Alla scoperta delle Final Eight, tra obblighi e sogni: qualcuno insidierà Milano?

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Mancano ormai poco all’inizio delle Final Eight di Coppa Italia, che prenderanno ufficialmente il via alle ore 13, quando sarà alzata la palla a due nel match fra Venezia e Sassari, la partita più interessante e in equilibrio dei quarti di finale, almeno sulla carta. Le altre sfide infatti, nonostante le solite incertezze che ci può riservare l’affascinante palla a spicchi, sembrano avere un verdetto quasi già scritto. E’ veramente tutto così o anche stavolta la coppa nazionale sarà in grado di regalarci sorprese ed emozioni del tutto inaspettate? Il fascino, ma soprattutto la paura della “sfida secca” sono incombenti e, ciò che può accadere difficilmente nei playoff, può succedere in questo temibile weekend nel quale Davide ha molte più possibilità di stendere il Golia di turno. Il torneo delle incognite più assolute dove una squadra più attrezzata delle altre, ma non in forma al momento opportuno, può pagare dazio oppure trovare l’occasione per emergere definitivamente. Lo sa bene la Dinamo Sassari, vincitrice lo scorso anno del primo trofeo della propria storia: nonostante una squadra molto forte sulla carta, i sardi si erano piazzati piuttosto male, rispetto alle aspettative, nel girone di andata. La sfida contro Milano nel primo turno sembrava improponibile, ma la fantastica rimonta dei Diener permise a Sacchetti di cogliere un traguardo storico, finalizzato nell’atto conclusivo contro Siena.

Potrà essere l’occasione di un bis, oppure Milano riuscirà a far valere la propria forza così come quasi tutti si aspettano? Proviamo a capirlo insieme, analizzando la situazione dei favoriti e di tutte le loro possibili e plausibili rivali. Milano si presenta in questa competizione forte del primo posto in classifica, di un primo turno più semplice di quello dello scorso anno e di un dominio che in patria appare difficile da scalfire. La truppa di Banchi non perde da un girone intero, dalla sfida di andata a Reggio Emilia, avversario della prossima settimana. Fra i confini nazionali il dominio è molto più netto rispetto a dodici mesi fa, mentre in Eurolega le red shoes hanno già deposto ogni speranza di qualificazione con appena una vittoria nel girone di andata. Vincere questa competizione sarebbe fondamentale per i meneghini perché consentirebbe di dimenticare le brutte figure continentali e anche perché, seppure dovesse arrivare lo scudetto a fine stagione, un solo trofeo in bacheca potrebbe essere visto come deludente. I più forti devono essere abituati a portare sulle spalle il peso delle responsabilità, dell’aver tutto da perdere e nulla da guadagnare. Riusciranno a sopportarlo? Se infatti le sue avversarie hanno un vantaggio, è quello di poter giocare con la mente quasi sgombra, senza l’assillo della vittoria a tutti i costi. Milano, pressione o non, può comunque vantare un roster di assoluto livello con giocatori di qualità e di esperienza, abituati a calarsi in queste sfide. Nell’ultimo turno di campionato Hackett e compagni si sono sbarazzati proprio dell’Avellino di Vitucci, un buon preambolo in vista della sfida di stasera. Basterà? Crediamo di sì: Brooks è in un momento di forma strepitoso, la guida di Hackett è preziosa, Gentile ha recuperato dall’ultimo infortunio e giocatori come Samuels, Ragland e Kleiza, seppur senza strafare, sono in grado di fare la differenza lo stesso. Il tutto può sopperire ai problemi che questa squadra si sta portando dietro in stagione come il calo di rendimento di Moss, la poca affidabilità di James sotto canestro e lo stesso rendimento altalenante di alcuni giocatori sopracitati (Kleiza, Ragland). Giocare a Desio inoltre sarà di sicuro un vantaggio per il fattore pubblico, anche se le ultime due edizioni disputate al Forum non si sono concluse in trionfo. L’Olimpia si presenta con addosso i panni della favorita, sarà in grado di vestire quelli da campione? Se sarà in grado di avere una tenuta mentale costante e la giusta intensità nei momenti che contano potrà riportare a casa un trofeo che manca dal 1996, dal trionfo contro la Scaligera Verona con Rolando Blackman nominato Mvp.

Brooks saprà confermarsi in queste Final Eight?
Brooks saprà confermarsi in queste Final Eight?

Banchi potrebbe avere qualche problema in più in caso di accesso alle semifinali, quando dovrebbe trovare di fronte a sé una fra Brindisi e Venezia. I lagunari sono ora secondi in classifica, ma si sono qualificati a questa coppa con la testa di serie numero 4, preceduti da Sassari a Reggio. Eppure, al momento, la squadra di Recalcati appare molto più convincente dei sardi e dei romagnoli: in campionato ha avuto un cammino sempre molto regolare, lontano da clamorosi e inaspettati scivoloni. Le sconfitte sono infatti arrivate soltanto in sfide contro le altre pretendenti alle posizioni più nobili. E’ qui che sorge il problema; la Reyer finora ha avuto un ottimo rendimento, ma non ha mai piazzato un guizzo d’autore, non ha mai apposto una sua firma in un big match e in questa competizione, prima o poi, qualche big la si affronta. La stessa Brindisi è un avversario tremendamente ostico per la partita che avrà luogo oggi alle 13. Bucchi può disporre di uomini di gran talento, da Pullen a Denmon, da James a Turner, giocatori che in giornata potrebbero risultare ostili a qualunque compagine. La discontinuità è l’unica pecca di una squadra che poteva anche ambire a posizioni più alte, se il centro Simmons non si fosse gravemente infortunato a metà del girone di andata. I pugliesi vengono da un periodo indecifrabile che li hai visti trionfare contro Sassari in rimonta, ma arrendersi a Caserta e a Trento in maniera netta. La fatica dell’impegno di Eurochallenge si fa sentire e l’aver già giocato e vinto martedì può rappresentare un ostacolo nella corsa al trofeo. Venezia è favorita per l’approdo in semifinale e, in tal caso, dovrà poi essere capace di mettere a segno quell’impresa che finora mai le è riuscita. Il rammarico per Recalcati è quello di essere capitato nella parte di tabellone più complicata, perché la squadra ha tutte le carte in regola per essere un’alternativa più credibile di Reggio e Sassari.

Per Logan e Sassari una grande opportunità di riscatto
Per Logan e Sassari una grande opportunità di riscatto

Eccole, Reggio e Sassari, due squadre che sono state annunciate come protagoniste in questa stagione e che, nonostante infortuni e debacle sparse qua e là, stanno confermando il pronostico iniziale. Entrambe hanno una grande occasione con queste final eight: vincere un trofeo. Se il campionato rischia di essere una chimera per entrambe, vista la quasi imbattibilità di Milano in una sfida con eventuali 7 match, la Coppa Italia è una chance molto ghiotta. Sassari l’ha vinta lo scorso anno e Sacchetti, seppur con una squadra molto modificata, spera di far rinsavire nei suoi giocatori una sorta di fuoco sacro. Missione che appare francamente complessa. La Dinamo non è stata in grado di gestire minimamente il doppio impegno campionato-Europa, con una sola vittoria nel girone eliminatorio di Eurolega e una successiva eliminazione dall’Eurocup evitabile, visto il livello non eccelso del girone, Gran Canaria a parte. In campionato si sono alternati momenti di flessione a periodi di forma smagliante; paradossalmente il momento positivo coincise con quello in cui alcuni giocatori fondamentali erano fuori per infortunio, Brooks e Sanders su tutti. Al completo questa squadra non riesce ancora ad esplodere e la piazza, rispetto agli ultimi anni, appare meno entusiasta: qualche scricchiolio col presidente Sardara e la consapevolezza che giocatori come Dyson e Logan, nonostante le premesse, non hanno saputo raccogliere (finora) la pesante eredità di Travis e Drake. La Supercoppa vinta a inizio stagione può però fungere da precedente positivo ed anche gli accoppiamenti possono giovare alla Dinamo; Cremona è abbordabile e una sfida con Reggio in semifinale sarebbe combattuta ad armi pari. D’altronde il modo di giocare di Sacchetti rende questa squadra del tutto imprevedibile e ingiocabile, soprattutto nella partita singola. La stessa impresa, ma con una squadra meno attrezzata. Sassari rivivrà un nuovo sogno?

Reggio si presenta all’appuntamento in maniera coerente con quanto accaduto in stagione: con i cerotti. Lavrinovic era un perno sul quale fondare la squadra, ma è stato sempre indisponibile e il suo recupero per questo appuntamento non è stato possibile. Nelle ultime ore la notizia di un piccolo problema muscolare per Drake Diener non ha contribuito a risollevare mentalmente il gruppo. Il giocatore può ancora essere arruolabile, ma sarà da capire quanto questa distrazione muscolare possa condizionarlo. Menetti probabilmente preferirebbe farlo riposare in qualche giornata di campionato, perciò se “Mandrake” avrà la minima possibilità di scendere in campionato, si può ben pensare che il suo impiego verrà forzato, magari sperando che nella prima partita contro Trento ci sia meno bisogno di lui. La Grissin Bon si è però specializzata nell’emergenza perciò, Drake o non, non partirà di certo battuta contro nessuno. Il nucleo italiano sta dando delle risposte soddisfacenti: Polonara è già uno dei leader della squadra, Della Valle appare già maturo per determinati contesti, Cinciarini è la consueta garanzia e Mussini può risultare la scheggia impazzita. Un Silins finalmente sul pezzo unito ad un Kaukenas con la solita classe e voglia di vincere completano il puzzle. Un’eventuale semifinale contro Sassari sarebbe una sfida da gustarsi per bene, soprattutto in caso di incrocio con il grande ex infortunato. Se infatti si vuole vincere la coppa, c’è bisogno si qualcuno che sappia come si fa. Facendo invece affidamento alla cabala, Reggio può dire di essere l’unica squadra italiana a non aver ancora perso con l’Emporio Armani: rimandare l’appuntamento di una settimana è l’obiettivo di Menetti.

Cinciarini cercherà di guidare la truppa reggiana alla vittoria.
Cinciarini cercherà di guidare la truppa reggiana alla vittoria.

Chiudiamo con le cosiddette “cenerentole”, quelle squadre che si presentano ai nastri di partenza con gli sfavori del pronostico e la consapevolezza che per la vittoria servirebbe un un vero e proprio miracolo sportivo: Avellino, Cremona e Trento. Gli irpini stanno deludente le attese e sono riusciti ad accaparrarsi l’ottavo posto per il rotto della cuffia e per merito dell’harakiri di Cantù al Pianella contro Roma. La squadra ha degli ottimi tasselli, una discreta qualità e una fisicità notevole, ma ciò non si tramuta in continuità di risultati e prestazioni sul parquet. Vitucci ha già sentito scricchiolare la propria panchina e questa non è di certo l’occasione propizia per rinforzarla. L’ostacolo Milano appare troppo enorme e la proiezione degli irpini sarà quella di trovare un posto nei playoff, lottando con le unghie e con i denti. Cremona e Trento sono due splendide realtà, le ultime del nostro basket molto provinciale. Hanno disputato, con sorpresa, un ottimo girone di andata a coronamento del buon lavoro di due bravi allenatori, Pancotto e Buscaglia, ma anche dei dirigenti, capaci di costruire un buon nucleo italiano e di scegliere in maniera sapiente i vari americani in grado di fare la differenza. Entrambe stanno faticando in questo inizio di girone di ritorno, capendo così che difendere i piazzamenti dell’andata sarà quanto mai complicato e faticoso. Intanto possono però giovarsi di un’ottima opportunità di crescita: Trento monitora la crescita di Pascolo e si aspetta molto dal duo Owens-Mitchell, il quid di questa squadra. Cremona vedrà se Ed Daniel, ultimo arrivato da Varese, sarà in grado di sostituire degnamente l’infortunato Cusin; a Vitali, Clark e Hayes il compito di regalare un sogno al popolo della Vanoli. E’ proprio quest’ultima la parola chiave, queste squadre, tralasciando le varie chiavi tecnico-tattiche, partono dal vantaggio che per loro questa coppa non è un obbligo o una concretissima opportunità, ma un sogno a tre partite di distanza. A mente sgombra si gioca meglio, la Coppa Italia ce lo ha sempre insegnato.

Bernardo Cianfrocca

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