Recap NBA 10/1/2014 : New York batte i campioni, i Thunder in crisi vengono asfaltati da Denver

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MIAMI HEAT @ NEW YORK KNICKS 92-102

Vittoria sorprendente dei New York Knicks contro i campioni in carica al Madison Square Garden. Lebron torna dove sarebbe potuto andare a giocare nell’estate 2010, coach Woodson decide la panchina punitiva per JR Smith, multato di 50mila dollari dalla NBA e ormai sul mercato. New York ha una rotazione cortissima, scendono in campo solo 8 giocatori lungo tutto l’arco del match, e all’inizio la differenza tra le due squadre si vede: un alley-oop per James porta gli Heat sul 27-21 dopo il primo quarto.

Wade dà un ottimo supporto a Lebron, segnando 23 punti con 11/15 dal campo, ma i Knicks riescono a rimanere a contatto grazie a Carmelo Anthony (29 punti, 8 rimbalzi, 5 assist e 12/24 al tiro). Miami soffre particolarmente a rimbalzo, dove viene tagliata fuori 43-32, Chris Bosh è particolarmente in ombra (6 punti e 9 rimbalzi), permettendo anche al diretto avversario Andrea Bargnani di segnare 19 punti in 42 minuti. Gli Heat si affidano a Lebron che, escluso Wade, non compagni capaci di supportarlo a sufficienza, 5 degli 8 giocatori dei Knicks vanno in doppia cifra e nel terzo quarto la situazione si ribalta, proiettando avanti New York. Le triple giocano un ruolo chiave: dopo essere partiti 1/10, i Knicks segnano 8 delle ultime 14 conclusioni tentate dalla lunga distanza, tra cui spicca il 4/7 di Iman Shumpert (12 punti e 9 rimbalzi). Nell’ultimo quarto gli Heat provano a rientrare con un gioco da quattro punti di Ray Allen, ma poi prima Bosh e poi James perdono due palloni importanti e vengono puniti da ‘Melo e Stoudemire (14 punti e 11 rimbalzi).

Cattura

OKLAHOMA CITY THUNDER @ DENVER NUGGETS 88 – 101

Altra sconfitta per Oklahoma in quel del Colorado. I Thunder sono ufficialmente in crisi: ne hanno perse tre nelle ultime cinque, due consecutivamente (da Jazz e Denver) e 5 nelle ultime 10. Non un ruolino di marcia invidiabile per una squadra che sembrava aver trovato la via per ovviare all’assenza di Westbrook. Finisce con una batosta rimediata dai Nuggets per 88 – 101. Chiave nella vittoria il parziale di 10-4 che i padroni di casa hanno imposto agli ospiti nella seconda metà del secondo quarto, per cominciare il secondo tempo in vantaggio 60-51 nonostante i 24 di KD nei primi due quarti. Un ulteriore accelerazione nel terzo quarto (parziale della squadra di Shaw di 29-15) ha tagliato definitivamente le gambe ad OKC che mai più si è rifatta sotto. Non bastano i 30 punti finali di KD che con questa prestazione arriva alla 19° gara con almeno 30 punti quest’anno, per la terza volta due sconfitte consecutive. Per Denver è la quarta W consecutiva dopo una losing-streak di 8 gare.

Denver trova grande apporto da Randy Foye, alla sua seconda partita consecutiva con un nuovo season-high: oggi si ferma a quota 24 punti con 6 triple sparate. Lawson supporta i suoi con una doppia doppia da 16-14 (quinta doppia doppia consecutiva, record per Ty) e 7 rimbalzi di condimento. Niente Wilson Chandler per un infortunio rimediato contro Boston per DEN: fa la sua prima apparizione da titolare Quincy Miller, autore di 9 punti con 3/6 al tiro. 9 con 14 rimbalzi per Manimal Faried lì davanti mentre è negativa la prestazione di Hickson: 4 punti, 12 rimbalzi sì ma 1/9 dal campo. Dalla panchina, a dar manforte a Denver, arriva Fournier, promosso a ball-handler dalla panchina per sostituire il ribelle Andre Miller: 19 punti con 4 rimbalzi e 7/13 al tiro. Al solito rotazione larga per i Nuggets: solo 6 punti con 0/6 da 3 per Nate Robinson, 3 punti per Wilson Chandler, 7 con 4 rimbalzi per Mozgov, 4 ma 2/8 per Arthur e scoreless Anthony Randolph.

Dall’altra parte non è abbastanza il ritorno di Ibaka: 8-10 per l’ala grande ma il 3/11 spicca. Doppia cifra solo per KD (30 punti suddetti con 7/18) , Reggie Jackson (13) e Fisher (12 con 6 rimbalzi dalla panchina). Sefolosha e Perkins combinano per 10 punti mentre la panchina, oltre al venerabile maestro di cui sopra, raccoglie 0 punti da Collison, 4 da Perry Jones,  3 da Jeremy Lamb, 3 da Adams e 5 da Andre Roberson.

okcden

 

 

Infine ecco la Top 5:

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Redazione BasketUniverso

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