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Anthony Edwards autore di commenti omofobi, Kareem Abdul-Jabbar: “Le scuse non bastano”

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Anthony Edwards nei giorni scorsi è finito in una polemica per aver postato su Instagram una story in cui insultava esplicitamente dei ragazzi apparentemente omosessuali, fermi a parlare per strada. La giovane stella dei Minnesota Timberwolves riprende la scena col cellulare e pronuncia le parole: “Guardate quei queer ass niggas [non traducibile, ndr]. Cos’è diventato questo mondo…”.

Parole che hanno destato subito grande indignazione tanto che Edwards si è immediatamente scusato su Twitter: “Quel che ho detto è stato immaturo, offensivo e irrispettoso, sono incredibilmente dispiaciuto. È inaccettabile che io o qualsiasi altra persona utilizzi un linguaggio così offernsivo, non ci sono scuse. Sono stato cresciuto meglio di così!”.

Nonostante le scuse comunque i commenti omofobi di Edwards stanno continuando a far parlare. Sulla questione è intervenuto Kareem Abdul-Jabbar, leggenda NBA sempre molto attento e vocale quando si parla di diritti umani.

Sarebbe facile lasciar passare l’immaturità di Edwards, d’altronde ha solo 21 anni. Se non fosse per il fatto che ho visto tantissimi casi di atleti famosi e proprietari NBA utilizzare espressioni razziste, misogini e omofoni. Questo danneggia lo sport in generale e non solo la loro squadra specifica, ci fa rivivere il vecchio stereotipo dell’atleta stupido e bullo. Ma ancora più importante, perpetua il pregiudizio verso un gruppo di persone. E il pregiudizio porta spesso a meno diritti e alla violenza. Non penso che delle scuse, anche se sentite, siano abbastanza. Edwards deve riparare al danno causato con del volontariato nelle organizzazioni LGBTQ+, in particolare nei gruppi più giovani, per mostrare il suo supporto. Se non riuscirà a farlo per riparare al dolore che ha procurato, le sue scuse saranno prive di senso.

Francesco Manzi

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