The Mistake on the Lake, Cleveland, Ohio

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The Mistake on the Lake,Cleveland

Cleveland non si presenta agli occhi del mondo come una città fantastica,basti vedere come viene conosciuta a livello nazionale e non,con i media che ricordano la città con l’appellativo di “The mistake by the lake” (L’errore sul lago) in relazione alle sue difficoltà economiche,ad un famoso incendio sulle rive del fiume Cuyahoga (tributario del famigerato lago Erie,da cui deriva il soprannome) ed alle sue squadre sportive che faticavano e faticano ancora oggi non poco nei vari campionati professionistici.

Città terziaria,abbandonata in passato da numerose industrie,non vanta alcun tipo di interesse,eccezion fatta per la Rock and Roll Hall of Fame and Museum,affidata al celeberrimo architetto Ieoh Ming Pei (lo stesso che ha costruito la piramide del Louvre) e inaugurata a metà degli anni ’90,sostanzialmente l’unica attrazione turistica non solo della città ma dell’intero stato.

Passiamo ora al passato ed al recente sportivo del posto,che può contare solamente su tre squadre professionistiche: i Cleveland Browns nella NFL ,i Cleveland Indians (precedentemente noti con il nome di Grand Rapids Rustlers fino al 1899,Cleveland Lake Shores nel 1900,Cleveland Bluebirds nella stagione sportiva 1901-’02,Cleveland Bronchos sul finire del 1902 e Cleveland Naps fino al 1914) nella MBL ed i Cleveland Cavaliers (famosi sostanzialmente per aver ospitato tale James LeBron nei suoi primi 7 anni di carriera NBA).

NFL-Cleveland Browns

Incominciamo il nostro percorso partendo dai Cleveland Browns,squadra che milita nella più popolare lega professionistica di football americano.

Nel 1946 una nuova lega professionistica venne creata per fare concorrenza alla NFL; si trattò della All-American Football Conference (AAFC) e poté contare su otto squadre,tra cui i Cleveland Browns.

La AAFC non durò a lungo: nei suoi soli quattro anni di vita, venne stradominata dalla formazione dell’Ohio, che vinse tutte e quattro le finalissime.

Alla guida della squadra vi era il leggendario coach Paul Brown, dal quale la squadra prese il nome. In cabina di regia, il mitico Otto Graham, che divenne successivamente il miglior passatore nel football professionistico, mentre sul terreno la squadra si affidava a Marion Motley in difesa,ed in posizione di kicker,a Lou “The Toe” Groza.

Al termine della stagione 1949, la AAFC chiuse i battenti, e tre delle squadre superstiti (tra cui i Browns) si unirono alla NFL.

L’esordio in NFL chiarì subito che,quei Browns, erano stati costruiti per vincere in ogni lega, contro ogni avversario. Benché il livello della NFL fosse superiore a quello della lega precedente, Otto Graham e compagni raggiunsero subito la finale NFL e il fato li pose di fronte ai Los Angeles Rams, franchigia nata proprio a Cleveland e che in Ohio aveva giocato dal 1937 al 1945. Il Championship fu vinto dai Browns 30-28, per Cleveland fu il primo successo NFL ma anche il quinto in cinque anni di football professionistico.

Negli anni successivi la squadra riuscì a riconfermarsi nell’élite della NFL vincendo altri tre titoli,di cui due consecutivi,nel 1954 e 1955,e l’ultimo invece nel 1964. Sostanzialmente,dopo questa vittoria,il nulla,salvo altre due finali perse nel 1968 e 1969. Circa 27 anni dopo,accade l’irreparabile,tra il 1996 ed il 1998,semplicemente, la squadra smette di esistere. Il popolo di Cleveland diede battaglia a Modell (allora proprietario dei Browns) e alla NFL per far sì che la squadra ritornasse e restasse in città,ma l’owner voleva muoversi verso Baltimora. La NFL,disse che era disposta a spingere per mantenere i Browns a Cleveland a patto di una condizione,vedere costruito uno stadio nuovo. Modell andò a Baltimora e divenne owner dei Ravens, Cleveland trovò i soldi per lo stadio con la promessa NFL di riavere la squadra nel 1999, anno in cui erano previste espansioni per la Lega,con Randy Lerner che sarebbe stato il nuovo proprietario.

Il ritorno avvenne in diretta nazionale,da un Cleveland Browns Stadium stracolmo di 73198 spettatori. La nuova squadra era pronta a ripartire con Chris Lalmer come allenatore,ma l’esordio fu una doccia fredda: 43-0 per gli Steelers e un 2-14 in stagione,e nelle rimanenti stagioni (con la 2012 ancora da disputare),la squadra non è mai riuscita a qualificarsi ai Playoff,dando praticamente nessuna gioia ai propri tifosi.

MLB-Cleveland Indians

Per proseguire il nostro percorso nella storia sportiva di Cleveland,dobbiamo fare un ulteriore flashback per capire la fondazione della squadra appartenente all’MLB.

La storia degli Indians iniziò sotto il falso nome di Spiders a fine ‘800,dove la squadra,trascinata da Denton True Young,soprannominato Cy (abbreviazione di “cyclone”) e considerato uno dei migliori giocatori di tutti i tempi,ottenne risultati alterni. Nel 1899 Young lasciò Cleveland nel baratro trasferendosi ai St. Louis Cardinals,facendo diventare gli Indians a detta di tutti la peggior squadra di tutti i tempi (conclusero con un recordo di 20-134,fate voi…).

Tutto sembrò migliorare nel 1901,quando la squadra venne inserita nella Major League,infatti,dopo alcuni anni passati nella mediocrità,Cleveland risalì la classifica grazie alle prestazioni del lanciatore Addie Joss,ma proprio quando si pensava che gli Indians fossero finalmente una squadra da titolo,Joss morì di meningite a soli 31 anni,fu il primo di una lunga serie di sfortune,errori,valutazioni sbagliate che perseguiteranno Cleveland nel corso del tempo. La sfortuna durò fino al 1920,quando la squadra grazie al battitore Tris Speaker e al lanciatore Stan Coveleski,riuscì a vincere le World Series contro i Brooklyn Robins,per 5 partite a 2. La stagione fu rovinata da un evento tragico, quando in agosto morì l’interbase Ray Chapman, colpito alla testa da una palla scagliata dal lanciatore dei Yankees Carl Mays, in quello che è l’ultimo incidente fatale della storia della MLB. Gli anni successivi non portano soddisfazioni agli Indians,che vennero relegati sempre più spesso nella “cantina”,come viene chiamato l’ultimo posto.

Nel 1946 il vulcanico Bill Veeck diventa il proprietario della squadra,proponendo diverse idee per il rafforzamento. Innanzitutto, trasferisce la squadra dal piccolo stadio League Park al monumentale Municipal Stadium,campo che incuteva timore agli avversari,con il pubblico che spesso superava le 80.000 unità. Questo, insieme ai nuovi acquisti di Veeck spinse gli Indians verso le stagioni più vincenti della loro storia. Nelle World Series del 1948, Cleveland supera i Boston Braves per 4 a 2, riportando in città un titolo assoluto 28 anni dopo il primo. Negli anni seguenti, la squadra rimane sempre al top, ma trova un ostacolo nei New York Yankees, finendo ben 5 volte seconda.

Nella pre-stagione del 1993,i lanciatori Steve Olin e Tim Crews morirono a causa di un incidente su un motoscafo, e procurò gravi lesioni all’asso del monte di lancio Bob Ojeda. Un altro lanciatore, Kevin Wickander rimase così scioccato dall’incidente che a metà stagione decise di ritirarsi.

Nel 1994, il nuovo proprietario Dick Jacobs portò la squadra al nuovo, bellissimo stadio, il Jacobs Field, e cominciò la costruzione di una squadra che negli anni seguenti avrebbe ricoperto un ruolo da protagonista nel campionato. Gli Indians andarono maledettamente vicini a rivincere le World Series nel 1997,quando in finale,vennero battuti dai Miami Marlins,al termine di 7 entusiasmanti partite,clamoroso come avvenne la sconfitta decisiva: in vantaggio all’inizio dell’ultimo inning di gara 7, gli Indians vengono raggiunti e sconfitti all’undicesimo inning.

Nonostante negli anni successivi Cleveland provò a ritornare sul tetto del mondo,ma non ottenne i risultati sperati e lasciò partire i suoi migliori giocatori. All’inizio del nuovo millennio partì una profonda rifondazione con la squadra che logicamente non riuscì a riconfermarsi tra le migliori squadre della lega e con i tifosi che ancora oggi chiedono con insistenza qualche rinforzo per migliorare i record negativi delle ultime annate.

NBA-Cleveland Cavaliers

Concludiamo il nostro appuntamento con i famosissimi Cleveland Cavaliers,vediamo come si è comportata la squadra nel corso degli anni,a partire dal 1970,ovvero quando fu fondata.

Cavaliers,in onore dei cavalieri settecenteschi,fu il nome scelto dai tifosi per la squadra. Pronti via l’inizio non fu dei più incoraggianti,infatti accumularono il peggior record della lega con 15-67.

Passarono diversi anni a migliorare gradualmente e grazie agli innesti di giocatori come Austin Carr (prima scelta assoluta al Draft 1971), Bingo Smith, Jim Chones, Jim Cleamons e Dick Snyder,sfiorarono i Playoff con un record 40-42.

Nel 1975-’76 la squadra,grazie anche al nuovo acquisto Nate Thurmond,vinse il primo titolo di Division e si qualificò ai PO,dove vennero eliminati per mano dei Boston Celtics 4-2.

La fine degli anni ’80 e gli anni ’90 [modifica]

Nel corso degli anni ’80 la squadra non ottenne risultati eccellenti e vennero messi in discussione pure i colori sociali: dal bordeaux e oro prima passarono all’arancione e blu e successivamente al nero, blu e ancora  arancione,ritornando ai colori originali soltanto nel 2003.

Verso la fine degli anni ’80 Cleveland tornò ad essere una squadra competitiva grazie a giocatori come Mark Price, Larry Nance e Brad Daugherty (prima scelta assoluta al Draft 1986) che portano la squadra al record di 57-25 e a giocarsi le Finals di Conference,dove però i Cavaliers verranno eliminati per l’ennesima volta dai Chicago Bulls di Michael Jordan,memorabile il tiro che proprio MJ eseguì sulla testa della guardia Craig Ehlo,a detta di tutti il più bel buzzer beater di tutti i tempi.

Cleveland nel 1996 scelse il centro lituano Zydrunas Ilgauskas,che  però insieme ad altri interessanti giocatori come Andre Miller,Brevin Knight,Chris Mihm e Carlos Boozer,non riuscì a tenere i Cavs competitivi.

Tutto cambiò la sera del 26 giugno 2003.

Al Madison Square Garden di New York si svolse il Draft NBA e Cleveland riuscì ad avere la prima scelta assoluta,precedendo alla lotteria i Detroit Pistons.

Tutto il mondo sapeva chi sarebbe stato chiamato alla numero 1 e,senza pensarci troppo,i Cavaliers scelsero LeBron James,proveniente dalla St. Vincent-St. Mary High School di Akron (Ohio),che vinse senza troppi problemi il premio di Rookie dell’anno.

Cleveland mostrò un netto miglioramento sotto la guida del n°23 e di coach Brown e,nel 2006,riuscì a raggiungere i Playoff NBA,ma vennero eliminati dai Detroit Pistons dopo aver lottato per 7 intensissime gare.

La stagione successiva fu quella della consacrazione per i Cavaliers,che,quasi miracolosamente,riuscirono a raggiungere la Finale NBA dopo aver eliminato Washington,New Jersey e Detroit. Tuttavia,l’esperienza nel palcoscenico più importante dell’NBA durò appena 4 gare,dato che vennero sweppati dai San Antonio Spurs.

La stagione 2007-’08 vede i Cavs rinforzarsi grazie agli innesti di Ben Wallace e Delonte West. L’annata si concluse alle Finali della Eastern Conference solamente a gara 7,con Cleveland che uscì sconfitta dal Garden di Boston dopo aver affidato il proprio destino a LeBron James,che quella notte chiuse con 45 punti.

Il 2008-’09 si aprì con l’acquisto del playmaker Mo Williams dai Bucks,che in seguito diventerà il playmaker titolare. Per la prima volta Mike Brown venne eletto Coach dell’anno e LeBron James MVP della Regular Season,forte anche del record di 65-17 che valse ai Cavs il fattore campo nei PO. Tuttavia il cammino della squadra dell’Ohio si concluse prima del previsto,alle Finali di Conference per mano degli Orlando Magic di Dwight Howard.

La dirigenza,per ordine del Prescelto,decise di prendere il centro Shaquille O’Neal dai Phoenix Suns in cambio di Ben Wallace,Aleksandar Pavlovic e 500.000 dollari. Il centro di Newark diede una buon contributo alla squadra,nonostante l’eta non certo giovanissima ed insieme a LeBron James,trascinò per la seconda volta consecutiva Cleveland al miglior record della lega,61-21. La spedizione nei PO però,si rivelò ancora una volta fallimentare,infatti,i Cavs vennero eliminati nuovamente dai Boston Celtics alle Semifinali di Conference per 4-2.

Al termine della stagione,il grande dilemma che accerchiò i Cavs fu il futuro di LeBron James,che diventò Free Agent. Molte furono le squadre disposte a prenderlo,dai New York Knicks ai New Jersey Nets,passando per gli stessi Cavaliers fino ad arrivare ai Miami Heat.

L’8 luglio 2010,viene considerata la giornata più triste della storia sportiva di Cleveland,infatti,LeBron James,dopo 7 anni,abbandonò i suoi Cavaliers per passare ai Miami Heat. Molte furono le critiche riservate all’ex Chosen One,in primis la scelta di annunciare il proprio futuro con un teatrino organizzato dalla ESPN che risponde al nome di “The Decision”.

La squadra,sprofondò negli abissi ed i tifosi iniziarono a bruciare le maglie del nativo di Akron,ormai considerato un traditore.

La stagione successiva fu un disastro per i Cavs,che senza LeBron James conclusero con un record tutt’altro che invidiabile,19-63. Tuttavia,ottennero la prima scelta assoluta al Draft NBA del 2011 e scelsero un playmaker pieno di talento per ripartire da zero,Kyrie Irving,oltre a chiamare con la numero 4 l’ala Tristan Thompson.

Il record della stagione 2011-’12 non è certo invidiabile,21-45 (per via del lockout),ma non mancano le note positive,come il premio di Rookie dell’anno assegnato a Irving. Al Draft del 2012,Cleveland soprende tutti prendendo alla numero 4 Dion Waiters (sesto uomo di Syracuse),lasciando liberi giocatori ben più quotati come Thomas Robinson o Harrison Barnes.

La storia dei Cavaliers,come quella di Cleveland,è piena di errori,episodi sfortunati e di vere e proprie maledizioni,dato che la città non accoglie un titolo iridato dal lontano ’64,anno in cui i Browns vinsero l’ultimo campionato.

La fortune di Cleveland sono riposte nelle mani di Irving,che si spera continui a rendere come nella passata stagione,altrimenti,la città continuerà a rimanere nei bassifondi dei campionati professionistici americani,facendo soffrire per ancora diversi anni i propri tifosi.

 

 

 

 

Redazione BasketUniverso

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