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3 giocatori dell’Angola ai quali l’Italia deve stare attenta

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Finalmente domani l’Italbasket bagnerà il proprio esordio alla FIBA World Cup 2023, tra l’altro giocando in una delle due partite di apertura. Gli Azzurri scenderanno in campo alle ore 10 italiane a Manila, nelle Filippine, contro l’Angola. Una squadra, quella africana, già incontrata in passato: ai Mondiali del 2019 in Cina li battemmo 91-62.

L’Angola è sicuramente una delle formazioni meno competitive dell’intero torneo e negli ultimi anni sembra aver perso quel ruolo di superpotenza nel basket africano. L’ultimo AfroBasket vinto risale infatti al 2013 dopo un dominio incontrastato dal 1989 al 2009 (tutti ori fatta eccezione per un bronzo). Al Mondiale invece gli angolani non sono mai andati oltre il 10° posto ottenuto nel 2006.

Nonostante questo ci sono alcuni elementi interessanti nel roster dell’Angola ai quali l’Italbasket deve prestare attenzione. Ne abbiamo scelti 3, quelli più temibili: se verranno arginati a dovere, gli Azzurri avranno ottime possibilità di ottenere una facile vittoria e aprire il Mondiale al meglio.

Bruno Fernando

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Il primo e finora unico giocatore angolano a giocare in NBA. Fernando è stato scelto al Draft del 2019 come 34° chiamata assoluta e ha giocato tra Atlanta e Houston, tornando agli Hawks via trade proprio lo scorso febbraio. In NBA ha avuto un ruolo marginale finora, giocando meno di 10′ con 3.4 punti di media in carriera.

Con l’Angola ha giocato nel 2018, abbandonando poi la Nazionale per 4 anni, fino alla scorsa estate, quando ha contribuito alla qualificazione della sua Nazionale al Mondiale. Tre partite per 16 punti contro l’Uganda, 9 contro Capo Verde e altri 9 contro la Nigeria. Non brillantissimo ma 3 vittorie importanti per l’Angola.

Si tratta di un lungo, quindi un avversario di quelli più pericolosi per gli Azzurri. Di buono c’è che non è troppo alto, solo 208 centimetri, ma nonostante questo è un buon rimbalzista. Saranno quindi importanti i taglia-fuori di Melli e degli altri big italiani per arginarlo. A Houston giocava da centro undersized e veniva coinvolto soprattutto nei pick-and-roll, sfruttando il suo atletismo per concludere al ferro. Difendendo bene su quelle situazioni il “problema Fernando” dovrebbe essere ridimensionato.

Jilson Bango

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Uno dei pochi giocatori angolani a militare in un campionato europeo: Bango gioca in Germania, al Basketball Löwen Braunschweig, dove si è trasferito l’anno scorso. Anche lui è un centro, anche lui di 208 centimetri, e presumibilmente farà coppia con Fernando nel frontcourt della formazione africana. Ad AfroBasket 2021 sfiorò la doppia-doppia di media con 9.6 punti e 9.6 rimbalzi: non uno scorer quindi, ma un altro rimbalzista a cui stare attenti.

Classe 1999, nella sua prima stagione fuori dall’Angola Bango ha segnato 9.4 punti di media. Tecnicamente è grezzo, ma dispone di un ottimo atletismo con cui riesce a portare a casa punti da sotto. Quasi inesistente il gioco dall’esterno del pitturato, sarà quindi anche qui fondamentale fare un ottimo lavoro vicino al canestro.

Silvio De Sousa

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Ennesimo lungo del roster angolano, classe 1998, da due anni in Europa: nella scorsa stagione in Francia con Roanne, quest’estate invece la firma con l’Aris Salonicco in Grecia, dove giocherà anche l’EuroCup. È però ancora presto per pensare al debutto nelle coppe europee, De Sousa in passato ha avuto una formazione americana, in NCAA, tre anni con Kansas e l’ultimo, quello da senior, con Chattanooga, sempre in Division I.

Ai JayHawks arrivò da MVP di AfroBasket U18, raggiungendo anche alle Final Four NCAA da freshman senza però quasi mai giocare. Per sua sfortuna sono solo due le circostanze meritevoli di menzione nella sua avventura a Kansas. La prima, quando nella sua stagione da sophomore finì al centro di uno dei tanti scandali collegiali per soldi intascati contro le regole. La seconda invece l’anno dopo, quando fu protagonista di una maxi-rissa nella partita contro Kansas State e sospeso per il resto della stagione.

Nella passata stagione a Roanne, la prima da pro, è stato il centro di backup dimostrando una buona presenza sotto canestro. È un lungo più mobile dei precedenti due, ma ha anche lui un ottimo atletismo ed è presente soprattutto a rimbalzo in attacco. Discreto anche il gioco in post, quindi i nostri lunghi dovranno stare attenti anche a questa parte del suo gioco.

 

Manzione d’onore per Leonel Paulo, inserito anche da BasketNews tra le 6 “icone” presenti al Mondiale di quest’anno. Veterano di 37 anni, è uno dei leader dell’Angola. Nell’ultima stagione ha giocato in Portogallo ed è una vera e propria stella del basket angolano: MVP del campionato nel 2015, sei volte campione dell’Angola, otto volte vincitore della coppa Nazionale e sei volte della Supercoppa. Noi lo ricordiamo più che altro per la rissa che rischiò di scatenare nel 2019, quando a partita virtualmente finita se la prese con Alessandro Gentile tentando di colpirlo con una testata in faccia.

Francesco Manzi

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