Ruolo: Ala grande/Centro
Altezza: 203 cm
Peso: 115 kg
Data di nascita: 16 novembre 1995
Classe: Freshman
College: University of Kansas
Proprio come tanti nuovi talenti del basket di oggi (Anthony Davis, Jabari Parker e Jahlil Okafor su tutti) anche Cliff Alexander è nativo di Chicago. Figlio di un ex-giocatore della D League ha frequentato la Curie High School, dove sono salite alla ribalta le accese sfide con un coetaneo, anche lui centro di ruolo: Jahlil Okafor, della Whitney Young High School. Il paragone fra i due rispecchia anche i tipi di giocatore completamente diversi che rappresentano; tanto Okafor è puro offensivamente , pulito e stilisticamente bello da vedere, quanto Alexander è ruvido, energico e aggressivo. Calza l’esempio fatto da un osservatore del Chicago Sun-Times “ Okafor è Beverley Hills, Alexander Inglewood”. Parliamo quindi del classico giocatore instancabile, a motore continuo, che guadagna con la grinta ciò che perde in centimetri. La sfida fra i due e poi continuata anche al college, con Cliff a vestire la casacca di Kansas e Jahlil quella di Duke.

Sebbene sia piuttosto basso (203 centimetri) sia per il ruolo di ala grande che per quello di centro, Cliff può contare su delle braccia smisurate (221 cm di apertura alare) e su di un corpo massiccio, che gli consentono di contrastare efficacemente i pariruolo più alti e di giocare di fatto da centro. Va inoltre molto bene a rimbalzo, dimostrando senso della posizione e fiuto per la palla. È inoltre un ottimo atleta, sebbene non fuori dalla media, e fa grande affidamento sulla rapidità e sull’esplosività di piedi. Ciò che però risalta di più è la la sua mentalità, tipica del vincente, abbinata a una decisa cattiveria agonistica. Come un motore sempre acceso è attivo sia in attacco che in difesa, dando tutto sé stesso. Corrre tutto il campo per una stoppata, lotta a rimbalzo e sulle palle perse e non si fa intimidire sotto canestro, dove accoglie il contatto senza farsi sbilanciare. Un tipo di giocatore del genere, che dà il massimo di sé (viene in mente Joakim Noah) è un valore aggiunto nella pallacanestro.
Si tratta però di un giocatore decisamente sottodimensionato, se si pensa che gioca più da centro che da ala forte. Certo, a volte prova qualche tripla, ma la maggioranza dei suoi punti vengono da schiacciate e da rimbalzi offensivi. È perciò ancora molto grezzo in attacco, in cui manca di movimenti efficaci , ma ha soprattutto bisogno di un tiro dalla media affidabile, che gli consenta di aprire il campo e di giocare da 4. L’impressione è che ora come ora soffrirebbe parecchio i centri NBA. Altro lato negativo è la difesa, ancora piuttosto ingenua: colma le lacune con la sua energia, ma ha grande bisogno di conoscere meglio i fondamentali.
Da sempre considerato uno dei migliori prospetti del paese, Alexander nell’ultimo anno è calato di molte posizioni nei siti di mock Draft, anche per il grande impatto degli altri prospetti. Sicuramente è un giocatore da primo giro, ma è molto probabile che sia tra i primi esclusi dopo i lottery picks. Alcuni scout sono infatti spaventati dalla sua scarsa altezza e dal suo ipotetico adattamento in NBA. Cliff Alexander è però un giocatore molto ruvido, vecchia scuola, una sorta di Al Jefferson più basso ma più atletico: certo potrebbe fare molto male ai lunghi della nuova generazione.
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