Top&Flop del mese NBA: Durant corre verso l’MVP, i Warriors verso la testa della Western Conference. Dei Bucks non c’è nulla da salvare, cala a picco Kanter

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Iniziamo il nuovo anno analizzando l’ultimo mese del 2013. Un dicembre che ha visto la risalita dei Warriors e la crescita di un Durant più che mai da MVP. Chi andava male continua a farlo ma, mentre Jazz e 76ers hanno qualcosa in cui sperare, non si può dire altrettanto dei Bucks che litigano anche tra di loro. Anche chi ha sorpreso ad inizio stagione torna sulla terra, è il caso di Enes Kanter che, dopo un grandioso avvio, ha perso il posto da titolare e continua a scendere.

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TOP PLAYER – Kevin Durant

Il primo, secondo, terzo e quarto motivo per cui OKC si trova al primo posto della Western Conference è un ex Texas Longhorn e porta il numero 35 sulle spalle in onore del suo primo allenatore Charles Craig, morto appunto all’età di 35 anni in una sparatoria. Il nome del giocatore in questione è Kevin Durant e questa stagione, soprattutto in questo periodo, sta semplicemente dominando: nelle ultime 5 gare viaggia a 32.6 punti di media, 9 rimbalzi, 5.4 assists, 1.4 palle rubate e 0.8 stoppate, il tutto con il 52.5 dal campo, illegale. In settimana è arrivata anche la super prestazione da 48+7+7 contro Minnesota, oltre ai 38 (nella sconfitta) contro Portland; l’assenza di Westbrook almeno fino a dopo la pausa per l’All Star Game vuol dire ancor più responsabilità per KD, ma le sue spalle paiono abbastanza larghe per sopportare questo peso.

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FLOP PLAYER – Enes Kanter

Se la stagione NBA durasse solo 20 giorni, il MIP lo avrebbe vinto Enes Kanter. Il suo avvio è stato di altissimo livello e dopo 10 partite giocate le sue cifre parlavano da sole: oltre 50% al campo per un totale di 17 punti e quasi 8 rimbalzi. Kanter è stato un titolare a tutti gli effetti nel mese di Novembre durante il quale la coppia formata insieme a Favors ha fatto ben sperare i tifosi in ottica futura. Col passare del tempo le prestazioni del turco hanno iniziato una fase discendente che ha portato il suo coach ad optare per un quintetto più piccolo con Marvin Williams da 4 e Kanter in panchina. Tutto ciò ha portato ad un ridimensionamento statistico, ma non solo. Nel mese di dicembre Kanter ha giocato solo 20 minuti a partita, soprattutto a causa della sua incostanza, totalizzando 8.6 punti di media e 5.4 rimbalzi tirando con un pessimo 41%, troppo poco in confronti alle cifre di gran lunga migliori messe su a Novembre. Questa diminuzione del minutaggio di Kanter può essere vista in modo molto negativo, infatti, in estate i Jazz hanno deciso di puntare su lui e Favors non provando a trattenere Al Jefferson e Paul Millsap, autori di una stagione brillante fino ad ora. I due giovani sono stati caricati dunque di un gran peso, tutto sommato sopportabile visto che sono stati scelti entrambi con la chiamata #3, uno nel 2011, l’altro nel 2010. Di tempo è passato e, per ora, Favors sta rispondendo positivamente, Kanter di meno. La tecnica e la testa non mancano al turco e magari i Jazz vinceranno la loro scommessa alla fine, purtroppo per loro però il mese di Dicembre non lascia pensare a nulla di buono.

*K.Irving, J.Wall, D.Wade, Jo.Crawford, Markieff Morris, D.Lee e T.Young ad un punto.

Nome Punteggio settimana Totale
K.Durant +4 +10
C.Paul +6
K.Love +5
L.Aldridge +5
L.James +4
P.George +4
M.C.Williams +3
S.Curry +2
B.Griffin +2
G.Vasquez -2
JR Smith -2
A.Bynum -2
R.Rubio -2
OJ Mayo -2
E.Kanter -4 -4
A.Bennett -6

 

 

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TOP TEAM – Golden State Warriors

Partiamo da un presupposto, non vogliamo parlarvi dell’attacco dei Golden State Warriors, della loro pericolosità, del loro tiro da fuori, degli “Splash Brothers” e neanche della striscia di 10 vittorie consecutive che cavalcano. I Golden State Warriors, oggi più che mai, sono un pericolo per tutti, e non necessariamente grazie alle loro disponibilità offensive. Nella prima parte di stagione ci hanno dimostrato che sanno difendere tanto che, per alcune settimane, sono stati la miglior difesa al pari dei Pacers. L’infortunio di Iguodala ha stravolto gli equilibri e per i Warriors si è aperto un brutto periodo, terminato col rientro di Iggy e la crescita di Stephen Curry. Oggi sono una squadra in striscia aperta super competitiva e temuta da tutti per la sua versatilità. In grado di segnare in tutti i modi, ma perfettamente in grado di difendere, sia sulle superstar ( da notare che in un ipotetica finale contro James e i Miami Heat, “The King” potrebbe essere marcato sufficientemente da Barnes, Iguodala e Green, unica squadra ad avere una possibilità cosi vasta oltre i San Antonio Spurs), sia contro grandi attacchi grazie ad un Bogut continuo e affidabile in fase difensiva e ad un sistema ben giocato dai suoi interpreti. Presi singolarmente, infatti, esclusi Iguodala, Barnes e il pre-detto Bogut, nessuno tra i Warriors ha grandi (ma neanche medie) capacità difensive, nel complesso però sono la quarta miglior difesa NBA. Altro discorso è l’efficienza in area ossia ciò che rende straordinaria una squadra molto forte sul perimetro. In questa “categoria” rientra sia il lavoro di taglio di Bogut, sia il gioco offensivo in post di David Lee, ma anche le loro grandi abilità a rimbalzo.  Da non dimenticare, infatti, che i Warriors sono la seconda migliore squadra a rimbalzo, secondi solo ai Thunder che ne prendono solo mezzo in più ad ogni partita, statistica confermata dal primo posto per quanto riguarda i rimbalzi offensivi concessi, solo il 23%. I talentuosi Warriors dello scorso anno potrebbero essere sostituiti da metà aprile con una squadra nuova, non solo talentuosa e pericolosa offensivamente, ma una squadra vera con una forte identità su entrambe le metà campo e sotto i tabelloni.

mrsandersFLOP TEAM – Milwaukee Bucks

Una squadra allo sbando, il peggio del peggio. Se New York e Brooklyn si sono in minima parte risollevate, per i Bucks la luce in fondo al tunnel sembra essere lontanissima, anzi, sembra proprio non esserci. Puntare su OJ Mayo è stato un notevole fallimento, Brandon Knight è un oggetto misterioso, Caron Butler è sempre più in declino ed il reparto lunghi è un rebus al quale non c’è soluzione: colui che potrebbe fare la differenza sotto (Sanders) litiga coi compagni, Henson ha spesso problemi di falli (ma è l’unico che sta dimostrando una qualche voglia di giocare), mentre Pachulia ed Udoh sono incommentabili. La speranza per il futuro si chiama Antetokounmpo. Oltre al draft, ovviamente.

*Clippers, Thunder, Suns, Spurs, Wizards e Pacers a +2 punti. Kings, Nuggets, Lakers, Bulls e Knicks a -2.

Squadra Punteggio settimana Totale
Portland Trail Blazers +6
Golden State Warriors +4 +4
Milwaukee Bucks -4 -4
Brooklyn Nets -8
Luca Diamante

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