Shaq entra nella HOF: “Grazie Kobe per i tre titoli e per aver spinto i Lakers a cedermi a Miami”

NBA News

Nella notte italiana si è svolta la cerimonia di introduzione nella Hall of Fame di Shaquille O’Neal e altre dieci figure che hanno fatto la storia della pallacanestro (tra cui Allen Iverson e Yao Ming). I discorsi di ognuno di loro hanno chiuso la settimana dedicata alla classe 2016 iniziata Lunedì e proseguita con eventi, interviste e tutto il contorno che l’America è abilissima a creare per queste cerimonie. Di seguito il discorso integrale di Shaq, con sotto qualche estratto tradotto in italiano:

Mi hanno chiesto di scegliere una persona particolarmente importante per la mia carriera, ma come ben sanno i coach che mi hanno allenato non seguo molto le regole e ne ho scelte quattro. La prima è Alonzo Mourning, siamo entrati insieme nella NBA, abbiamo passato anni a sfidarci, io schiacciavo in testa a lui e lui schiacciava in testa a me, poi nel 2006 ci siamo uniti per vincere con Miami il suo primo e il mio quarto titolo. Grazie, non ce l’avrei fatta senza di te. La seconda è Isiah Thomas, una volta mi prese da parte all’All Star Game e mi spiegò cosa deve fare il leader di una squadra. Ora lavoriamo insieme, siamo amici, è un mentore anche nel lavoro. Grazie, Isiah. La terza è Bill Russell, il più forte lungo ad aver mai giocato a basket. La prima volta che lo incontrai parlammo tre ore, della sua vita, del suo gioco, di come essere duraturi da giocatori. Bill Russell da quel giorno è stato molto importante per me, aiutandomi e dandomi la spinta con la sua presenza. L’ultima persona, ma non la meno importante, è Julius “Dr J” Erving. Ho sempre sognato di diventare come lui, una volta mi svegliò al college e stavo per morire. Stavo dormendo e all’improvviso entrò nella mia stanza e mi mise una mano sul petto, io mi svegliai e dissi “Ma cosa…? Doc, come sei entrato nella mia stanza?”. Ho sognato così tanto Dr J che alla fine si è trasferito di fianco a casa dei miei genitori a Orlando. Ho sognato così tanto Dr J che lui rispondeva sempre alle mie chiamate quando mi servivano consigli. E ora il mio idolo mi affiancherà nell’entrata nella Hall of Fame. Grazie.

[…] Ringrazio gli Orlando Magic per avermi draftato nel 1992 e Dennis Scott per avermi mostrato cosa volesse dire essere un giocatore professionista. Ringrazio anche Penny Hardaway, abbiamo vissuto delle grandi stagioni insieme. Ringrazio Nick Anderson per aver sbagliato quattro liberi di fila nelle mie prime Finals giocate [i quattro liberi sbagliati permisero a Houston di vincere Gara-1, nonostante Anderson tirasse di media col 70%, ndr]. Nick, sto scherzando, ma quando ho scritto questo discorso ho pensato “Sarebbe piuttosto divertente se un terribile tiratore di liberi criticasse un cattivo tiratore di liberi”. E poi mi sono detto “Avrei dovuto ascoltare Rick Berry”. E ancora “Sai cosa? Preferisco essere un terribile tiratore di liberi che tra 15 minuti sarà nella Hall of Fame, quindi Rick grazie, ma non grazie.

Dopo Orlando sono arrivato a Los Angeles. […] Vorrei ringraziare Big Shot Rob, Brian Shaw, Rick Fox, Horace Grant, Tyronn Lue, Devon George, Gary Vitti, Mike Penberthy, Del Harris, il signor Rambis, la signora Buss, e ultimo ma non meno importante Kobe Bryant: un ragazzo che mi ha sempre motivato, e mi ha aiutato a vincere tre titoli di fila. Mi ha anche aiutato ad essere mandato via dalla squadra, scambiato a Miami. Ma a Miami ho incontrato due delle mie persone preferite che mi hanno aiutato a vincere il quarto titolo: Pat Riley e D-Wade. Ma sarei in errore se non citassi anche altri giocatori-chiave: James Posey, Jason Williams, Antoine Walker, l’Hall of Famer Gary Payton, Udonis Haslem e l’Hall of Famer Alonzo Mourning.

Poi sono finito a Phoenix, ringrazio Steve Kerr che è stato il primo GM a chiamarmi per dirmi di essere stato scambiato, le altre volte l’ho saputo guardando Stephen A. Smith su ESPN. Ringrazio Mike D’Antoni, Steve Nash, Amar’e Stoudemire, lo staff dei Suns e il mio vicino di casa in Florida, Grant Hill. Dopo Phoenix ho giocato con il Re, a Cleveland e infine sono andato a Boston ed ho giocato con tre futuri Hall of Famers: Paul “The Truth” Pierce, Kevin “Big Ticket” Garnett e uno dei migliori tiratori di sempre, Ray Allen.

[…] Ringrazio i due migliori commissioner dello sport: David Stern ed Adam Silver. Loro due hanno portato la NBA ad un livello di popolarità che nessuno avrebbe mai potuto immaginare, l’hanno fatto con integrità e sono fiero del mio rapporto con loro. E David, anche se mi hai sospeso dieci volte per l’ammontare di… 4,2 milioni di dollari, ti voglio bene comunque. Ma se vuoi firmare un assegno, io lo prendo. Tax-free, per favore.

[…] E’ un grande onore far parte di questa fratellanza. Quando avevo 10 anni, mio padre mi disse che, se lo avessi ascoltato, questo giorno sarebbe arrivato. E quando i padri faranno ai loro figli la domanda riguardo chi siano i migliori big men ad aver mai giocato, spero che Shaquille O’Neal sarà tra le risposte.

Francesco Manzi

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