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Alessandro Gentile attacca duramente Toto Bulgheroni sui social

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Già qualche mese fa, quando passò da Varese a Brindisi, Alessandro Gentile non nascose il proprio rancore nei confronti della società biancorossa. Ora la storia si è ripetuta, in seguito ad un’intervista al presidente di Varese, Toto Bulgheroni, a VareseNoi. Il patron varesino aveva definito un “peccato di presunzione” da parte della dirigenza pensare che l’ambiente biancorosso e coach Vertemati avrebbero potuto cambiare l’atteggiamento di Gentile. “Gentile la parola gruppo non sa nemmeno da dove venga, il suo ego è smisurato. Non si è mai integrato in concetti che per me sono fondamentali, nonostante sia un bravo ragazzo, per nulla cattivo” le parole di Bulgheroni.

Commenti che ovviamente non sono piaciuti al diretto interessato. AleGent, 13.2 punti e 5.2 rimbalzi di media in questa stagione di Serie A, ha attaccato Bulgheroni nelle proprie storie Instagram. “La disparità di trattamento e analisi delle situazioni è qualcosa di vomitevole. […] Il rispetto e l’educazione vanno al di là del risultato sportivo… Vincere delle partite di pallacanestro non ti dà il diritto di mancare di rispetto né di diffamare nessuno… Vergogna” ha scritto tra le altre cose l’attuale giocatore di Brindisi.

Poi l’attacco frontale: “Il signor Bulgheroni è la stessa persona che ha sempre parlato bene e con grande entusiasmo del mio ingaggio. Facendomi regali, trattandomi quasi come un nipote, parlando con grande ammirazione e vantandosi di essere riuscito a portarmi a Varese. Ora invece scopro che ho un ego smisurato e che non so cosa significa la parola gruppo. Può essere che sia vero, ma sicuramente sono una persona coerente e vado avanti a testa alta, la mia coscienza è pulita. Mi fanno schifo questa falsità e le accuse infondate nei miei confronti. Toto, queste cose potevi benissimo dirmele in faccia invece che nasconderti dietro una webcam… Da un ‘presidente’ del tuo livello era il minimo che mi sarei aspettato. Vergogna. Giocare da infortunato, malato e in tutte le condizioni di difficoltà significa avere un ego smisurato… Non leccare il c**o alla gente significa non fare gruppo. Mi chiedo cosa avrebbe detto in caso di retrocessione di Varese… Come ho detto, un risultato sportivo non ha nulla a che fare con i valori umani. Bisognerebbe chiedere alle persone dentro la società quanto sia smisurato il mio ego, anziché dare la parola a gente che non ha la minima idea di cosa succeda nello spogliatoio”.

 

Francesco Manzi

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