Prospetti NCAA: Nerlens Noel

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Nerlens Noel, C

Università: Kentucky

Data di nascita: 10 Aprile 1994 (19 anni)

Altezza: 2.10 m

130212232809-nerlens-noel-420-single-image-cutSicuramente il personaggio più particolare, vedi taglio di capelli, e il prospetto più intrigante di questo Draft’13. Nerlens Noel, Freshman da Kentucky, nasce a Tilton nel New Humpshire. Frequenta la modesta high school della sua città mettendosi già in luce per le doti atletiche. Si mostra al basket che conta solo l’anno scorso, quando gli viene data la possibilità di giocare nel Nike Hoop Summit del Rose Garden a Portland. Sebbene durante il match contro il World Team, Noel sia stato offuscato da Wiggins e Muhammad, il lungimirante coach di Kentucky, John Calipari, era già riuscito ad assicurarselo dato che il reparto lunghi della Big Blue Nation si era liberato dopo la partenza di Anthony Davis. Paragonandolo proprio a Davis, lui e Nerlens rappresentano il prototipo di lungo che si pensa possa dominare nel futuro: alto, veloce, dinamico, esplosivo e con un’ apertura alare da far invidia ad un’ aquila. Il lungo di Kentucky nonostante la rottura del crociato, a febbraio durante lo scontro diretto con i Florida Gators ( il giocatore nel tentativo di stoppare l’avversario lanciato in contropiede è finito contro il sostegno del canestro), ha  centimetri (210), elevazione, 537256_10151374157789581_1309748091_nesplosività ed enormi  margini di miglioramento per essere trascurato. Nelle sue “sole” 24 partite Nerlens ha siglato 10.5 punti, 59% dal campo, 59% da due, 9.5 rimbalzi, 2.1 assists e 4.4 stoppate in 31.9 minuti di media. Ha la stoppata (“The Bolck Party”), ma  è ancora carente per fondamentali e posizionamento: è un prospetto potenzialmente devastante, ma da far crescere. Nonostante tutto, potrebbe essere scelto lo stesso da Cleveland alla prima chiamata. Tuttavia debutterà in Nba non prima di Natale, dovunque venga scelto. Eppure, se l’infortunio ha ovviamente fatto scendere le sue quotazioni, Noel resta comunque un boccone troppo appetibile. Troppi centimetri, elevazione, esplosività, coordinazione. E, soprattutto, troppi margini di miglioramento (“Upside”), a tutti i livelli, per poter passare oltre. Qualcuno lo paragona addirittura Dikembe Mutombo, anche se, ora come ora, il giocatore che gli si avvicina di più è Tyson Chandler, almeno a livello di intimidazione. Ma attenzione, perchè se riuscirà a costruirsi un gioco in post basso accettabile, i termini di paragone potrebbero diventare ben più illustri. Il punto di forza principale è l’istinto per la stoppata (4.4 di media in 24 partite, seppur non di livello eccelso), che gli ha permesso di dominare certe partite con la sua semplice presenza in area. Altra dote, l’aggressività nel finire gli scarichi, aiutata dall’atletismo: gancettino a Nerlens Noel, Ethan Spurlinparte, non ha una gamma di movimenti affidabili, ma non si fa problemi a portare a casa il ferro, come mostra il 59% da 2. Come tutti i “progetti in corso”, Noel resta una scommessa. Che si può vincere, ma pure perdere. Di certo, al momento attuale, non è pronto per spostare in Nba. Anzi, a dirla tutta ha fatto fatica persino in Ncaa, facendo vedere le carenze a livello di fondamentali e posizionamento che qualsiasi 18enne di 2.10 tende ad avere. Questo lo si può ben osservare nelle pessime sconfitte di quest’ anno contro Baylor, Notre-Dame, Georgia dove ha avuto dei pessimi cali di concentrazione. Anche a livello di struttura fisica è ancora acerbo. Insomma, stiamo parlando di un prospetto. Intrigante, potenzialmente devastante, ma da valutare attentamente tra non meno di 4-5 anni.

 

 

 

Redazione BasketUniverso

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