Simone Pianigiani torna a parlare del caso-Hackett: non finirà proprio più?

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Dopo pochi giorni di silenzio, si torna a parlare del caso Hackett. Lo fa niente di meno che Simone Pianigiani, head coach della nazionale azzurra.

Daniel Hackett, classe '87, con Pianigiani.
Daniel Hackett, classe ’87, con Pianigiani.

E’ indubbiamente il caso più scottante degli ultimi anni nel panorama nazionale di ambito cestistico. A settimane dal fatto in sé, non si è ancora smesso di parlare del dilemma-Hackett: il giocatore, escluso dalla nazionale e squalificato dal campionato per 6 mesi, è sulla bocca di tutti. Il suo atteggiamento è stato commentato in ogni modo, e altrettanto è stato fatto con le conseguenti sanzioni, ma tra le opinioni era venuta  a mancare una delle più importanti: quella dell’allenatore. Dopo la lettera dei giocatori a Daniel, anche Simone Pianigiani ha commentato l’accaduto, lasciando intendere che una ricongiunzione tra l’Italia e il giocatore è possibile, ma che il primo passo spetta proprio al play di Milano. Ecco quanto dichiarato dall’ex-allenatore di Siena:

<< Il nostro progetto nella nazionale italiana è quello di creare un ambiente che aiuti i giocatori, che sia attento alla loro salute prima di tutto. I giocatori rappresentano un capitale per i club di appartenza. Abbiamo iniziato a collaborare direttamente con medici e preparatori delle società e ora tutte le decisioni vengono prese insieme a loro. La vicenda Hackett, a mio modo di vedere, è nata da un’incomprensione. Ora che la situazione è stata chiarita da entrambe le parti, vi garantisco che non esiste il concetto di “due pesi e due misure”; nessuno ha qualcosa contro Hackett. >>

Proprio riguardo ad un possibile rientro di Hackett nel giro della nazionale:

<< C’è ancora molto di cui parlare, ascolteremo Daniel e capiremo cosa pensa. Se vuole tornare nel giro della nazionale, lo deve esprimere con chiarezza e onestà intellettuale. Il suo valore non è mai stato in discussione: con lui, Belinelli e Gallinari guadagneremmo anche centimetri, che ci consentirebbero di giocare in modo diverso. Inoltre, al di là delle qualità sul campo, ogni volta che Daniel è sceso in campo per la nazionale, ha sempre giocato con impegno.  Però bisogna dire che attraverso le sue parole, ha fatto apparire medici, fisioterapisti, preparatori e dirigenti come dei macellai, cosa che li ha abbastanza feriti. Tutto è risolvibile, ma lui ci dica come sta e cosa vuole fare. Il gruppo valuterà il da farsi. La mia parola sarà infine l’ultima. >>

Pianigiani ha parlato, ed è stato alquanto chiaro; ora la palla passa a Daniel (di nuovo)… quando finirà questa telenovela?

Niccolò Armandola

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