Toronto, New York o Brooklyn, la reputazione del nostro Andrea Bargnani purtroppo non cambia: negli USA sarà sempre etichettato come sopravvalutato e troppo “soft” per giocare nella NBA.
Nonostante l’ottimo europeo giocato con la maglia della Nazionale italiana, il Mago non sembra aver trovato in campo lo spazio che il suo talento merita nelle rotazione di coach Lionel Hollins; quando l’ex Treviso mette effettivamente i piedi in campo, però, sembra che la magia che c’era in estate con la maglia azzurra svanisca e torni ad essere il Bargnani inefficace degli ultimi anni nella Lega.
I numeri non mentono: in soli 12.6 minuti a partita, Andrea concede ben l’80% al ferro ai propri avversari diretti. La statistica si riferisce ai giocatori NBA con almeno 20 tiri difesi al ferro, Bargnani è ultimo in questa classifica, avendo concesso, finora, 25 canestri su 31 tiri contestati da lui stesso.
Ora, sappiamo sicuramente che Bargnani non è il cosidetto “rim protector” e che non gli si chieda di essere Gobert o Whiteside, ma sicuramente da un giocatore di 2.15m per 112 chili ci si aspetta un minimo in più di resistenza, soprattutto in quanto Andrea è costantemente alla ricerca di un minutaggio superiore, e il fatto di lottare un pochino di più in difesa potrebbe aiutarlo in questa direzione.
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