Snoop Dogg e Flo Rida, quando le canzoni celebrative NBA non finiscono bene

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Torniamo a parlare di musica per la rubrica “MusicBall”, dal momento che rap e basket sono spesso, soprattutto negli States, strettamente collegati.

Stavolta affrontiamo in uno contro uno le canzoni celebrative, ma non quelle prodotte DOPO la vittoria di un titolo NBA, bensì quelle PRIMA. Il modo giusto per portarsi “sfiga”, diciamo. Se componi una canzone del genere dopo aver vinto puoi anche essere bravo, ma non sarai mai così sorprendente come se riuscissi a prevedere il successo. Lo sanno bene Snoop Dogg e Flo Rida, rispettivamente grandi tifosi di Los Angeles Lakers e Miami Heat, due franchigie momentaneamente agli opposti, e non solo geograficamente quando si parla di Stati Uniti, ma soprattutto di classifica.

Non era così nella stagione 2010-11: i giallo-viola erano reduci da un repeat, una vittoria dell’anello in back-to-back, prima contro gli Orlando Magic e l’anno successivo contro gli odiatissimi Boston Celtics, Miami era all’atto primo del capitolo “Big Three” ed era a mani basse la squadra più odiata della NBA, con il giocatore più odiato della NBA (per usare un eufemismo): Lebron James.

Record identico o quasi, 58-24 per gli Heat con conseguente secondo posto ad Est per gli Heat, medesima posizione ad Ovest con 57-25 per i Lakers.

Lebron e Kobe, ma anche, appunto, Flo Rida e Snoop Dogg. Facciamo un salto indietro, però, ad inizio stagione, poco dopo l’annuncio della firma di James con Miami. Flo Rida fa uscire la canzone “We Already Won”. Titolo emblematico a dir poco e canzone che presenta vari featuring tra cui Piccallo, Ball Greezy, Brisco, Brianna e Billy Blue. Una strofa, dopo aver scritto l’intera canzone, va ovviamente a Flo Rida, di cui possiamo citare:

Hey you know we been did that (Hey lo sapete che l’abbiamo fatto)
You talkin’ bout a winner no L in the bag (parlate di un vincitore, senza sconfitte nella borsa)
Until we got LeBron dream throw it in the bag (da quando abbiamo Lebron, il sogno è nella borsa)
I ride number one, it’s the Miami Heat tag (io porto il numero uno, è la tag dei Miami Heat)
I’m vibin and I’m stuntin in Miami Heat swag (mi esalto e mi vanto nello swag dei Miami Heat)

Ma per avere un’idea più precisa, ecco il ritornello:

(Oh) We already won, we already won (Abbiamo già vinto, abbiamo già vinto)
It ain’t no need to play no more games (non serve giocare altre partite)
We already won, we already won (abbiamo già vinto, abbiamo già vinto)
And ain’t no more need to play no more games (non serve giocare altre partite)
Lemme hear you say we number one (fatemi sentire che dite che siamo i numeri uno)
Lemme hear you say we number one (fatemi sentire che dite che siamo i numeri uno)
Lemme hear you say we number one (fatemi sentire che dite che siamo i numeri uno)
We already won, we already won, hey (abbiamo già vinto, abbiamo già vinto, hey)

Risultato? NBA Finals e bruciantissima sconfitta per mano dei Dallas Mavericks in sei partite, con tanto di critiche spioventi sulla squadra e, ovviamente, su Lebron James.

Per parlare di Snoop Dogg bisogna procedere invece fino al Febbraio 2011, circa a ridosso dell’All Star Game. Il famoso rapper, ora Snoop Lion, fa uscire un remake della celebre canzone dell’amico Wiz Khalifa “Black and Yellow”, intitolandola “Purp and Yellow” e aggiungendovi la collaborazione dell’altro tifosissimo giallo-viola The Game e YG. Ciliegina sulla torta la comparsa nel video ufficiale, che riportiamo sotto, di Matt Barnes e Ron Artest, i due “bravi ragazzi” che al tempo giocavano con i Lakers. Tra le lyrics svettano altissime queste parole:

We don’t give a damn about the big three (Non ce ne frega nulla dei Big Three)
LA Lake show we bout to three-peat (LA Lake show andiamo per il three-peat)
And you can bet, that’s on the set (e puoi scommetterci, è già deciso)

Ancora una volta, risultato? Difficoltà già al primo turno contro New Orleans, schiaffo poderoso al secondo da parte dei Dallas Mavericks (4-0), poi appunto campioni.

Insomma, se proprio volete scrivere una canzone celebrativa, è consigliabile non farlo con troppo anticipo. E’ invece consigliabile non farlo proprio se in zona ci sono i Dallas Mavericks, pare non gli vadano molto a genio.

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Francesco Manzi

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