Road to the Draft: De’Andre Hunter, un campione NCAA pronto al salto

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Il fresco campione NCAA, De’Andre Hunter, sarà presente il 20 giugno al Barclays Center di Brooklyn per essere chiamato sul palco da Adam Silver, rito di iniziazione per avviare la sua carriera NBA. Hunter viene proiettato dai Mock Draft più attendibili tra la 4° e la 5° chiamata, dove si danno la lotta l’ormai ex Virginia e Jarrett Culver. I due finalisti del torneo NCAA infatti sono considerati i due migliori prospetti al di sotto del podio quasi certo, formato da Williamson, Morant e Barrett. Nella stagione appena conclusa, Hunter ha trascinato i suoi Cavaliers alle finali NCAA, dove ha battuto la Texas Tech di Moretti e Culver, con l’aiuto dei compagni di squadra Kyle Guy e Ty Jerome.

Il nativo di Philadelphia lascerà dunque la Virginia University dopo due anni al servizio di coach Tony Bennett, periodo nel quale ha migliorato notevolmente le proprie statistiche dalla stagione da freshman a quella da sophomore. Hunter infatti, nel suo primo anno, aveva messo a referto una media di 9.2 punti e 3.5 rimbalzi a partita, giocando circa 20 minuti di media. Nell’ultima vittoriosa stagione ha di gran lunga migliorato le proprie medie, fino a raggiungere circa 15.2 punti e 5.5 rimbalzi, in 35.5 minuti giocati a partita.

Hunter è un’ala versatile, in possesso di un fisico molto possente. Può giocare in diversi ruoli su entrambi i lati del campo, da guardia ad ala grande, dove è in grado di fare la differenza sia in fase difensiva che in quella offensiva. Il giocatore è in possesso di una notevole lunghezza, combinando i suoi 2 metri di altezza ai 220 cm di apertura alare: questo fattore aiuta Hunter a contestare molto bene i tiri in fase difensiva e in attacco, grazie al rilascio del tiro molto alto, diventa difficile da stoppare. E’ in oltre in possesso di ottimo atletismo, che gli permette di giocare ogni partita con grande intensità. Nonostante ciò il ragazzo riesce a rimanere sempre lucido: raramente forza dei tiri o perde palloni. Per quanto riguarda la fase offensiva Hunter ha migliorato molto la propria meccanica di tiro nei suoi due anni in Virginia. Nella sua seconda stagione per i Cavaliers infatti ha registrato numeri impressionanti: ha tirato con il 55% dalla media e con il 44% dall’arco. Come detto in precedenza Hunter gioca con un’intensità molto alta, ciò lo rende un abile difensore, in grado di accettare qualunque cambio difensivo senza problemi. Mentalmente il ragazzo è molto stabile, dimostra sempre di riuscire a mantenere la giusta concentrazione per l’intera durata del match.

In verità non c’è una cosa che Hunter non sappia fare. L’ala ex Virginia infatti non ha lacune importanti, ma nemmeno eccelle in nulla. Forse proprio questa è paradossalmente la pecca del giocatore, che non è ancora ben identificabile e non ha delle abilità per le quali spicchi notevolmente. Il ragazzo, a quasi 22 anni, sembra un giocatore fatto e finito, con pochi margini di miglioramento. Il rischio effettivamente è che in NBA Hunter non riesca a brillare come ha fatto quest’anno in NCAA: il giocatore infatti potrebbe rimanere in ombra, sbaragliato dalla fisicità delle ali più esperte e fisiche che già giocano nella Lega.

Ci si aspetta che Hunter dimostri di essere il difensore élite visto in queste due stagioni a Virginia University e soprattutto al liceo, alla Friends’ Central School. Il ragazzo potrebbe diventare una buona ala da rotazione, specializzata nella difesa ma che possa contribuire anche in fase offensiva. Il ragazzo ricorda forse un Luol Deng dei primi tempi: un’ala dinamica, che gioca con grande intensità in difesa e che possiede un ottimo catch & shoot in fase offensiva. Squadre come Lakers e Cleveland sembrano molto interessate a spendere la propria pick per il giovane di Philadelphia, per la necessità comune di guadagnare intensità difensiva e di allargare il campo nella metàcampo offensiva. Ovviamente tutte le supposizioni e le teorie sul ragazzo sono relative, e per le conferme bisognerà aspettare il grande salto in NBA della prossima stagione, quando potremo valutare se Hunter riuscirà a dimostrare ciò che è stato per i tifosi di Virginia: un vincente.

Matteo Carnevali

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