Virtus Bologna-Sassari, le pagelle: Bendzius, Bilan e Spissu dominano la scena, Vunere rimandate sotto lo sguardo di Belinelli

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SEGAFREDO VIRTUS BOLOGNA

A. Tessitori 4.5: fatica già nelle prime battute sulla marcatura da tenere su Bilan, tanto che i due falli nei primi minuti lo condannano a stare lontano dal parquet per parecchio tempo. Rientra in campo nel momento migliore dei suoi, ma nonostante tutto non riesce ad aiutare la squadra nel fare il passo in più decisivo alla vittoria né offensivamente né tantomeno difensivamente. 5 punti, un rimbalzo e 2 palle perse nel totale: se Gamble non ha brillato, lui non ha sicuramente fatto meglio.

A. Pajola 6: entra quando la Virtus è sotto di 14 punti e cerca di scuotere la squadra già palesemente in difficoltà. Il suo lavoro è il solito ed è quasi sempre impeccabile, anche se talvolta non necessariamente sotto i riflettori. Nonostante il plusminus negativo, la gara conta un 16 di valutazione somma di 8 punti, 6 assist e 3 rimbalzi. Una buona prestazione, che però non lo soddisferà a pieno data la sconfitta alla sirena.

S. Markovic 6: se la partita si dividesse in due parti potremmo vedere due versioni di questo incredibile giocatore. La prima versione è quella inconsistente e spesso deleteria all’interno del sistema di gioco virtussino, nel momento di un pressing asfissiante e senza un vero e proprio punto di riferimento tra gli esterni (discorso simile per Adams). La seconda è quella coriacea e implacabile, che impone i ritmi di una rimonta sperata nel 3Q e che non da mai segni di cedimento. Quella dei 12 punti su 15. Un tempo da 4 e uno da 8. Media aritmetica perfetta.

G. Ricci 5.5: la sua più grande sfortuna, che si parli di rotazione nella zona o marcatura a uomo, è ritrovarsi quasi sempre in marcatura contro uno spiritato Bendzius. Ovviamente tutto questo incide non solo sul voto finale (che comunque vale quel che vale) ma anche sulla prestazione in campo. Pippo fa di tutto per interrompere il ritmo dell’avversario, ma il lavoro non basta, soprattutto nei primi due quarti. La situazione migliora contro Tillman e Burnell, ma in ogni caso l’apporto offensivo non basta, con qualche errore e in generale tanto timore. Ottimo bottino sono i 7 rimbalzi e le 3 palle recuperate, insieme ovviamente ai 5 punti.

J. Adams 5: voto particolare. Se la Virtus avesse vinto probabilmente la sua sarebbe stata una sufficienza più che piena. La sconfitta ha però ribaltato tutto. L’esterno ha iniziato male, in maniera opaca e inconsistente, e nonostante tutto stava trovando zampate importanti nei momenti migliori della squadra. Suoi i punti e l’assist che sono valsi il definitivo recupero di inizio quarto periodo. Tolto questo, come se non ci fosse stato. 6 punti i suoi alla sirena finale.

V. Hunter 6: rinsavisce dopo parecchi minuti in ombra e diventa l’uomo degli innumerevoli controbreak insieme a Weems. Il suo apporto è importante come numeri (11 punti e 8 rimbalzi, di cui ben 6 offensivi), ma nonostante questo fa molta fatica sia in difesa su Bilan che in attacco sui raddoppi. Senza contare le varie palle perse, tutti palloni intercettati prima che egli ne avesse possesso pieno. Ciò detto, prestazione che certamente non merita l’insufficienza.

K. Weems 6.5: l’uomo che più volte ha messo in pericolo le sicurezze della Dinamo in tutta la gara. L’ala prova a dare pan per focaccia agli uomini di Pozzecco più volte nel primo e nel secondo tempo. Quando il ritmo si alza, anche la sua presenza diventa più fastidiosa sui due lati, e Burnell lo sa bene, visto che si è ritrovato più volte a saggiarne la bravura. Chiude la gara con 14 punti, 5 rimbalzi e 3 assist per una valutazione di 12.

M. Teodosic 5: il suo ingresso sembrava essere quello dello scorso anno a Sassari, con i biancoblu di parecchio avanti nel primo quarto. Al contrario però del dicembre 2019, il serbo ha iniziato con due palle perse e ha proseguito con gioia e dolori in ogni possesso. Qualche minuto di ripresa e poi tanta esitazione contro la difesa di Kruslin; qualche assist da manuale e poi tanti, troppi errori al tiro (3/13 con 10 triple tentate). Una gara assolutamente opaca, specie per lui, il leader. E Belinelli dalla panchina guarda.

J. Gamble 4.5: entra dalla panca ed è tra i cinque che subiscono il clamoroso parziale dei sardi. Si perde spesso Bilan e non fa altro che cercare di anticiparlo, trovandosi molto spesso in una situazione di disparità, non solo per centimetri ma soprattutto arguzia. Nel complesso poi la sua prestazione è anche nulla a canestro, nonostante i pochi tentativi sul campo. Brutta gara.

A. Abass 5.5: gioca parecchio ma non lo da a vedere. Tralasciando il tabellino (3 punti), fa tante cose importanti senza palla in mano ma anche qualche disattenzione, che in partite come questa valgono tanto. Il cambio di numero mi ha ispirato. Sarà per un’altra volta Awudu.

All. Djordjevic s.v.: la sua gara finisce presto per due tecnici fulminei. Ma dalla sua espulsione parte una mini rimonta importante per il morale. Il vice Bjedov riesce a scuotere i suoi, ma l’apporto non basta.

BANCO DI SARDEGNA SASSARI

M. Spissu 7: altra prestazione di personalità per l’ormai uomo simbolo di questa squadra. In ogni possesso vincente della squadra c’è il suo contributo o la sua intuizione. Ed è ancora più incredibile come la sua mano non tremi mai quando ci sono tiri importanti da mettere. 19 punti, 6 rimbalzi ma anche qualche palla persa, sintomo che nessuno è infallibile. Certo è che Sassari gioca diversamente senza di lui nel parquet.

M. Bilan 7.5: non è una novità sottolineare una sua ottima prestazione in partite difficili come queste. Lo era già stato in Supercoppa a settembre e lo è stato ancora una volta nella Città delle Due Torri. Oggi tre, perché il centrone croato è stato un totem al centro del gioco della Dinamo. Pesa tanto offensivamente ed anche psicologicamente, e come Spissu la sua assenza si sente parecchio, seppur ogni ripiego provi in ogni modo ad emularlo. Oggi la doppia doppia è l’ennesima (13 punti e 10 rimbalzi) ma il sapore è assolutamente diverso se associato a una vittoria così.

F. Kruslin 6: prestazione silenziosamente efficace per il 31enne croato, che molto spesso vale poco numericamente (8 punti con 2/8 al tiro) ma che mette tanta garra su ogni difesa. Lo sanno bene i bianconeri, che inizialmente lo hanno visto fluttuare da un lato all’altro del campo alla ricerca dell’ostruzione perfetta o del raddoppio puntuale. Provoca tanti possessi persi avversari e qualche difficoltà palla in mano. Un giocatore che ha la fiducia nel coach, ma che ancora deve fare il passo in più. Non sarà forse arrivata l’ora?

T. Katic 7: prima gara importante per l’esterno arrivato in sostituzione a Pusica e prime difficoltà? Sì. Ma solo nella prima parte di gara. Gli 8 punti arrivano tutti dopo l’ingresso di Spissu al posto di Gentile, che lo esonerano dalla regia e gli consentono più spazio offensivamente. In quel momento la sua gara cambia e il suo apporto diventa fondamentale nell’allungo decisivo dei sardi. Tutto totalmente inaspettato.

J. Burnell 6: tra i giocatori in quintetto è il meno performante nei momenti top del primo e del secondo quarto. Fa tanta fatica contro Weems e i suoi tentativi a canestro non sono efficaci quanto quelle dei compagni di squadra Bendzius e Bilan. La differenza sta proprio nel momento in cui si fa da parte e da tutto lontano dalla palla, con rimbalzi (7), palle recuperate (2) e assist (3), senza contare l’ultima tripla, quella che sancisce virtualmente la vittoria.

E. Bendzius 7.5: Implacabile nel primo tempo con 5 triple consecutive, sembra essere quello visto al Geovillage ad agosto contro un’altra Virtus, quella romana. Gioca benissimo, mette la mano dappertutto e diventa il peggior incubo degli emiliani nei primi due quarti di gara. Con il passare dei minuti diventa meno godibile e qualche guaio palla in mano costa caro nel momento migliore degli avversari. Ciò non toglie una prestazione egregia da 22 punti e 6 rimbalzi.

S. Gentile 5.5: partite a due facce la sua. Nel primo ingresso la sua presenza scuote la squadra ed è fondamentale nella cavalcata verso il +21 con tante giocate soprattutto difensive. Dall’altra è quasi deleteria la sua presenza contro una macchina da guerra come Markovic, spesso non abbastanza guardata a vista né con la zona né con il passaggio a uomo. Omettendo anche una palla persa sanguinosa, che poteva costare carissima. Una non sufficienza.

J. Tillman 5.5: entra per far rifiatare Bendzius nei primi venti minuti di gara ma non lo sostituisce al meglio. Due giocatori diversi, due marcature diverse. Il giovane ci prova in tutti i modi ma Ricci e soci lo tengono a bada, mettendolo in difficoltà anche nel solo girarsi sul posto. E ripensando anche all’ultima sfida di Supercoppa possiamo tranquillamente confermarlo: Bologna non è la sua città.

All. Pozzecco 6.5: gioca con le solite rotazioni corte ma ha fiducia su tutti, specie su alcuni che faticano ad ingranare. Lasciare in campo Katic con Spissu nel finale lo premia, così come il cambi difensivi nell’apice offensivo avversario. Derby assolutamente vinto per lui.

photo: championsleague.basketball

Mario Puggioni
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