Royce Webb di ESPN risponde a Kobe Bryant: “L’anno scorso, uno dei giocatori peggiori”

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Nemmeno il tempo di far partire la stagione NBA ed è subito polemica tra Kobe Bryant e ESPN. L’emittente televisiva sta da qualche settimana pubblicando l’intero power ranking dei giocatori della Lega, classificando il 24 giallo-viola al 40esimo posto. Riflettendoci, viste le sole 6 partite disputate la scorsa stagione, non è una locazione così scandalosa, sebbene resti il dubbio che esistano 39 giocatori superiori al Black Mamba.

Kobe aveva definito ieri i giornalisti di ESPN “un gruppo di idioti”, Royce Webb, capo analyst della TV sportiva, ha così commentato le parole di Bryant, non andando per niente per il sottile:

Quando l’anno scorso classificammo Kobe 25esimo, lui commentò che avrebbero dovuto farci un test antidroga e tutti ci dissero che avevamo mancato di rispetto al giocatore. Affermazione completamente errata, avevamo tremendamente sopravvalutato Kobe, la parola “rispetto” è uno dei concetti più inutili quando si tratta di valutare un giocatore. Se avessimo trattato Bryant come un normale giocatore, avremmo scritto che non andava nemmeno vicino al 25esimo posto. Kobe Bryant è stato uno dei peggiori giocatori della NBA la scorsa stagione, un disastro da 30 milioni di dollari. Era molto più vicino al 425esimo posto che al 25esimo.

Perché Kobe ha ottenuto un rinnovo biennale da 48 milioni prima di poter dimostrare di aver recuperato dall’infortunio? Perché non lo hanno semplicemente tagliato con l’amnesty clause, dando per scontato che non fosse più un giocatore vincente? Perché i Lakers hanno pensato fosse una mancanza di rispetto nei confronti di Bryant. Sapevano che lui avrebbe potuto rendergli la vita difficile grazie ai suoi tanti tifosi in tutta la Lega, sapevano che avrebbe potuto utilizzare la questione del “rispetto”. Non dovremmo essere obbligati a rispettare Kobe finché lui non ci dimostrerà di meritarlo. Possiamo rispettare la sua carriera, se vuole che ricordiamo i bei vecchi tempi. Ma il rispetto va guadagnato e la versione odierna di Kobe è lontana dall’essere quella di un giocatore NBA, quando si parla di un sistema di valutazione come NBArank, questo dovrebbe essere molto semplice da capire.

Francesco Manzi

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