A2 Ovest: il riassunto complessivo della stagione

Home Serie A2 News

Si è conclusa l’ennesima regular season del campionato di A2, la seconda dall’introduzione dei gironi Est ed Ovest: come ogni anno, la seconda lega professionistica di pallacanestro ha regalato sorprese positive ma anche delusioni, a conferma dell’imprevedibilità che può offrire questa categoria. Andiamo ad analizzare meglio come sono andate le squadre nel girone Ovest.

ANGELICO BIELLA: (24/6) definire il bilancio della squadra di Carrea solamente positivo sarebbe sicuramente riduttivo. Il dato di 15 vittorie su 15 partite disputate al Biella Forum (di cui la maggior parte senza troppe difficoltà) la dice lunga sulla solidità dei rossoblu, che sono riusciti quasi sempre a imporre il proprio gioco; 3 delle 6 sconfitte sono arrivate nell’unico passaggio a vuoto quando il calendario ha “regalato” 3 trasferte in 9 giorni. Ferguson e Hall si sono dimostrati giocatori che meritano ben altri palcoscenici, la definitiva esplosione di De Vico, nonché l’ottima stagione disputata da Udom, Tessitori e Venuto, dimostrano l’ottimo lavoro svolto da Carrea e il suo staff. Ciliegina sulla torta l’aver lanciato stabilmente in prima squadra i giovani made in Biella Pollone e Wheatle.

ORSI TORTONA: (21/9) senza la stagione impressionante della già citata Biella, Tortona probabilmente avrebbe finito la regular season al primo posto. Se l’anno scorso al debutto in A2 la compagine di Cavina era stata una sorpresa, quest’anno si è avuta la definitiva consacrazione dei bianconeri, che hanno anche avuto lo svantaggio di giocare la maggior parte delle partite in casa al PalaFerraris di Casale Monferrato. Sicuramente una delle squadre che ha dimostrato maggiore identità con un impianto di gioco chiaro e in cui tutti i giocatori si trovano a meraviglia. Onore e merito alla dirigenza di aver pescato di nuovo una coppia di americani (Cosey e Greene) che hanno mostrato capacità fuori dal comune e che hanno dato il giusto imprinting offensivo alla squadra (33.4 punti in due), nonostante i ruoli molto simili, guidando il gruppo di italiani in cui hanno spiccato il sempreverde Garri e un sempre più maturo Ricci (+4.5 punti con il +8% dal campo, +2.3 rimbalzi, +1.3 assist in +8 min di impiego rispetto all’esperienza veronese); oltre al contributo essenziale dei giocatori esperti provenienti dal campionato di Serie B, si segnala anche la costanza di rendimento di Cucci notevole e un’ottimo rinfodero nel classe 1996 Alviti, che ha mostrato discreti numeri alla sua prima stagione da vero giocatore di rotazione (4.7 punti e 3.5 rimbalzi in 16′ di impiego). Un girone di ritorno maiuscolo con due sole sconfitte, a Biella e nell’ultima giornata contro Treviglio a secondo posto ormai assicurato.

TWS LEGNANO: (19/11) da applausi la stagione dei Knights, chiusa con un terzo posto all’inizio quasi impronosticabile, con una prima parte di stagione ai vertici della classifica e con la prima partecipazione alla Final Eight di Coppa Italia. Il calo soprattutto fisico della seconda parte è comprensibile, ma la squadra è stata brava comunque a resistere e a portare a casa vittorie importanti: lavoro impagabile svolto in maniera egregia da coach Ferrari e dal suo staff, attorno a un gruppo conservato quasi per intero che ha fatto in un passo in più nell’approccio mentale e tattico al campionato. Raivio anche quest’anno è stato il faro della squadra, ma degni di menzione, oltre all’intimidatore del pitturato Mosley, sono la pericolosità bidimensionale ben conosciuta di Ihedioha e l’esplosione di Martini come realizzatore (+6 punti con +1.3/2.5 tiri presi da due e un +13% dall’arco rispetto alla stagione precedente), sotto la guida di capitan Maiocco, della solida regia di Palermo. Sfortunato anche quest’anno Frassineti, al secondo infortunio grave in due anni.

MONCADA AGRIGENTO: (17/13) obiettivo centrato per la Fortitudo Agrigento. Il quarto posto finale, miglior piazzamento di sempre, era ciò che speravano di raggiungere coach Ciani e capitan Chiarastella. I siciliani, quasi perfetti tra le mura domestiche, hanno un po’ lasciato a desiderare nelle trasferte, rimediando troppe volte delle figuracce. Buford, spesso ispirato, è stato spettacolare per tutta la stagione o quasi; Evangelisti e Piazza hanno alternato prestazioni straordinarie ad altre da dimenticare; Chiarastella e Bell Holter in qualche occasione hanno perso malamente il confronto ai rimbalzi contro gli avversari di turno. Buona esordio tra i professionisti per Zugno (5.7 punti e 2 assist in 16′ di impiego). Adesso si fa sul serio e ai biancazzurri tocca “vendicare” l’eliminazione dello scorso anno ad opera della Fortitudo Bologna, ci riusciranno?

VIRTUS ROMA: (17/13) i tifosi della Virtus quest’anno non si sono certo annoiati, visto che i giallorossi hanno segnato il maggior numero di punti di tutto il girone (88.6 punti a partita con il 53% da due e il 34% da tre). Il ritorno in A2 di coach Corbani, dopo la sfortunata parentesi canturina, può definirsi più che positivo visto che il quinto posto finale (solo per peggior differenza canestri contro Agrigento) è frutto di un gioco spumeggiante sempre con l’acceleratore schiacciato, grazie a una coppia di americani (RaffaBrown) autori di quasi 40 punti di media a partita; a questo si aggiunge anche un gruppo di giovani rampanti come Baldasso (7.6 punti e 2.8 assist in quasi 22′) e alcuni già più consapevoli del ruolo e del proprio impegno sostanzioso come Landi (+2 punti e +1.6 rimbalzi rispetto alla stagione con Trieste), a cui fanno da chioccia le doti balistiche dei giocatori di esperienza: le qualità all-around di Sandri (10.6 punti, 5.2 rimbalzi e 3.3 assist), un Chessa migliorato ancora rispetto alla stagione granata (13.5 punti e 3.4 assist partendo dal quintetto titolare) e il solito capitan Maresca. Che sia una squadra da titolo non è certo tra le più quotate, ma tra le più dilettevoli lo sarà sicuramente.

REMER TREVIGLIO: (16/14) entusiasmo è la parola d’ordine dalle parti del PalaFacchetti. Entusiasmo sugli spalti, dove i tifosi non hanno mai fatto mancare il proprio supporto, ma soprattutto entusiasmo in campo dove Vertemati è riuscito a guidare ai playoff un roster senza nomi altisonanti, che ha spesso mostrato un gioco fatto di tanta transizione e spinta degli esterni, ma soprattutto efficace vicino al ferro dove ha giganteggiato Sorokas, giocatore cardine negli schemi interni trevigliesi non solo per la forte presenza sotto le plance (8.8 carambole a partita), ma anche per il suo ruolo nel coinvolgimento dei compagni (3.3 assist a gara). Marino e Rossi i leader di un gruppo che ha in Sollazzo il principale terminale offensivo e in Cesana e Pecchia i giovani più interessanti, ma nel complesso abbiamo di fronte una squadra che diverte e che potrebbe essere un fattore X a questi playoff.

NOVIPIU’ CASALE MONFERRATO: (16/14) alzi la mano chi alla fine del girone d’andata avrebbe scommesso un euro sulla partecipazione della Junior (che ha da poco festeggiato il 60° anniversario della sua storia) ai playoff. Invece Ramondino, dopo aver rinunciato a un americano e aver incassato la fiducia della società, ha saputo ricompattare la squadra trovando certezze in Tomassini e Blizzard che si sono presi tutte le responsabilità del caso, mentre i giovani Denegri e Severini sono le sorprese della seconda parte di campionato in cui i monferrini hanno messo in atto una cavalcata che li ha portati fino ai playoff; il tecnico rossoblu ha avuto il merito anche quest’anno di dare lezione di pallacanestro disciplinata, aggressiva in difesa e soprattutto sorretta dalla forza degli italiani con il solito capitan Martinoni e la regia di Di Bella che hanno dato nuove idee e tolto punti di riferimento alle formazioni avversarie.

LIGHTHOUSE TRAPANI: (15/15) entrata alla post-season per il rotto della cuffia, la formazione granata non si è particolarmente evoluta almeno dal punto di vista del gioco e del rendimento rispetto alla stagione precedente: costanza e bilanciamento non sono ancora parte del vocabolario della formazione siciliana, la quale però lascia sempre spunti interessanti per le tante soluzioni offensive a disposizione. A cominciare da Renzi, capitano e sempre leader su tutti e due i fronti con tecnica e bidimensionalità atipiche, a cui si aggiunge l’atletismo ed esplosività del neo-innesto Crockett per un backcourt di primo livello; in regia Tavernelli ha preso il comando con la sua duttilità, a fronte anche dei frequenti problemi fisici accorsi a Tommasini, e sugli esterni si evidenzia la costante pericolosità di Mays e la crescita di fiducia in Viglianisi come tiratore di lusso dalla panchina (+2.1 punti con +0.6/1.1 tiri da due e un +7% dall’arco), oltre all’esperienza dei soliti Ganeto e Filloy.

BENACQUISTA ASSICURAZIONI LATINA: (15/15) stagione altalenante, quella della Benacquista che, sul finale, si è lasciata sfuggire l’obiettivo post season. Un calendario d’andata molto favorevole gli permette di essere proclamata “regina dei derby”, trascinata dalla fisicità di Arledge e dalla rapidità di gioco di Deshields. L’alternanza continua di sconfitte e vittorie però, non permette alla formazione di Gramenzi di scalare la classifica, restando sempre un po’ in ombra. Trova ottimi contributi in Pastore come tiratore di primo livello e Poletti come pivot italiano d’eccellenza, ma anche da Uglietti e Allodi. L’infortunio di Rullo pesa parecchio nelle casse dei pontini che, in corsa, chiamano all’appello il contributo di Passera, purtroppo anche lui infortunato. Nel finale di stagione manca lo sprint per agganciare i playoff, anche se vengono gettate buone basi per un gruppo che potrebbe funzionare anche in futuro.

ROMA GAS & POWER EUROBASKET: (14/16) una vera rivelazione, non tanto per il roster, di tutto rispetto, tra l’altro, ma per lo status di neopromossa. Un campionato imprevedibile e dalle mille sorprese che ha visto in Deloach e Easley due dei protagonisti assoluti. Un avvio un po’ incerto e una parte centrale molto buona, incorniciata dalla vittoria nel derby sulla Virtus. Una formazione capace di giocarsela con chiunque, riuscendo a strappare punti e dare filo da torcere a tutte le formazioni. L’infortunio di Bonessio ha sicuramente limitato le rotazioni per un certo periodo; poi la cessione di Vangelov e gli innesti di Micevic e Iannilli sotto le plance, hanno restituito presenza fisica. Sugli esterni, è arrivato Giampaoli. Pilastri portanti della formazione di Bonora, oltre ai due USA, sono stati Malaventura, il veterano Fanti e soprattutto Righetti, giocatore dal talento immutato e vero trascinatore di un gruppo che, nel finale di stagione hanno provato anche ad agganciare i playoff. Stagione positiva dalla quale ripartire senza paura.

MENS SANA SIENA: (14/16) a settembre si prospettava una stagione difficile, senza main sponsor, con due americani nuovi, e con Flamini e Tavernari a fare da chioccia a una serie di giovani interessanti. Riccioli è stato bravo a consegnare le chiavi della squadra nelle mani di Harrell e Myers, coppia di americani dalla faccia tosta, con il primo abile a penetrare le difese e a caricare di falli le formazioni avversarie e il secondo a lavorare in maniera sporca sotto i tabelloni con risultati ottimi nella prima fase della stagione. Successivamente una serie di infortuni (Bucarelli e quello ancora più pesante a Cappelletti) e il conseguente accorciarsi del roster hanno portato la Mens Sana ad allontanarsi pian piano dalle zone alte della classifica, fino a uscire dalla zona playoff. Nel complesso però la stagione non si può certo definire negativa, anzi: oltre a un Saccaggi che si è consolidato sempre più come regista e meno come tiratore, si aggiunge anche la crescita di Vildera, prospetto classe 1995 che probabilmente ha finalmente trovato l’ambiente giusto (5.7 punti e 4.5 rimbalzi in 17′).

NPC RIETI: (13/17) secondo anno di Serie A2 Ovest per la NPC che, con un avvio altalenante, aveva comunque dato un’impressione abbastanza positiva, vincendo contro squadre poi finite ai vertici della classifica. Dopo il match con Biella, parte il periodo nero perché arriva una serie ininterrotta di sei sconfitte che spegne ogni entusiasmo ma accende le polemiche. Dalla tifoseria partono le contestazioni a Nunzi che si trova di fronte una squadra ancora viva ma penalizzare da infortuni importanti come quello di Chilo. Arriva l’innesto di Pipitone per provare a ridare solidità sotto le plance e si sceglie di dare fiducia al coach e ai due americani, Pepper e Sims. Nello scontro diretto a Scafati, arriva finalmente la vittoria che sblocca Casini e compagni che, con una striscia di sei vittorie, scalano la classifica, si salvano e arrivano addirittura in lizza per la post-season. Sul finale pesano gli sforzi di rimonta del campionato e l’obiettivo viene mancato, restituendo però fiducia all’ambiente.

FMC FERENTINO: (12/18) definirla una stagione “al di sotto delle aspettative” sarebbe un eufemismo, soprattutto se le aspettative vedevano la squadra Ciociara ai vertici della classifica e in corsa per i playoff. Niente di tutto questo. Ferentino dall’inizio ha dovuto fare i conti con una serie di sfortunati e negativi eventi ma, da una formazione costruita per vincere, ci si sarebbe aspettati una reazione diversa. Sconfitte interne che cominciano a pesare, andamento esterno altalenante e la prima testa che salta è quella di coach Ansaloni che paga colpe sicuramente non sue. Al suo posto c’è Paolini. Un buon quintetto ma che continua a deludere (uno su tutti Gilbert), anche a causa di infortuni (Imbrò). L’asse MussoRaymond-Gigli che spesso trascina la squadra con una panchina troppo corta che vede il ritorno di Guarino e il taglio di Sabbatino. Poi arriva lo scambio Gilbert-Radić e la squadra, da perimetrale che si presentava, ne esce come corazzata delle plance (anche con l’importante apporto di Benvenuti e Bertocchi). Le cose sembrano migliorare e viene raggiunta la salvezza ma l’obiettivo playoff, appena sfiorato, viene meno, anche a causa dello spauracchio infortuni. Un ambiente che ne risente ed un futuro incerto quello che si profila a Ferentino, nonostante le buone prestazioni del vivaio Amaranto.

GIVOVA SCAFATI: (11/19) 3 allenatori in stagione, americani sempre con le valigie pronte (Fischer, Dobbins), la rocambolesca partenza dello storico capitano Patrick Baldassarre, gli arrivi di Jackson, Naimy, Dobbins, Metreveli, Lupusor e Burton a cui si aggiunge un gruppo italiano di assoluto valore, con Santiangeli, Crow, Ammannato, Fantoni, non è bastato alla squadra cara al presidente Longobardi ad evitare la pericolosa appendice dei play out, anche se affrontati partendo da una posizione di vantaggio. Per la verità, per lunghissime domeniche, i canarini hanno occupato l’ultima posizione della classifica, rischiando addirittura la retrocessione diretta. Poi, le vittorie esterne di Agropoli e, Reggio Calabria e il pessimo cammino delle 2 dirette rivali hanno fatto si che Perdichizzi e soci chiudessero la regular season al 13° posto che significa avere il vantaggio della gara interna. Tentare di trovare una spiegazione alla stagione allucinante della Givova è impresa impossibile: nessuno riesce a trovarne una convincente, plausibile. A gare stratosferiche, come la sontuosa vittoria in casa contro la corazzata Biella, sono seguite sconfitte allucinanti come contro Rieti, Ferentino, Siena, Latina. Adesso a Scafati, messi da parte i sogni di gloria, ritrovato Naimy che pare aver accantonato i gravi problemi familiari, si affilano le armi per chiudere quanto prima la pratica play out al meglio dei 5 incontri, contro Melvin Johnson e compagni, per voltare subito pagina e potersi preparare per tornare protagonisti già nella prossima stagione.

VIOLA REGGIO CALABRIA: (9/21) in riva allo stretto nel corso della stagione c’è stato parecchio traffico, e le intenzioni della società non sono sembrate sempre chiare, per cui il penultimo posto finale ne è la naturale conseguenza. Gli addii prima di Legion e poi di Radic, uomini cardine della squadra fino a quel momento; gli arrivi di Powell, Gilbert e Voskuil e quasi in contemporanea l’esonero di coach Paternoster. Insomma, una stagione da archiviare al più presto, possibilmente con una salvezza da raggiungere ai playout, che sembra alla portata dell’attuale roster dei neroarancio. Si è vista una squadra purtroppo mai venuta ad amalgamarsi come tale, con ranghi sempre incompleti e giocatori pronti con le valigie in mano; mancanza di fiducia e serenità hanno percosso l’ambiente che nel neo-coach Bolignano ha trovato una risposta positiva, evitando la retrocessione diretta. Tra i giovani del gruppo probabilmente con una delle età media più basse del campionato, si segnala l’esordio positivo da giocatore di A2 per Caroti.

BASKET AGROPOLI: (7/23). Con 23 sconfitte e 7 vittorie, di cui 2 in trasferta, il Basket Agropoli retrocede direttamente in serie B, al termine di una tribolatissima stagione che ha visto coach Finelli assoluto protagonista in negativo. Con un roster in grado di vincere tranquillamente 11/12 partite, cosi come dimostrato con le 5 vittorie arrivate nelle prime 11 gare, la squadra cara al presidente Scuderi da dicembre in poi si è trovata alle prese con i dissapori nati, giorno dopo giorno, tra il roster e un tecnico incapace di stabilire un qualsiasi rapporto oltre che con i giocatori anche con tifoseria, città e stampa. Dal giorno dell’immacolata in poi, ben 4 giocatori fuggiti via e 12 sconfitte consecutive, con la società che, confermata la fiducia incondizionata al coach, deve fare i conti con mille difficoltà per trovare giocatori disponibili ad accettare la maglia dei delfini. Alla fine arrivano solo due giocatori: Delas e Soloperto a fronte di 4 partenze. Arrivi che creano ddue ulteriori problemi: trovarsi la domenica con un americano, pagato profumatamente, con le casse sociali già quasi vuote, seduto in tribuna e con 2 giocatori in meno. La  mancata rimozione da parte della società di coach Finelli, all’indomani della brutta sconfitta di Reggio Calabria, cosi come chiedevano tifosi, stampa e non pochi soci , produce 17 sconfitte in 19 gare e il ritorno nella categoria inferiore. Da registrare gli esordi in A2 di Contento ( uno dei migliori a fine stagione), Marra, Silvestri, Lepre, Fallou Ndiaye, Lucarelli e Amanti.

 

Redazione BasketUniverso

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.