La crisi di Torino non è solo in campo. Caos nel post partita con Varese

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La Manital Auxilium Torino è in crisi. Lo testimoniano l’ultimo posto in classifica, in solitaria, e i soli due punti raccolti nelle ultime 6 partite. La situazione critica però non riguarda solo la squadra di Vitucci e il campo, ma anche tutto l’ambiente che la circonda.

Per fare chiarezza è necessario riepilogare quanto avvenuto ieri in occasione della partita tra l’Auxilium e l’Openjobmetis Varese, dove si è raggiunto l’apice della follia. Il match è fondamentale per entrambe le squadre: Torino ha disperatamente bisogno di una vittoria per rimanere agganciata al treno della salvezza, mentre gli ospiti cercano 2 punti per provare a togliersi dalla lotta per la retrocessione. La partita fa il suo corso, con Varese che si porta subito avanti e poi viene ripresa dai padroni di casa. Nell’ultimo quarto però, Torino si distrae e permette ai biancorossi di siglare il parziale e volare a +15 grazie alle triple di Kuksiks, chiudendo la partita. L’atteggiamento “soft” dell’Auxilium fa infuriare la tifoseria che decide di farsi sentire ed inizia ad intonare cori poco gentili, ma pur sempre accettabili all’interno di una contestazione, all’indirizzo della squadra.

dyson torino

La collera dei “Rude boys” diventa però ingiustificabile quando, a pochi minuti dalla fine, qualcuno lancia dalla curva un chewing gum all’indirizzo di DJ White, reo di essere stato l’unico, insieme ad Ebi e Rosselli, a mettere il cuore per provare a recuperare la partita ed a sfoderare una prestazione da 21 punti, 9 rimbalzi e 29 di valutazione. La situazione però degenera ancor di più nel post partita, durante il solito passaggio della squadra sotto la curva per salutare i tifosi. Presumibilmente lo stesso individuo protagonista del fatto precedente, tenta di sputare a Kloof e Dyson ma colpisce inavvertitamente White, il quale, comprensibilmente, perde la testa e viene alle mani con l’individuo sopracitato e altre persone accorse a difenderlo. Mancinelli si accorge di cosa sta succedendo e allontana White portandolo negli spogliatoi insieme agli altri compagni, in modo che le forze dell’ordine si possano occupare dei tifosi.

Ora, ai già abbastanza complicati problemi in campo, si aggiungono quelli extra, che innervosiscono l’ambiente e rischiano di compromettere ancor di più la permanenza nella massima serie. Per correttezza però, è necessario distinguere tra quelle 5000 persone che ieri erano al PalaRuffini per supportare la squadra e quel gruppetto di “pseudo-tifosi” che si è reso protagonista dei fatti. Non è la prima volta che si assiste a scene del genere: in occasione della partita con Caserta infatti, un membro della tifoseria, vistosamente ubriaco, aveva staccato un seggiolino del Ruffini e lo aveva gettato verso il campo rischiando di colpire alcuni giornalisti in tribuna stampa, ricevendo poi il DASPO in seguito al riconoscimento.
Non è intenzione di chi scrive identificare l’intero gruppo dei “Rude Boys” con alcuni individui che con lo sport hanno poco a che fare, ma ciò che la squadra percepisce è questo, e allora poi nessuno potrà lamentarsi se alle prime voci di interessamento di altre squadre i giocatori saranno pronti a fare le valigie.

Per quanto espresso finora in campo Torino non varese 3merita la Serie A, e finché sugli spalti ci saranno elementi come quelli descritti sopra, non la meriterà nemmeno come pubblico, perché non si può chiedere ad un giocatore di lottare per qualcuno che da ubriaco gli sputa e cerca di mettergli le mani addosso. Ora, la responsabilità di far capire alla squadra che Torino non è quella di sputi e pugni ma quella vista qualche mese fa, in occasione di Gara-5 di finale promozione contro Agrigento, è nelle mani delle altre 5000 persone presenti al Ruffini, a partire dai Rude Boys “per bene”, perché la contestazione è legittima, la violenza no.

Simone Soranzo
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