Road to the Draft: Jaxson Hayes, un altro “Big Man” dai Texas Longhorns

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Jaxson Hayes, classe 2000 nato a Norman, nell’Oklahoma, lo scorso 11 Aprile ha assunto un agente per dichiararsi ufficialmente eleggibile per il prossimo Draft di giungo. Dopo solo un anno al college dunque lascerà la NCAA per salire di livello e testare l’NBA. Nel suo anno da freshman con i Texas Longhorns ha messo in mostra un ottimo potenziale, facendo capire a tutti le qualità del suo gioco. Quest’anno, in 23.3 minuti a partita, il centro ha mantenuto 10.0 punti, 5.0 rimbalzi e 2.2 stoppate di media, stabilendo inoltre un record nella storia del college texano: Hayes ha infatti avuto una percentuale realizzativa del 72.8% di tiri dal campo, una cifra altissima, superando il precedente record di Dexter Pittman, che si era fermato al 65.4%.

Da quando Kevin Durant ha lasciato il college locato ad Austin, quest’ultimo ha prodotto solamente big men da quintetto, come Tristan Thompson, Myles Turner, Jarrett Allen e l’ultimo arrivato nella Lega, Mo Bamba. Finita questa Era di lunghi, i Longhorns avrebbero preferito ripartire da playmaker e guardie, per interrompere la tendenza degli ultimi anni e valorizzare altri ruoli. Nessuno si sarebbe aspettato però l’esplosione di Hayes, che ha rubato la scena e ha conquistato tifosi e osservatori. Dunque i Longhorns saranno ancora presenti al Draft NBA, ancora una volta con un centro, che sta quasi diventando un marchio di fabbrica del college.

Le statistiche sono buone, anche le valutazione e le impressioni su di lui, ma guardarlo giocare fa tutto un altro effetto. Hayes in campo sembra sposti gli equilibri della partita, impone la sua presenza sotto entrambi i canestri. Il centro dei Longhorns è infatti un giocatore spettacolare da guardare e molto efficiente in campo, che fa dell’hype una delle sue caratteristiche principali. Fra le molte qualità di Hayes, sicuramente va menzionato l’atletismo, che comprende elevate agilità e fisicità allo stesso tempo, cosa difficile per un cestista di 2.11 metri. Hayes dispone inoltre di un’incredibile elevazione che gli permette di arrivare su ogni pallone, soprattutto quelli ad alta quota. L’elevazione, legata ad una grande capacità di catch, ovvero di afferrare il pallone in aria, portano ad un numero spropositato di alley-oop durante la partita, fattore che ha infatti contribuito alle sue percentuali realizzative, portandolo al record menzionato prima. Si tratta inoltre di un ottimo giocatore anche in post, dove con il suo fisico riesce ad avvicinarsi al ferro ed attaccarlo, disponendo anche di alcuni buoni movimenti spalle a canestro. Hayes è inoltre un fattore in difesa, lo rappresentano le 2.2 stoppate di media a partita, risultato di elevazione e grande tempismo.

Ovviamente Hayes non ha solo pregi: durante questa stagione ha dimostrato di non avere assolutamente range di tiro, non avendo mai tentato un tiro da 3 punti. Il tiro dalla lunga distanza è un fattore al quale si potrebbe anche soprassedere per il ruolo in cui gioca, anche se l’evoluzione del gioco porta ormai i centri a sviluppare un gioco perimetrale. C’è da lavorare molto comunque anche sul tiro dalla media distanza, infatti il ragazzo preferisce attaccare il canestro con lay-up o schiacciate piuttosto che prendersi un tiro, per lui, a bassa percentuale. Molti lo identificano come ancora acerbo per la NBA, la poca esperienza lo porta infatti a commettere alcuni falli evitabili. Da migliorare infine sono anche i numeri a rimbalzo che, per la sua altezza e forza fisica, risultano essere abbastanza scarsi.

Si potrebbe definire un centro difensivo in stile Jarrett Allen, prendendo un esempio molto vicino a lui, uscito due anni fa dal suo stesso college. Hanno in comune molte caratteristiche, come la capacità di arrivare al ferro, la forza fisica e la difesa, con le loro spettacolari stoppate al tabellone. Hanno il difetto comune del tiro, per loro a bassissima percentuale realizzativa, oltre ad essere completamente nulli fuori dall’arco.

Matteo Carnevali

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