai una certezza per questa campionato di legadue. Fisico statuario e mani molto educate dalla linea dei 6,75,Callahan è un giocatore di grande intensità e molto spesso si rivela un rebus per le sue capacità di giocare sia vicino che lontano a canestro.
I pivot delle due squadre per pedigree e caratteristiche sono totalmente differenti. Capo d’Orlando può puntare su Sandro Nicevic e la sua immensa classe. L’ex Benetton Treviso,nonostante le 37 primavere,è ancora in grado di spostare gli equilibri grazie ad un jumper dalla media efficacissimo e fantastici movimenti spalle a canestro. Con 14.2 punti di media e 4.9 rimbalzi ha decisamente disputato una grande stagione. A lottare contro Nicevic troviamo Luca Gandini. Sicuramente non ha le caratteristiche del lungo croato ma è un giocatore di grande fisicità e soprattutto un buonissimo difensore. Il duello sotto le plance sarà certamente acceso.
LE PANCHINE:
Entrambe le squadre hanno due panchine molto lunghe e non è raro vedere sia Ramagli che Pozzecco ruotare tutti gli effettivi. I primi ad essere chiamati sul cubo del cambio sono Basile e Carraretto. Nessuno dei due giocatori ha bisogno di presentazioni e il loro ruolo da “sesto-uomo” è un lusso per la legadue. Come cambio dei lunghi l’orlandina può puntare su Benevelli e Valenti che garantiscono minuti per far rifiatare Nicevic. Da sottolineare come Benevelli sia molto cresciuto nel primo turno dei playoffs contro Barcellona risultando decisivo soprattutto in gara 2. Per Verona troviamo invece Matteo Da Ros che può cambiare facilmente il volto di una gara quando è in giornata. Per l’ex Barcellona quasi 9 punti e 5 rimbalzi di media nella serie contro Veroli. Le rotazioni le chiudono Laquintana e Reati. Il primo è stato una vera sorpresa durante la stagione regolare con 4.4 punti di media e 2.6 rimbalzi,ma durante i playoffs il suo minutaggio è calato di molto (14in stagione,appena 5 nei quarti). Il secondo è uno tiratore di striscia e coach Ramagli gli riserva circa 15 minuti a partita vista la sua affidabilità.
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