Nella sua edizione odierna, La Prealpina ha fatto luce sul caso Tomas Woldetensae. L’ala di Varese, nata e cresciuta a Bologna da una famiglia di origine eritrea, è considerata di fatto azzurra da tutti: la FIP e la legge italiana in primis. Non però secondo la FIBA, per la quale Woldetensae non sarebbe ancora considerabile italiano al 100%. Proprio per questo motivo il giocatore, che ha esordito in Nazionale in amichevole contro la Slovenia, non è al momento tra i convocati di Pozzecco per le prossime gare di qualificazioni ai Mondiali, bensì tra le riserve. Essendo permesso solo un giocatore naturalizzato, il CT ha preferito John Petrucelli.
Il regolamento FIBA impone che venga scelto il passaporto “cestistico” entro i 17 anni, ora Woldentensae ne ha 24 e avrà bisogno di una deroga speciale per essere considerato ciò che è a tutti gli effetti: italiano al 100%. Un caso del genere era capitato anche con Awudu Abass e Paul Biligha, altri due atleti nati e cresciuti in Italia. I tempi della burocrazia, scrive sempre La Prealpina, “non sembrano imminenti”.
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