La Reyer Venezia sta vivendo una stagione sicuramente positiva, capolista in campionato e in lotta per gli ottavi di finale in EuroCup, ma in estate non era andato tutto così bene. Bruno Caboclo, il principale acquisto veneziano dell’estate, non era infatti mai arrivato alla Reyer. Il brasiliano, firmato prima del Mondiale e poi tra i protagonisti della manifestazione, non si era presentato al raduno, dichiarando pochi giorni dopo di “poter ambire a qualcosa di meglio” di Venezia.
Caboclo aveva poi giocato con una squadra israeliana 3 partite di preseason contro squadre NBA, con l’obiettivo di mettersi in mostra e tornare nella Lega. Senza successo, perché poi Caboclo è rimasto in Europa, pur firmando in EuroLega con il Partizan Belgrado. Finora il brasiliano ha segnato 11.4 punti di media nella massima competizione europea agli ordini di Zeljko Obradovic. Una rivincita però Venezia se l’è presa: nelle scorse ore ha vinto l’appello contro Caboclo nei tribunali italiani. Il giocatore dovrà quindi pagare i costi dell’arbitrato e risarcire Venezia delle spese legali. Ora toccherà all’ambito internazionale, in particolare al Collegio d’Appello della FIBA: l’obiettivo è l’annullamento dell’autorizzazione al trasferimento e al tesseramento col Partizan.
Come si legge dal comunicato della Reyer:
L’Umana Reyer Venezia prende atto con soddisfazione dell’integrale accoglimento, da parte del Collegio Permanente di Conciliazione e Arbitrato di Lega Pallacanestro Serie A, del ricorso promosso contro Bruno Caboclo a seguito del rifiuto del giocatore di rispettare i propri impegni contrattuali con la Reyer.
Il Collegio, nel proprio lodo definitivo, ha confermato alcuni principi importantissimi, tra i quali vi è la piena validità ed efficacia del contratto, che era stato sottoscritto dalle parti prima che fosse disponibile il modulo federale, con l’impegno reciproco di riprodurre l’accordo nelle forme prescritte dalla Lega procedendo al conseguente tesseramento.
A ulteriore conferma del pieno accoglimento delle domande proposte dalla Reyer, il Giocatore è stato condannato al pagamento integrale dei costi dell’arbitrato e delle spese legali del Club.
È stata quindi riconosciuta la piena correttezza dell’operato di Reyer e soprattutto il perdurare del vincolo contrattuale che obbliga tuttora il giocatore a formalizzare gli impegni presi e costituire il rapporto di lavoro sportivo secondo quanto prevedono le norme di legge e l’accordo collettivo.
La partita prosegue ora avanti al Collegio d’Appello della FIBA, adito dal Club per ottenere l’annullamento della decisione FIBA di concedere l’autorizzazione al trasferimento e tesseramento per il Partizan Belgrado sull’errato presupposto che non sussistesse un valido contratto tra Caboclo e la Reyer.
L’Umana Reyer continua quindi la propria azione nella consapevolezza di aver agito con la massima correttezza e mantiene la determinazione a far valere anche in ambito internazionale il principio per cui gli impegni contrattuali vanno rispettati e non si possono impunemente voltare le spalle a club che hanno costruito la squadra e programmato la stagione contando sugli accordi presi.
Il Club coglie sin d’ora l’occasione per ringraziare ufficialmente la Federazione Italiana Pallacanestro e la Lega Pallacanestro Serie A, nelle persone dei rispettivi Presidenti Gianni Petrucci e Umberto Gandini, per il prezioso sostegno dichiarato pubblicamente anche in relazione al contenzioso in corso avanti alla FIBA.
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